Palermo, al teatro Sant’Eugenio torna ‘’Joe Petrosino e il delitto del barile’’, scritto e diretto da Marco Pupella

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L’opera teatrale è liberamente tratta dal romanzo “Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile” del giornalista Salvo Toscano, ed andrà in scena

Al teatro Sant’Eugenio di Palermo – Direzione artistica Pupella, dopo il successo ottenuto nella scorsa Stagione, torna l’opera teatrale “Joe Petrosino e il delitto del barile”, scritta e diretta da Marco Pupella, che sarà in programma sabato 27 aprile alle ore 21, e domenica 28 aprile, alle ore 17,45. L’opera, è tratta dal romanzo del giornalista Salvo Toscano dal titolo “Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile” (Newton Compton Editori). Una produzione teatrale che offrirà una rappresentazione che trae origine da un reale fatto di cronaca avvenuto nella New York dei primi del ‘900, e che vedrà in scena gli attori: Vincenzo Pepe, Massimiliano Sciascia, Leonardo Campanella, Giuseppe Randazzo, Valentino Pizzuto, Daniela Pupella, Mirko Ingrassia, Fabiola Arculeo, Luciano SergioMaria, Francesco Grisafi, Nando Chifari. Fonica a cura di Giuseppe Borruso, e progetto luci di Alessandro Pupella.

New York, 1903. Dentro un barile abbandonato in un marciapiede, viene ritrovato un cadavere che riporta orrendi segni di mutilazione, i primi sospetti ricadono subito sulla criminalità italiana e questa, non può non essere un’indagine per il sergente Giuseppe “Joe” Petrosino, il “dago”, nonchè il più noto detective neworkese. Petrosino, che ha origini campane, inoltre, è l’unica persona, all’interno del Dipartimento di Polizia di New York, che riesce a muoversi e passare inosservato tra le strade di Little Italy, comprendendo perfettamente i dialetti del sud Italia ed interpretando tutte quelle simbologie e modus operandi delle prime organizzazioni criminali mafiose, tra queste, la temuta “Mano nera”. L’indagine, però, per Joe Petrosino, sarà più complicata del previsto, poichè dovrà imbattersi non solo contro i pericolosi Padrini, ma anche contro i forti pregiudizi verso gli immigrati italiani.

“Il romanzo – spiega l’autore del libro, Salvo Toscano – è basato su una storia vera che vide il grande poliziotto italoamericano Joe Petrosino affrontare la prima famiglia mafiosa di New York, in anni in cui gli italiani in America, da ‘migranti’, vissero sulla propria pelle il pregiudizio e la discriminazione”.

“Nella stesura –, aggiunge Marco Pupella, che ha curato la sceneggiatura – ho evidenziato, tra le altre cose, come la mafia siciliana, più temibile ed organizzata, si sia sostituita alla Mano nera di New York”.

 

 

 

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