A Sigonella si celebra l’Aeronautica Italiana con un “Open day”. Ma si presenzia solo per “invito”…

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di Salvo Barbagallo

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Bisogna fare attenzione e guardare con occhio disincantato la locandina/manifesto  che pubblichiamo: è la rappresentazione grafica della celebrazione dell’Aeronautica Militare – 1923.2023 -. A prima vista noi non comprendiamo a quale Aeronautica Militare l’anniversario si riferisca, ma poi, come “sottotitolo” di Aeronautica Militare, leggiamo “in inglese!” Italian Air Force’s 100th Anniversary, dunque comprendiamo che l’Anniversario è quello della “nostra”, “nazionale” Aeronautica Militare. Ma perché, noi ci chiediamo, non si è voluto aggiungere in italiano ad Aeronautica Militare la parola Italiana, preferendo specificare in “inglese” a cosa si riferiscono i “100” anni. Forse la spiegazione si può comprendere nel motto che si è voluto dare: IN VOLO VERSO IL FUTURO che viene ripetuto (ovviamente) in “inglese” FLING TO THE FUTURE, forse per indicare/indicarci (messaggio subliminale? Ipotesi illogica?) il percorso per una destinazione finale della nazionale Aeronautica Militare?

E se ipotetici “messaggi” volessimo leggere in questo manifesto, la dizione che più fa spicco è OPEN DAY ma con ben specificato per le manifestazioni che si tengono a Sigonella e anche se posto fra confidenziale parentesi, partecipazione su invito. Il tutto sotto la firma Comando Aeroporto Sigonella.

Questa l’analisi sommaria del manifesto che immortala i 100 Anni dell’Aeronautica Militare Italiana. E vale la pena annotare infine, fra i tanti, il primo sponsor della manifestazione: Leonardo, evidenziato, ovviamente, in inglese come Prime Sponsor. Leonardo, come è risaputo, è una delle principali industrie belliche italiane.

Non vorremmo commentare quanto descritto, ma c’è comunque da fare una sintetica riflessione, senza andare oltre.

Cosa è la base militare di Sigonella? Indubbiamente formalmente una installazione militare italiana, ma dagli Anni Cinquanta in poi gli Stati Uniti d’America (gli USA) hanno investito miliardi di dollari per potenziare il loro suolo “autonomo” costituito dalla Naval Air Station e poi dal MUOS di Niscemi. Certamente Sigonella è anche base NATO, ma il “succo” non cambia: Sigonella è l’avamposto più avanzato a Sud degli USA, e poi della NATO. Poi c’è l’Italia. Cosa “contiene” Sigonella in “materiale” bellico? Sicuramente più di quanto si possa ragionevolmente immaginare, al di là di ciò che è noto. Ciò spiega la ragione per la quale alle manifestazioni che si terranno il prossimo 28 marzo in questo sito si possa partecipare solo per “invito” e che l’Open Day resta una dizione che può apparire mistificante.

Per non andare oltre:

Il manifesto – volontariamente o involontariamente – dimostra la progressiva “americanizzazione” del suolo Siciliano, così come la progressiva “americanizzazione” di ciò che (forse una volta) era italiano. Aeronautica compresa.

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