Settimana ricca di spettacoli per Teatri di Pietra che andranno in scena in cinque siti tra Milazzo, Agrigento, Trapani, Siracusa, Caltanissetta. Mercoledì 17 – Passato, Presente, Pasolini al Complesso monumentale Castello Ex Convento Benedettine di Milazzo. Giovedì 18: Passato, Presente, Pasolini nell’Area Archeologica Eraclea Minoa di Cattolica Eraclea (AG), Sogno di Aiace al Parco Archeologico Lilibeo Baglio Tamburello di Marsala (Tp), Menecmi al Teatro Antico Akrai di Palazzolo Acreide (Siracusa). Venerdì 19 in sena Sogno di Aiace al Parco Archeologico Palmintelli di Caltanissetta. Domenica 20 replica di Passato, Presente, Pasolini al Teatro Antico Akrai di Palazzolo Acreide (Siracusa) e Lunedì 21 Passato, Presente, Pasolini al Parco Archeologico Palmintelli di Caltanissetta. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21.00, biglietto 12,00 euro.
PPP Presente, Passato, Pasolini
Mda – Mimo Danza Alternativa
dal Carteggio e Pilade di P.P.Pasolini
regia e coreografia Aurelio Gatti
musica Marcello Fiorini costumi Marina Sciarelli Genovese
con Valeria Busdraghi, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Arianna Di Palma, Matteo Gentiluomo, Polina Lukanska, Paola Saribas e Gipeto, Chiara Meschini, Sebastiano Tringali
Sogno di Aiace
di Ritsos
con Viola Graziosi
regia Graziano Piazza
La storia dell’eroe greco attraverso la voce di una donna. Una donna, forse una proiezione, un miraggio, e un uomo, Aiace, evocato attraverso la voce di lei, ripercorrono insieme la storia dell’eroe greco, il più valoroso dopo Achille. Pieno di dolore per non essersi aggiudicato le armi di Achille dopo la sua morte, accecato da Atena, Aiace fa strage di greggi, credendo di vendicarsi sugli Achei, ma, tornato in sé, non riesce a sopravvivere alla vergogna. Dai fasti delle vittorie fino al grottesco tragico epilogo, la donna riveste i panni dell’eroe attraverso le sue parole e le sue folle azioni, fino ad assumerne quasi le sembianze. Non più moglie e madre e amante, muta e impotente, ma eroina dei nostri giorni. L’Aiace di Ritsos, scritto tra il 1967 e il 1969, è una rilettura della tragedia di Sofocle attraverso la quale il poeta, considerato tra i più grandi del 900, offre una visione lucida e cruda della sua contemporaneità umana e politica. “Nel mettere in scena oggi questo testo – spiega il regista – ho voluto capovolgere le parti per interrogare il lato femminile, sensibile dell’eroe, quella voce muta che finalmente arriva al centro della scena e prende parte alla battaglia del vivere. L’Aiace di Ritsos è un eroe per forza, umiliato dall’impotenza della ‘normalità’, di ciò che gli altri gli impongono di essere. Un Uomo che combatte le sue vicende quotidiane, teso verso un percorso mitico, ma a cui il destino fa compiere azioni ridicole e che, infine, scopre la liberazione di perdere ogni cosa. Dramma interiore di quanto al di là del genere il mito ci abita, ci muove, ci sorprende nelle piccole pieghe quotidiane della nostra esistenza contemporanea, ci permea di grandezza e di impotenza nello stesso tempo”
Menecmi di Plauto
A. Zucchi Produzioni
regia Augusto Zucchi
scene Antonio Fraddosio – costumi Adelaide Stazi
con Dario Riggio, Fernando Masullo, Marco Santolamazza, Giulio Schifi
Antonio Corazza, Floriana Diluciano
e Augusto Zucchi e Anita Torrasi
Shakespeare e Goldoni con I Gemelli veneziani e la Commedia degli errori si sono ispirati a Tito Maccio Plauto, il primo drammaturgo che ha raccontato la storia di due gemelli, che dopo essere stati separati neonati, si ritrovano in età matura, identici anche se caratterialmente opposti e la loro somiglianza ingenera una serie di ambiguità ed equivoci fra amici e parenti. Il doppio e l’equivoco sono alla base del teatro. Noi abbiamo trasferito la commedia ai giorni nostri ambientandola in un campo Rom.
Nella foto, Menecmi