“Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina” uscirà in Italia il 28 febbraio per Fazi Editore
Chi è il vero responsabile del ritorno della guerra in Europa? Secondo il mantra della narrazione occidentale dominante, c’è un solo e unico colpevole: Vladimir Putin, novello Hitler, che avrebbe invaso l’Ucraina senza alcuna motivazione, se non quella di un violento e sfrenato espansionismo. Ma, a un anno dello scoppio del conflitto, è più che lecito porsi dei dubbi, vendendo chi sono e come si comportano i contendenti in campo.
In realtà -secondo lo storico americano Benjamin Abelow- sono proprio “gli Stati Uniti e la Nato a essere i principali responsabili della crisi ucraina”. Attraverso una storia trentennale di decisioni politiche sbagliate e di provocazioni, iniziate già al tempo della dissoluzione dell’Unione Sovietica, Washington e i suoi alleati europei (gli inglesi in prima fila) “hanno posto la Russia in una situazione considerata insostenibile da Putin e dal suo staff militare”.
Senza giustificare l’aggressione di Mosca o scagionare i leader russi, lo studioso Abelow a un anno dall’inizio della guerra dà voce ad autorevoli analisti politici, militari e funzionari governativi degli Stati Uniti -tra cui John J. Mearsheimer, Stephen F. Cohen, George F. Kennan, Douglas Macgregor- per mostrare in modo convincente come l’Occidente abbia innescato il conflitto ucraino, mettendo non solo i propri cittadini, ma anche il resto del mondo, di fronte al rischio reale di una guerra nucleare. Il suo libro, ‘Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina’. che è già un bestseller negli Usa, in Germania e Svizzera, è uscito anche in Polonia e Slovenia e altri Paesi. Sarà in Italia, nelle librerie, da martedì prossimo, 28 febbraio per Fazi Editore.
Si tratta di un illuminante esame delle ragioni più profonde della catastrofe in corso. Tradotto da Valentina Nicolì, il volume ha una prefazione dello storico Luciano Canfora. “La materia di cui si tratta in queste pagine -ricorda il filologo- è diventata talvolta oggetto di rissa mediatica e di sbuffi di intolleranza. Ben vengano dunque studi fondati essenzialmente su documenti, come è il caso di questo notevole saggio”. Chas Freeman, ex vicesegretario alla Difesa per gli Affari di Sicurezza Internazionale degli Stati Uniti lo ha giudicato “splendido e convincente”, oltre che “facile da leggere”. “Senza la comprensione della storia qui documentata -racconta- non ci sarà un’attenuazione dello scontro tra Stati Uniti e Russia ai confini orientali dell’Europa”.
“Abelow dimostra che la crisi in Ucraina era prevedibile, prevista ed evitabile” chiosa a sua volta Richard Sakwa, professore emerito di Politica russa ed europea all’Università del Kent, mentre Jack f. Matlock Jr, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Unione Sovietica (tra il 1987 e il 1991) mette in luce la spiegazione brillante e concisa del “pericolo creato dal coinvolgimento militare degli Stati Uniti e della Nato in Ucraina. Ogni cittadino capace di pensare razionalmente e responsabilmente alla sicurezza americana ed europea dovrebbe leggerlo”. Persino il linguista Noam Chomsky è intervenuto nel dibattito aperto in America, affermando che “presenta analisi che dovrebbero essere decisamente più conosciute”.
Abelow, ha lavorato a Washington D.C. scrivendo, tenendo conferenze e facendo pressione sul Congresso in merito alla politica sulle armi nucleari. Ha conseguito una laurea in Storia dell’Europa moderna presso la University of Pennsylvania e un dottorato di ricerca presso la Yale University School of Medicine. Vedremo se il suo studio susciterà altrettanto clamore in Italia.
(di Rossella Guadagnini-AdnKronos)