“Il sogno di Cortina è il sogno di tutta l’Italia” : queste le parole pronunciate dal presidente del consiglio alla notizia della designazione di Cortina per i mondiali di sci da disputarsi nell’anno del Signore 2021. Tra sei anni diciamo. Una (forse) insuperabile eternità per chi non riesce a conciliare il pranzo con la cena, pervasa da disperata indifferenza; un breve attimo per quelli che “tassati”-vamente dovranno sostenere l’onere “pecuniario” delle spese preparatorie e gestionali, con incubi da vessazione in arrivo; un tempo equo per coloro ai quali la vita non ha riservato particolari patemi per gli agi e per coloro cui andranno i profitti, con volti compiaciuti e sorrisi così smaglianti da risultare offensivi per chi darà ricevendo magari in cambio la deridente e criminale battuta che il “mondo è dei furbi”.
Sinceramente ci sentiamo umiliati dalla superiore “sorridente” battuta, non fosse altro perché il nostro sogno è stato sempre più prossimo e “profondo”: avere il tempo e i mezzi per “vivere” tutta la Sicilia: visitarla in ogni anfratto, scoprire i più intimi segreti del suo passato, tuffarci nella ammaliante tavolozza del suo territorio fatto di natura e opere umane (già prima che la storia fosse). Un sogno che resterà sempre tale e che sfuggirebbe verosimilmente all’attenzione di tanti notabili elettivi o nominativi, primattori o registi-suggeritori-sceneggiatori imperanti a casa nostra: qualunque sia il loro nome dalla a alla z e indipendentemente da età, livello culturale, splendore della chioma e scelte di vita.
Quindi esterniamo i nostri interrogativi .
Forse il nostro presidente del consiglio oltre ai “doni” comuni a tanti e di “uso quotidiano” ha ricevuto altri “doni” privilegiati quali le capacità telepatiche e divinatorie? Pensateci bene: è proprio “da Dio” avere la contezza e la certezza della comunione di un sogno in tutta l’Italia. Proprio in questa Italia dove non sono bastati due millenni ad inculcare nelle genti tutte nemmeno il semplice concetto dell’esistenza di un Dio creatore (prescindiamo dal nome e dai connotati che ogni credo gli attribuisce); in questa Italia dove a momenti i cultori abituali delle divinità denaro e potere cominciano a superare il livello di guardia.
O forse i suoi consulenti e collaboratori sono proprio così illuminati da intuire o meglio percepire le emozioni giulive dei cittadini –sudditi?
O è in contatto con persone sagge e illuminate che lo preparano a tutto?
Oppure egli è nato completo e perfetto e quindi coltiva e accresce in sé impareggiabili doti di saggezza e illuminazione?
Noi vediamo ogni giorno la disperazione in Sicilia. Giovani e meno giovani, a decine di migliaia, cercano affannosamente un lavoro, diciamo un lavoro, che consenta loro una vita dignitosa. Non cercano un posto in un gabinetto, una segreteria, un ente da liquidare o in liquidazione, un posto a sedere: cercano un lavoro!
I più “deboli” cercano cibo tra i rifiuti: un minimo sostegno,solo questo cercano!
Avranno di che vivere e sfamarsi fino al 2021?
Potrebbe risponderci il presidente, considerato che ha percepito il sogno cortinese di tutti gli italiani, anche se “rifiutati” e senza speranze.
A meno che (il cielo non voglia) per “tutta l’Italia” il signor presidente non intenda quella a nord di Arezzo o , al massimo, al di sopra di Roma con l’aggiunta (obbligatoria) dei selezionati e privilegiati nuovi “nobili” e “potenti” provenienti dalle colonie meridionali.
I pochi resoconti storici sfuggiti a censure, segreti di stato, abrasioni, cancellazioni e disinformazioni sembrerebbero indicare che noi Siciliani in particolare (e meridionali in genere) mai siamo stati “classati” compiutamente e universalmente come italiani al pari degli altri (i toscani ad esempio); ma come inevitabili e intollerabili aborigeni di una grassa colonia (o vicereame coloniale frantumato in feudi) da spolpare e col tempo fagocitare.
Un altro sogno ci accompagna: la Sicilia è stata, è, sarà sempre perché ammalia e acquisisce continuamente nuovi figli (pronti a lottare e morire per lei) dall’esterno; e con loro rimpiazza i morti e i fedifraghi che vendono la loro grande madre e fumosi gloria-potere-ricchezza.
I nuovi figli hanno donato e doneranno orgoglio e splendore a questa grande dea, cancellando le macchie degli ingrati spergiuri.