Elezioni Catania: incontro con Nunzia Decembrino

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Alla vigilia della consultazione elettorale per rinnovare l’amministrazione del capoluogo etneo, un incontro con Nunzia Decembrino, giovane candidata al Consiglio Comunale, che spiega il perché è scesa in campo in una competizione particolarmente difficile.

Perché ha deciso di candidarsi al Consiglio Comunale in queste elezioni amministrative catanesi?

Ho scelto Catania come città nella quale fare crescere mio figlio perché le riconosco un dinamismo e una vitalità che non hanno pari in Sicilia, ma Catania è anche una grande metropoli che sta perdendo terreno nella competitività internazionale e ha problemi di vivibilità che vanno affrontati e risolti. Ho deciso di candidarmi perché l’invito mi è stato rivolto da persone che stimo umanamente e politicamente, mi riferisco all’on.le Giuseppe Castiglione e all’avv. Enrico Trantino.  Non ho saputo dire di no, perché ritengo la politica una forma di servizio e credo che ognuno debba fare la sua parte, senza sottrarsi alla responsabilità di contribuire a rilanciare l’attività amministrativa della Città. Da troppi anni abbiamo lasciato la politica agli alfieri dell’uno vale uno, a chi fa politica per bisogno personale, più che come forma di servizio. Io ho accolto l’invito a candidarmi perché non ho nulla da chiedere alla politica e mi fa piacere potere mettere a disposizione le esperienze e le competenze maturate in questi anni, forte della consapevolezza che assieme a me c’è un gruppo di persone competenti e motivate che sapranno essere propositive e impegnate nel rilancio della Città”.

Lei è un giovane medico, che ruolo hanno i giovani nel disegnare il futuro di Catania?

Catania è ancora una città fatta di giovani ma non propone, né attua una “politica giovane”, pertanto è da lì che bisogna iniziare: coinvolgere i giovani, instillare in loro l’amore per la Città e per il sociale, costruire insieme un progetto di Città, che dal presente deve proiettarsi per i prossimi decenni. Il futuro di Catania passa necessariamente attraverso l’investimento sui propri giovani. Questo non vuole dire essere “giovanilista”, escludere dalla politica e dall’amministrazione quelli che giovani non lo sono più, significherebbe rinunciare ad un bagaglio di esperienza e capacità professionali senza le quali sarebbe impossibile lavorare bene. Sono certa che con Enrico Trantino potremo coniugare l’affidabilità e la competenza di chi ha esperienza nell’Amministrazione della città con la creatività e l’innovazione che solo i giovani possono offrire”.

Quali sono i punti più importanti del Suo programma politico?

Catania è una città splendida ma è come se la sua bellezza fosse velata, dobbiamo svelarla, cosicché possa brillare. Immagino una politica sussidiaria, che sappia valorizzare la ricchezza e le potenzialità che provengono da una sinergia costruttiva tra pubblico, privato e terzo settore. 

1) Bisogna intervenire subito per migliorare la vivibilità cittadina, dalle periferie al centro storico. Ritengo necessario un massiccio intervento a supporto del decoro urbano, pulizia ed efficientamento delle strade, cura del verde pubblico, potenziamento delle infrastrutture pubbliche di mobilità, costruzione di parcheggi pubblici nell’ottica di un piano di viabilità condiviso in ambito metropolitano e non soltanto cittadino.

2) Bisogna migliorare l’accessibilità della Città. Catania non ha ancora un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ciò la rende poco accessibile per le persone con disabilità temporanee o permanenti e per gli anziani. Mi impegnerò affinché questa lacuna venga colmata, perché una città accessibile è una città più inclusiva.

3) Incentivare la crescita culturale della Città, favorendo il dialogo costruttivo tra Ente locale, Università e mondo delle imprese, anche attraverso il coinvolgimento degli enti del terzo settore. Per ciò che concerne il recupero delle periferie, con problemi di dispersione scolastica, il modello ideale al quale mi ispiro è il progetto di ingegneria sociale e riqualificazione urbana ideato e attuato dall’amico Antonio Presti a Librino, un modello straordinario che ci invidiano in Europa. Ciò che è bello e che è costruito in modo consapevole e condiviso è qualcosa che è in grado di cambiare anche il modo di pensare e di vivere. La bellezza salverà il mondo, scriveva Dostoevskij, dobbiamo educare i giovani alla bellezza.

