La grande industria causa dei nostri mali

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di Francesco Greco

L’economia, vista come toccasana, non solo per il recupero della dignità umana, ma per garantire un lavoro che dia senso alla vita, purtroppo oggi è un’utopia. A meno che l’ONU non promuova una rivoluzione culturale, il mondo oggi viaggia verso una catastrofe irreversibile. Nel momento in cui finirono tutte le ideologie, dopo la caduta del muro di Berlino, l’uomo è stato travolto dal capitalismo economico. In poche parole, la grande industria, attraverso la colossale ricchezza, ha sopraffatto gli Stati e, per conseguenza la politica. Questo ha consentito ai vari settori industriali, incuranti del disastro che stanno arrecando al Pianeta, di modificare persino l’ecosistema. Le grandi mobilitazioni industriali,  contribuiscono anche loro a impoverire vaste zone della Terra, scavalcando la ragione politica d’interi popoli.

L’Italia e tanti altri Paesi occidentali tecnologicamente avanzati, attraverso le grandi privatizzazioni ha contribuito a rafforzare questo modello d’impresa a discapito del potenziale benessere popolare. Le grandi industrie hanno la capacità di intravedere tutto ciò che interessa loro e, attraverso la corruzione di un qualsiasi Stato, appropriarsi a prezzi irrisori, delle migliori eccellenze. Questo modo d’agire, ci distruggerà come uno tsunami, traghettando il Pianeta verso una catastrofe universale.

Ecco perché io insisto col dire che l’Italia resta un grande Paese, perché possiede grandi capacità creative che attraverso le piccole e medie imprese può proporre al mondo prodotti di altissima tecnologia e di alta qualità. Tutto ciò, premesso che quattro imbroglioni, responsabili d’avere imbavagliato il nostro Paese, verranno allontanati, anche in malo modo, dalle loro poltrone.

Nel momento in cui tutti i cittadini capiranno le origini dei loro mali e sapranno reagire, la democrazia ritornerà a dare dignità a quanti l’avevano persa.

Vogliamo continuare a restare impassibili di fronte alle aziende che finanziano il rovesciamento di governi eletti democraticamente? Che continuano a corrompere i nostri governanti?

Vogliamo continuare a crescere i nostri figli in un pianeta dove un centinaio di persone controlla i patrimoni, e dove circa metà del mondo vive in povertà?

Eppure è possibile cambiare il futuro nostro e di chi verrà dopo. Ognuno di noi può essere uno dei molti che stanno combattendo per rompere i vecchi schemi, per liberarsi dal capitalismo predatorio e lasciare in eredità alle future generazioni un mondo che rifletta gli ideali di un’autentica democrazia, un mondo indirizzato verso una società sostenibile, giusta e pacifica per ciascuno di noi.

L’economia deve ritornare a essere il sostegno della politica, garante della democrazia, capace d’assicurare un benessere sociale al quale tutti gli uomini non smettano di sperare. Il potere spetta al popolo e nessuno può cambiare il risultato di questa realtà che scaturisce dalla forza politica che l’insieme dei cittadini rappresenta.

L’economia sana, quella che genera il benessere di tutto il Pianeta, deve ritornare a svolgere il suo ruolo in ogni angolo della Terra perché, indipendentemente da chi la esercita, appartiene all’uomo.

Al fine di ripristinare l’ordine nella coscienza dei popoli, il tuo apporto farà parte di una cultura che cambierà il mondo per una vita migliore dei tuoi eredi. I politici che non si battono per questa causa,  non meritano essere assecondati, ma rispediti a occuparsi di faccende domestiche, senza alcuna possibilità d’interferire nella vita pubblica di un popolo. Coloro che muovono l’economia sana meritano rispetto e agiatezze, ma non hanno alcun diritto di stravolgere la vita dell’uomo.

Nel prossimo futuro, se prevarrà questa logica, il mondo si salverà da un inglorioso destino, diversamente la Terra smetterà di accogliere l’uomo predatore, prima che finisca questo secolo.

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