In Inghilterra la nascita del rugby

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Di Santi Maria Randazzo

In senso squisitamente “ tecnico”, la nascita del rugby, ovvero del gioco che viene chiamato per la prima volta con tale nome, non può non essere collegata, quale evento propedeutico e fondante, alla data del 1823, alla cittadina inglese di Rugby, ad un gesto non previsto dai regolamenti del gioco del football allora vigenti in Inghilterra e allo studente William Webb Ellis che compì il famoso gesto trasgressivo del prendere, cosa vietata, la palla con le mani . La storia del Rugby inizia, infatti, in conseguenza ed in relazione agli inattesi sviluppi di questo curioso avvenimento “ sportivo” accaduto in un college della città inglese di Rugby, luogo da cui trarrà il nome tale sport. Il Rugby costituisce certamente l’evoluzione di sport similari che sin dall’antichità venivano praticati da vari popoli; il paragone che storicamente appare più pertinente può essere operato con il “ Calcio Fiorentino”. Tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo si registra in Italia la nascita del “Calcio Fiorentino” che si ritiene derivasse dalla “sferomachia” greca e dall’”harpastum” dei latini. Per tornare ai tempi moderni negli anni successivi all’evento che nel 1823 vide protagonista William Webb Ellis della decisione di giocare il football utilizzando le mani per portare avanti la palla, gioco che successivamente venne chiamato Rugby, si registrarono narrazioni storiche diverse a proposito dell’evento e della data della nascita ufficiale del Rugby e delle sue regole, una volta ufficialmente stabilite. Le diverse affermazioni sulla nascita del Rugby regolamentato ed in particolare quelle di Matthew Bloxam determinarono la necessità della creazione di una:

[…] commissione d’inchiesta creata nel 1895 dalla Società degli Anziani del Rugby ( gli ex allievi) per far luce sulle origini del gioco. […] Gli ex allievi continuano le ricerche e nel 1897 concludono così il loro rapporto: 1) Nel 1820 il tipo di football in voga a Rugby è qualcosa di più vicino all’Association ( il soccer o calcio dei giorni nostri, n.d.a.) che a quello che oggi è conosciuto come rugby. 2) Che tra il 1820 e il 1830 fu introdotta l’innovazione di correre con la palla. 3) Questo fatto accadde con ogni probabilità nella seconda metà del 1823 ad opera di William Webb Ellis secondo la testimonianza di Bloxam. Ma questa innovazione entra nell’uso soltanto tra il 1830 e il 1840 e viene legalizzata da un’assemblea del Bigside nel 1841-1842.” (1)

L’EVOLUZIONE DELLE REGOLE DEL RUGBY IN INGHILTERRA

La prima legalizzazione di regole del gioco del Rugby avviene in seguito alle decisioni assunte nel corso di una assemblea di rappresentanti di società rugbystiche, detta del Bigside, nel 1841-1842, convocata allo scopo di redigere un regolamento che fissasse alcune regole fondamentali del gioco. Tale iniziale regolamento prevedeva: 1) che la palla fosse raccolta al volo – 2) che chi avesse raccolto la palla non fosse fuorigioco – 3) che non ci fossero dei passaggi ma che chi aveva raccolto la palla la portasse da solo verso la linea di meta avversaria. L’esigenza di adeguare le regole del gioco del rugby alle modalità che man mano si andavano proponendo, resero obsolete le regole fissate nell’assemblea del Bigside del 1841-1842; per cui il 7 settembre 1846 nella scuola di Rugby vengono fissate le nuove  37 regole del gioco da: “ […] un’assemblea degli studenti [che] mette  per iscritto le ‘Regole del football giocato alla scuola di Rugby’.” (2)

Successivamente segue un periodo che possiamo delimitare all’8 dicembre 1863, durante il quale si prende atto della necessità di pervenire alla condivisione di un regolamento concordato, atteso che nel frattempo varie scuole si erano dotate di propri e diversi regolamenti che creavano una certa confusione. L’attività di confronto si sviluppa nel 1863 all’interno della “ Football Association” con alterne vicende che registrarono l’impossibilità di arrivare ad una soluzione accettata da tutti; si crea una maggioranza che in data 23 novembre 1863 impone una scelta che recepiva le regole proposte dall’università di Cambridge, che non concedeva spazio alle regole dell’odierno gioco del rugby. Questa decisione provoca una scissione nel mondo del football inglese, e:

