A Palermo un fine settimana per “Prima Vera Contemporanea” ricco di musica

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E’ un fine settimana ricco quello di Prima Vera Contemporanea, la rassegna di musica eterodosse curata da Curva Minore che ritorna con due concerti, venerdì 12 e sabato 13 maggio sempre alle 21.00 alla Sala Perriera dei Cantieri Culturali della Zisa.

Sulla scia della contaminazione tra scene musicali diverse che innerva tutta la rassegna, Prima Vera Contemporanea venerdì 12 maggio presenta un assoluto protagonista della nuova generazione di musicisti mitteleuropei: Pietro Elia Barcellona, giovanissimo ma già affermato virtuoso contrabbassista, compositore e improvvisatore siciliano basato in Olanda.

Barcellona porta al festival il suo ultimo progetto “Voyage”: un omaggio al celebre contrabbassista Stefano Sconadibbio e alla sua “Voyage that never ends”, considerata la composizione di maggior rilievo per contrabbasso solo di cui Barcellona reinterpreta alcuni momenti. Al musicista si unisce sul palco la cantante spagnola Irene Moreno Sorozàbal, flautista e cantante spagnola capace di spaziare dalla musica medievale a quella classica contemporanea, fino alla musica improvvisata e a sue composizioni originali.

Ma Prima Vera Contemporanea è anche occasione di rincontri e ritorni. Come quello di uno dei “giganti” della musica contemporanea: il californiano Thollem McDonas, compositore, improvvisatore, educatore, attivista che William Parker ha definito un “moderno griot”, lodandone la capacità di incorporare nella propria musica i mille incontri e le diverse influenze di una vita musicale in continuo movimento. Non solo pianista ma anche vocalist e sperimentatore elettronico, Thollem- sul palcoscenico della Sala Perriera sabato 13 maggio alle 21.00 con il concerto dal titoloRevolution of the sun”- è un vero specialista della performance in solitaria, che esalta con una tecnica strumentale superlativa e una fantasia improvvisativa di prim’ordine, passando con naturalezza da costruzioni ritmiche ipercinetiche, dense e complesse, ad ampi squarci di serena contemplazione; da melodie immediatamente coinvolgenti a passaggi ferocemente astratti.

Nella foto, Irene Sorazabal 

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