4) Responsabilizzare i cittadini. Nessuna rivoluzione può essere fatta senza l’intervento di tutti i cittadini. Bisogna creare momenti di interlocuzione istituzionale che generino percorsi di coprogettazione sociale. Voglio un’amministrazione comunale in grado di trovare assieme ai cittadini le soluzioni per risolvere i problemi della Città. Voglio che i cittadini abbiano la possibilità di dimostrare che sono in grado di abbattere molti stereotipi e che i catanesi quando c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare per costruire un futuro migliore, hanno la forza di superare tutte le difficoltà.

5) Stimolare la partnership tra pubblico e privato. Oggi la collaborazione tra pubblico e privato può essere fondamentale nel processo di rigenerazione dei servizi pubblici cittadini. La partnership tra pubblico e privato è in grado di accelerare l’innovazione, con uno sguardo attento sulla competitività dei progetti e sostenibilità degli investimenti. Questa collaborazione virtuosa consentirebbe di azzerare i tempi morti della burocrazia, con notevoli benefici in termini economici.

6) Attuare pienamente la sussidiarietà amministrativa per i beni comuni. Il pieno sviluppo della Città si otterrà attraverso la partecipazione della cittadinanza alle scelte che riguardano la pianificazione e rigenerazione urbana. La cittadinanza sarà coinvolta, attraverso meccanismi di partecipazione diretta, in merito alla riconversione di aree e edifici pubblici, riguardo il potenziamento delle aree verdi, pedonali e ciclabili”.

Catania ha grossi problemi di bilancio, Lei è molto attenta ai problemi delle persone più bisognose, ci può fare due esempi di ciò che potrebbe cambiare senza grossi investimenti economici?

Favorire l’inclusione sociale dei soggetti con disabilità mediante la creazione di Centri Territoriali per la Vita Autonoma e Indipendente, in linea con quanto previsto dall’articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (che parla di “diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone”), abbattendo progressivamente le liste di attesa per l’inserimento nei servizi socio-sanitari diurni e residenziali.

Promuovere la cultura dell’abitare diffuso che richiede soluzioni residenziali diversificate ed innovative, di elevato livello qualitativo, che consentano alle persone con disabilità una vita adulta autonoma ed indipendente, anche nella prospettiva del “Dopo di noi”. Ciò potrebbe realizzarsi con interventi minimali: 1) favorendo la creazione di residenze ad hoc, senza barriere architettoniche e con spazi comuni, mediante riduzione parziale, ove possibile, dei costi di urbanizzazione; 2) incentivando la creazione di figure di supporto come la badante di condominio; 3) valorizzando il volontariato e il servizio sociale dedicato ad attività ludico-ricreative e di integrazione”.

Biografia di Nunzia Decembrino, detta Ninni:

Ninni Decembrino è un medico pediatra, che ha lavorato per quasi dieci anni in Lombardia tra il San Gerardo di Monza e il Policlinico San Matteo di Pavia, dividendo la sua esperienza lavorativa tra la Terapia intensiva neonatale e l’Oncoematologia pediatrica.

Nel 2018 è tornata in Sicilia per ragioni familiari ed oggi è dirigente medico presso la UOC di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Universitario di Catania.

Ninni Decembrino è da sempre attiva nel sociale, attraverso la partecipazione ad associazioni culturali e di volontariato, nel mondo laico e cattolico.

Si avvicina alla politica attiva nel 2016, divenendo responsabile del Gruppo di lavoro Sanità per l’elaborazione del programma politico di Energie PER l’Italia, il movimento politico lanciato da Stefano Parisi. Qui matura la consapevolezza che la Politica può e deve essere la forma più alta di carità, poiché è un servizio a favore degli altri ma soprattutto è un servizio a favore delle generazioni future, poiché ciò che si progetta e costruisce oggi, produce i suoi effetti per gli anni e per le generazioni a venire. Per lo stesso motivo, aderisce con convinzione alla Pubblica Agenda Sussidiaria e Condivisa “Ditelo sui tetti”, per la quale ha coordinato l’organizzazione di alcuni eventi in Sicilia; “Ditelo sui tetti” è un coordinamento di circa un centinaio di movimenti del laicato cattolico che è finalizzato ad offrire, ai decisori politici, posposte su temi come la vita, la famiglia, l’educazione, il lavoro, il welfare secondo un’ottica di valorizzazione della vita, soprattutto dei più fragili.

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