“SCALATA DELLA TIMPA”
11^ PROVA DEL GRAND PRIX PROVINCIALE 2016
Diario della Corsa
di Remigio Di Benedetto
Ore 8. Siamo a S. Maria La Scala, in riva al mare e ci stiamo “giocando” i titoli provinciali master di corsa in montagna per il 2016, come è possibile? C’è la spiegazione: alzando lo sguardo dalla bella piazzetta dell’antico borgo marinaro vediamo la “Timpa” che ci sovrasta con la sua mole. È proprio lì che ci dovremo arrampicare, fino alla Fortezza del “Tocco”. Il preludio sarà una bella “passeggiata” sul lungomare, poi, “scalando la Timpa”, ci immergeremo nella splendida vegetazione della macchia mediterranea che ricopre le rocce vulcaniche e in pochi tornanti arriveremo su una splendida terrazza di fronte al mare Jonio.
Ore 8e45, inizio a “passeggiare” sul lungomare. È la fase del riscaldamento, mentre vado avanti e indietro osservo le belle e potenti onde che si abbattono sui ciottoli della costa. Ma al limite del lungomare asfaltato, alzo ancora lo sguardo all’insù e vedo che tra la vegetazione è ben evidente un orribile “eco mostro”: uno “scheletro di cemento” “incastonato” tra le rocce. Spero che venga abbattuto il prima possibile.
Ore 9e30. È il momento della partenza. Come spesso accade, la batteria comprende “anziani” oltre i “sessanta” e l’altra metà del cielo. Uomini e donne dunque, ma non in contrapposizione, ma in simpatica “miscellanea”. Da Sossio Farina, ultraottantenne, alle allieve presenti che potrebbero essere le sue nipoti. Michelangelo Granata sfodera la pistola e con un colpo ci dà l’OK per scappare via. La passeggiata sul lungomare, da preliminare di riscaldamento diviene agonistica. Più rapida di tutti alla partenza è proprio un’allieva, Daria Bonfiglio (Atl. Virtus Acireale), che sembra prendere subito la cosa sul serio e allunga notevolmente il passo. Sulla sua scia Patrizia Strazzeri (Atl. Fortitudo Catania), la favorita fra tutte le donne in corsa. Daria preme sull’acceleratore, io corro “al risparmio” pensando alla “salitella” delle Chiazzette” che ci attende dopo i tre giri di “passeggiata a mare” e la lascio andare. Patrizia sembra più determinata di me, va all’inseguimento di Daria e lentamente le vedo allontanarsi. Siamo al secondo giro, mi affianca Santi Caniglia (Atl. Scordia), penso che il mio correre al “risparmio” è forse eccessivo e allungo il passo. Al secondo passaggio dal gonfiabile Daria è ancora più distante, ha preso anche qualche altro metro a Patrizia. Ma al terzo giro la musica fra le due femminucce cambia. Daria, forse troppo veloce in partenza, rallenta vistosamente e all’imbocco della temuta salita, Patrizia l’aggancia. Io mi godo lo spettacolo a una diecina di secondi e anch’io imbocco la mulattiera che ci porta al “Tocco”. Dopo dieci metri di asfalto, inizia un basolato molto “approssimativo”, ci sono buche, qualche tratto è con cemento, veramente difficile correrci sopra. Rimpiango i percorsi che abbiamo criticato durante molte prove di questo Grand Prix 2016. Ma siamo alla “corsa in montagna” e dobbiamo “digerire” qualche difficoltà extra. La salita è ripida oltre ogni aspettativa, procedo con prudenza. Assisto al sorpasso di Daria da parte di Patrizia che oltrepassa nettamente la giovane che paga non solo lo sforzo, ma credo anche la sua inesperienza. Anch’io supero Daria. Raggiungo una piccola bandierina rossa che indica 500m, forzo l’andatura ma dopo pochi metri mi rendo conto che sono al “limite”, viaggio “in apnea”, rallento quel tanto che mi consente di affrontare l’ultimo tratto senza problemi. Iniziano i tornanti, altre bandierine poste sul percorso indicano i metri all’arrivo. Patrizia non è molto lontana, forse è a pochi secondi. La fatica mi annebbia il cervello, non riesco neppure a contare fino a sei, quanti sono i tornanti che comprende il percorso di gara. Sento la voce della mia dolce metà che grida il mio nome, forse è un tornante più sopra, dopo poco le passo accanto, solo un cenno di saluto, non c’è fiato per parlare. Ancora un tornante e quando sto per affrontare il successivo, un gruppo di persone che credevo spettatori, mi blocca, sono arrivato! Cinzia Leotta, simpatica “padrona di casa”, cronometristi, giudici, sono tutti lì a togliermi il gusto di un rush finale. Mi sento relativamente fresco, potrei correre ancora, ma non c’è più bisogno, è finita!
Ore 10. Siamo tutti sulla splendida terrazza di fronte alla Fortezza del Tocco, dalla quale si ammira un panorama eccezionale. Mentre ci rifocilliamo, osserviamo dall’alto il porticciolo di Santa Maria La Scala, in lontananza Taormina e tutta la costa verso nord e sud. Aspettiamo l’arrivo della seconda batteria e finalmente i tornanti della strada delle Chiazzette iniziano a brulicare di podisti colorati. Avanti a tutti c’è un master d’esperienza come Alfio Scalisi (Podistica Messina) SM40, che ha imboccato per primo la salita e col giusto passo, senza strafare, ha mantenuto la testa fino al traguardo. Ma non è finita, ragazzi ed esordienti si sono dati battaglia sul lungomare, complimenti anche a loro, la strada delle Chiazzette è per loro ancora “proibitiva”, magari il prossimo anno potrebbero fare solo i primi 200m, chissà.
Ore 11 La giornata vede la conclusione con le premiazioni: coppe in formato “mignon”, medaglie, dolcetti ottimi, asciugamani in microfibra e per chi ha realizzato i migliori tempi nel tratto in salita c’è una maglietta supplementare.
Infine, per atleti e non, Lega Ambiente offre gratuitamente un accompagnatore che lungo la strada delle Chiazzette, illustra storia e natura del luogo, cosa vogliamo di più!?
Grazie ai gruppi sportivi organizzatori, ai giudici, ai cronometristi, alle bravissime speaker, Cinzia Leotta al Tocco e Maria Cristina Petralia a mare.
Ma come mai ad Acireale si è aspettato tanto per organizzare una corsa così bella, in un luogo eccezionale? Speriamo di ripeterla il prossimo anno.
Domenica prossima il Grand Prix 2016 fa tappa alla Villa Bellini a Catania, buon divertimento per chi ci sarà.