Di wurstel (e di Governi) si può morire

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di Luigi Asero

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La notizia che campeggia nelle prime pagine, ancora per pochi minuti ne siamo certi, è che wurstel e carni lavorate sarebbero -secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità- cancerogene. Questa è certo una notizia, attesa da animalisti e vegani, che riguarda la salute di tutti e va sicuramente data con l’enfasi che merita. Troppa però in questo caso. E questo ci fa comprendere che probabilmente è l’utile toppa per argomenti che per i mass media vanno se non taciuti, almeno accuratamente nascosti.

Per cui, in merito a carni e wurstel e tumori ci sentiamo solo di ricordare che ogni eccesso è probabilmente sbagliato. Mentre le considerazioni scientifiche riteniamo opportuno siano tratte dagli esperti.

Però si muore non soltanto di tumori e malattie. Troppo spesso si muore di scelte della politica e dei potenti di turno (e non ci riferiamo soltanto all’Italia). Si muore quando si lascia che una dittatura compia le sue atrocità nell’indifferenza internazionale perché la sua operatività è basilare per gli interessi nostrani (vedi i vari Saddam e Gheddafi); si muore quando si decide che quei dittatori debbano essere fermati e che si debba esportare la democrazia (vedi sempre i vari Saddam e Gheddafi). Si muore quando si decide che uno Stato come la Grecia debba sottostare ai diktat di una moneta. Si muore anche solo perché si decide che esami clinici siano di competenza governativa e non medica. Esempi ce ne sono migliaia. In Italia come in altri Stati. La politica che favorisce l’uso delle armi negli Stati Uniti è poi quella veramente colpevole delle stragi nei college o nei luoghi di lavoro.

Ora però non possiamo occuparci dei problemi di tutto il mondo, ci incuriosisce provare a capire carne e wurstel quali notizie debbano coprire nella nostra Italia. Perché i mass media le abbiano, per alcune ore, preferite ad altre.

In Siria le forze russe, in tre giorni, avrebbero svolto 164 missioni uccidendo 285 miliziani dell’Isis. Qualcosa che andrebbe fatto dal mondo occidentale e che invece non è stato fatto. Sulla grande coalizione proposta da Putin si è semmai perso solo tempo.

Un’altra notizia che per tanti è meglio tacere è quella che ci spiega i “preparativi di guerra a Putin” svolti dalla grande esercitazione Nato in Italia e in Europa denominata “Trident Juncture 2015“. Si dirà che è “soltanto un’esercitazione”. E no. Non è una comune esercitazione, è la prova di un conflitto contro la Russia e il blocco che la sostiene (Cina compresa), seppur le dichiarazioni parlano d’altro. Sicilia e Sardegna sono sotto il tiro incrociato di ogni tipo di armamento da provare (Muos compreso?) e si tace che già lo scorso anno si era rilevato come i livelli di Torio 232 (radioattivo) nei pressi del poligono di Teulada fossero oltre 20 volte i livelli già registrati al poligono di Quirra. Tutto normale? A proposito, l’inchiesta per gli alti valori di Torio 232 sarebbe “contro ignoti”.

Ancora possiamo coprire con i wurstel le presunte dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino che ancora non ha sciolto la sua riserva lasciando ancora la Capitale in assenza di una normale amministrazione. Che già, per lo stato di abbandono di Roma, è chiedere troppo.

E della Sicilia? Che dire della quarta Giunta Crocetta che si fa, o forse no, con il Pd e con Ncd. O forse senza. Con la poltrona e forse senza. Tutto purché non si dichiari il fallimento – nei fatti concreti- dei partiti di governo.

Un wurstel li seppellirà tutti. È solo che non avevate capito il senso dei giornali di ieri.

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