A Messina per il progetto “Quartieri in scena” si presenta “Impromptu”

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4 sperimentazioni teatrali in 4 giorni, dal 19 al 22 dicembre al Retronouveau Il momento principale del progetto ideato e prodotto da “Scimone-Sframeli” con il “Castello di Sancio” per il bando periferie promosso dal Comune di Messina. In scena Turi Zinna, Gerri Cucinotta, Salvatore Tringali e Michele Sinisi. Direzione artistica di Roberto Zorn Bonaventura: «Lavori teatrali con contaminazioni audio, video ed elettroniche»

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Si chiama “Impromptu” e sarà una breve rassegna con quattro proposte di sperimentazioni teatrali, in scena dal 19 al 22 dicembre nel Retronouveau di via Croce Rossa a Messina, tempio indiscusso di musica contemporanea, che per la prima volta si apre a una diversa forma d’arte. È il momento principale del progetto “Quartieri in scena”, ideato e prodotto dall’Associazione culturale Scimone-Sframeli, in partenariato con l’Associazione culturale Castello di Sancio, promosso dal Ministero della Cultura e dal Comune di Messina con il bando delle attività di spettacolo dal vivo nelle periferie della città, Terza e Quinta Circoscrizione.

Sperimentazioni con una linea guida comune, legata anche al momento (ecco il titolo “Impromptu”) tecnologico che caratterizza la nostra epoca. Un modo di aggiungere, senza nulla togliere alla teatralità vera e propria. Lo spiega il direttore artistico Roberto Zorn Bonaventura: «”Impromptu” nasce dalla voglia e dalla necessità di portare, sul nostro territorio, lavori teatrali con contaminazioni audio, video ed elettroniche. La rassegna, infatti, è caratterizzata dalla scelta di spettacoli con caratteristiche particolari: dalla realtà aumentata al live video, dalla crossmedialità alla live performance».

E aggiunge: «In un momento in cui la città è inondata di svariate proposte artistiche da parte delle compagnie private che operano molto bene a Messina, desideriamo condividere anche la nostra, che si svolgerà per quattro giorni consecutivi al Retronouveau, locale che da sempre svolge un ruolo fondamentale per la musica di qualità e con il quale c’era da tempo l’intenzione di provare una collaborazione teatrale».

Questo il calendario. 19 dicembre: “Una fuga in Egitto. Rotta virtuale per l’esilio”, progetto di Turi Zinna, con tre repliche (ore 18,30 – 20,30 e 22,30 con soli 15 spettatori per volta, prenotazione obbligatoria). 20 dicembre: “Il dio delle blatte” con Gerri Cucinotta (ore 21). 21 dicembre: “Achille, studio sulla fragilità umana” con Salvatore Tringali (ore 21). 22 dicembre: “Laudato si’” di e con Michele Sinisi (ore 21).

Info e prenotazioni tramite Whatsapp 3487967879. Ingresso ai singoli spettacoli 8 euro, abbonamento all’intera rassegna 20 euro.

Nel progetto “Quartieri in scena”, in programma fino al 30 dicembre, sono programmati anche un laboratorio teatrale a cura di Gianluca Cesale (dal 17 al 22 dicembre) e lo spettacolo “Alter-azione” di Gaia Gemelli che si svolgerà il 29 e 30 dicembre nella sede di Danzarte, Quinta circoscrizione.

Le schede dei quattro spettacoli di “Impromptu”.

“Una fuga in Egitto. Rotta virtuale per l’esilio”, spettacolo dal vivo in realtà mista e virtuale. Drammaturgia di Lina Prosa, Tino Caspanello, Turi Zinna. Progetto drammaturgico, post produzione e regia di Turi Zinna. Attori in video 360° stereoscopico: Barbara Giordano, Marcello Montalto, Chiaraluce Fiorito, Giovanni Arezzo, Valentina Ferrante. Attori in scena: Valentina Ferrante e Turi Zinna. Produzione: Retablo Dreamaturgy Zone. Queste le note di regia: «Una Maria che autofeconda in sé un pensiero rivoluzionario; che annuncia la sua Immacolata Concezione a un angelo divenuto ateo. Un Giuseppe pavido e conformista, incapace di comprendere e pronto a divorziare. Un tempio deciso a far strage degli occhi indisponibili a essere programmati. Una Maria che partorirà uno sguardo destinato a liberare il mondo. Una salvezza, non ancora salva, da dover salvare. Tre lavoratori della parola, Lina Prosa, Tino Caspanello e Turi Zinna, invadono il campo della realtà virtuale per congegnare un’esperienza immersiva multidimensionale che sfuma i confini tra l’intimo e il politico, tra il simulato e il concreto, tra il qui e il lì, tra l’ora e l’allora. Un’esperienza che confonde i confini tra la stessa realtà virtuale e la performance».