Quindici giorni dopo, l’8 dicembre, in un’altra riunione, i rappresentanti di Blackheath e altri fautori del rugby football, abbandonano la Football Association[…].”(3)                                                                                                                                                           Dal 1863 al 1870 si assiste all’interno del mondo del rugby inglese ad una diversificazione delle regole del gioco, che si sviluppa autonomamente in varie scuole; tale diversificazione delle regole fece maturare per i problemi gestionali che creava, inevitabilmente, la rinnovata esigenza di unificare tali regole evitando, inoltre, che il gioco continuasse a mantenere quelle caratteristiche di violenza sportiva che fino a quel momento aveva caratterizzato il gioco praticato da quelle società che praticavano “ l’ hacking”.  L’iniziativa di cercare di creare regole comuni venne presa nel:

“[…] 1870 da Richmond e Blackheath,[che] per cercare di risolvere il caso, inviano una lettera aperta alla stampa nella quale rimproverano i clubs che hanno aderito al gioco di Rugby di conservare regole proprie. Chiedono ai segretari delle varie società di prendere contatto con loro al fine di stabilire norme comuni.”. (4)

Il 26 gennaio 1871, dopo una riunione cui parteciparono i rappresentanti delle varie società di rugby, venne fondata la “Rugby Union”. “Il primo obiettivo della neonata federazione, presieduta da Algerron Rutter di Richmond, è di stabilire un regolamento di gioco unico. Allo scopo viene costituito un comitato composto da tre ex allievi di Rugby. Le regole, che saranno 59, verranno accettate da tutti il 24 giugno dello stesso anno. I calcioni negli stinchi e gli sgambetti saranno proibiti, la grande originalità del gioco resterà nel fatto che un giocatore può prendere la palla in mano e correre con essa verso la meta avversaria. Il numero dei giocatori è fissato in venti per squadra; diventeranno quindici nel 1875-1876, ma la Rugby Union ufficializzerà questa decisione soltanto nel 1877.”. (5) Fino al 1869 i capitani delle due squadre che giocavano fungevano da direttori di gara (arbitri), ma: “ E’ la scuola di Marlborough, nel 1869, a introdurre per la prima volta la figura dell’arbitro, anzi dei due arbitri, scelti ciascuno dal capitano di una squadra. Soltanto nel 1874 la Rugby Union ammette, facoltativamente, la figura del direttore di gara – se le due squadre lo richiedono -. Vi è un arbitro coadiuvato da due giudici di linea scelti dai capitani. […] Soltanto nel 1880 la Rugby Union concede all’arbitro la possibilità di punire chi contravviene alle regole e cinque anni più tardi avrà la possibilità di usare il fischietto per farsi sentire dai giocatori.”. (6)

Viene datata al 1883, a Melrose nel Border in Scozia, la nascita del rugby a sette, altrimenti detto “ seven a side’ o ‘ short rugby”: “ Sarebbe stato Adam ‘Ned’ Haig, un macellaio del luogo, a proporre un gioco con sette giocatori dato che il club (fondato nel 1877) troppo spesso si trovava in difficoltà per schierare quindici giocatori e soprattutto trovare un altro club di 15 disposto a giocare.”. (7)

Bibliografia

  1. Luciano Ravagnani – Pierluigi Fadda – ( in collaborazione con Ivan Malfatto, Piergiorgio Grizzo e Walter Pigatto) – RUGBY – Storia del Rugby Mondiale dalle origini ad oggi – SEP Editrice – Padova 2007 – pp. 14-15.
  2. L. Ravagnani – P. Fadda – Rugby …, cit. – p. 16.
  3. L. Ravagnani – P. Fadda – Rugby …, cit. – p. 20.
  4. L. Ravagnani – P. Fadda – Rugby …, cit. – p. 21.
  5. L. Ravagnani – P. Fadda – Rugby …, cit. – p. 21.
  6. L. Ravagnani – P. Fadda – Rugby …, cit. – p. 21.
  7. L. Ravagnani – P. Fadda – Rugby …, cit. – p. 30.

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