“Il Dio delle blatte”, testo e regia di Gerri Cucinotta e Davide Miccione, con Gerri Cucinotta, scenografia di Daniela Cornello. Queste le note di regia: «Che cos’è una casa? Qualcosa che ci aiuta a stare al mondo o che ci separa da esso? Averne una e sempre importante anche se non hai nessuno che valga la pena di ritrovare dentro oppure è l’ultima delle nostre illusioni? Scavando dentro le nostre sicurezze la voce di un uomo ci svela il nostro rapporto con l’amore, l’amicizia, il nostro rapporto con gli oggetti e con lo sguardo altrui, con la distruzione climatica e il sesso online, con il passare del tempo e i “ragazzi delle pizze”. Nel racconto tutto muta dinnanzi a noi, si fa grottesco e poetico, in attesa di manifestarsi nella rivelazione finale. In un monologo al contempo filosofico e cabarettistico, sfrontato e pudico si svela cosa si vede della nostra vita contemporanea quando si è disposti a vederlo, cosa si scorge stando discosto, cambiando prospettiva, assumendo uno sguardo altro, uno sguardo persino non del tutto umano, e che forse è ormai necessario per poterci riguadagnare la nostra piena umanità».

“Achille, studio sulla fragilità umana”. Drammaturgia di Orazio Condorelli, Salvatore Tringali, con Salvatore Tringali. Musiche dal vivo: Riccardo Leotta. Regia di Orazio Condorelli. Produzione: Codex Festival e Fondazione Teatro Tina di Lorenzo di Noto. Note di regia: «Achille è una storia dalle forti componenti autobiografiche che ci ha spinto a imprimere alla scena, attraverso l’uso di riprese video, un taglio decisamente documentaristico. Abbiamo immaginato una scena scarna: un acquario con un pesce rosso, un telo su cui proiettare foto e filmati in presa diretta. La musica, live, è immersa dentro una drammaturgia sonora liquida, dove il rumore di acque è pericolo, protezione e via di fuga».

“Laudato si’”, opera cross mediale di e con Michele Sinisi. Produzione: Banca Etica, Festival Castel dei Mondi – Andria. Immagini di Luca Magrone. Note di regia: « Un mio amico mi dice un giorno: dovresti lavorare su Laudato Si’, la lettera enciclica del Papa. Ma perché? Io dovrei passare attraverso parole di Amleto, Antigone, Edipo, Arlecchino… che, per quanto uno possa destrutturarli, costituiscono sempre e comunque pilastri del nostro immaginario culturale e specificatamente teatrale, dovrei connettermi (non mi vergogno a dirlo) con un “mercato” specifico. Parlare di Dio… a chi? Muovermi tra uno scritto papale e il “cantico delle creature” di San Francesco… la strada è disseminata di vetro frantumato, ci si taglia di sicuro se pensi all’argomento spirituale. Dopo qualche giorno, mi arriva l’invito al convegno di Banca Etica, dal titolo: Laudato Si’. Inizio la lettura dell’enciclica. A cominciare dall’edizione del Festival Castel dei Mondi dell’estate 2020 è iniziato un percorso di indagine sull’epifania umana tra le proprie esperienze e il mondo intero che ci circonda. Tra spazi urbani, aziende e preghiera, sesso e matematica, morte e paesaggi, albe e ricordi, sono ripartito con timore e divertimento. Spesso colleghiamo alla casualità gran parte degli accadimenti, che invece possono rivelare connessioni provocate da nostri interessi e passioni nascoste o inconsapevoli».

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