Inizia l’era del modem libero, cosa cambia

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[AdnKronos]

 

Modem libero per tutti. Scatterà a fine dicembre il diritto a utilizzare un modem diverso da quello fornito dall’operatore per accedere a Internet da linea fissa. La regola varrà già da domani per i nuovi contratti, mentre per quelli già stipulati bisognerà attendere il primo gennaio 2019. Dal 31 dicembre, quindi, chiunque potrà avvalersi del router che desidera senza essere obbligato a utilizzare quello messo a disposizione dal proprio operatore. A stabilirlo è la delibera 348/18/CONS dell’Agcom con la quale l’Italia si uniforma alla direttiva europea n. 2015/2120 che stabilisce misure riguardanti l’accesso a una rete aperta, con specifico riferimento alla libertà di scelta delle apparecchiature terminali.

COSA DICE LA DELIBERA – Nella delibera, l’Autorità garante per le comunicazioni sancisce il diritto degli utenti di scegliere liberamente il proprio terminale (modem o router) per accedere a Internet dalla linea fissa, usando quindi un apparecchio diverso da quello fornito dall’operatore. Dal canto loro, gli operatori non possono né “rifiutare di collegare apparecchiature terminali alla rete se l’apparecchiatura scelta dall’utente soddisfa i requisiti di base previsti dalla normativa europea e nazionale, né imporre all’utente finale oneri aggiuntivi o ritardi ingiustificati, ovvero inibire l’utilizzo o discriminare la qualità dei singoli servizi inclusi nell’offerta, in caso di collegamento a un modem di propria scelta”. Gli operatori sono inoltre tenuti ad assicurare la diffusione, anche sui propri siti, di informazioni utili sulle specifiche e tutti i parametri necessari per l’accesso e la configurazione del servizio. Installazione e manutenzione spettano però al cliente. Quanto all’assistenza, l’Agcom spiega che “i fornitori di accesso alla rete forniscono ai propri clienti, attraverso i canali di assistenza, informazioni per la corretta e semplificata attestazione delle funzionalità di connessione e configurazione degli apparati terminali”.

LE OFFERTE – Nel caso in cui gli operatori forniscano servizi integrati di accesso a Internet e/o di connessione alla rete tramite offerte in abbinamento con l’apparecchiatura, essi sono tenuti a evidenziare separatamente modalità e condizioni di offerta. Gli operatori devono quindi separare – anche nei documenti di fatturazione – il costo dell’apparecchio da quello di installazione e manutenzione e assistenza. I fornitori di servizi di accesso a Internet devono inoltre mettere a disposizione un’offerta alternativa che non includa la fornitura dell’apparecchio.

TIM E FASTWEB – Dopo la bocciatura del ricorso al Tar, anche Tim, che aveva chiesto la sospensione della delibera, si adatterà alla normativa. E dal primo dicembre garantirà alla clientela il diritto di scegliere il terminale per l’accesso ad Internet. Sul proprio sito, Tim ricorda che “qualora si utilizzi un prodotto (es. modem) diverso da quello fornito da Tim, si potrà continuare a usufruire, ove tecnicamente possibile, dei medesimi servizi, senza alcuna modifica delle condizioni economiche applicabili”. Però, sottolinea la compagnia telefonica, “l’eventuale scelta di un prodotto diverso da quello fornito da Tim dovrà essere effettuata nel rispetto delle condizioni contrattuali applicabili all’offerta attivata”. Tim non risponderà inoltre per “servizi di manutenzione e disservizi che riguardino il funzionamento dei prodotti scelti autonomamente dal cliente”. Anche Fastweb dovrebbe pubblicare entro oggi tutte le informazioni sul proprio sito web.

COSA CAMBIA PER I CLIENTI – Dal primo dicembre gli operatori dovranno garantire a chi sottoscrive un nuovo contratto l’uso della linea Internet con il modem che l’utente sceglierà. Entro il 31 dicembre, invece, l’Agcom stabilisce che ai clienti che hanno un contratto già attivo venga data la possibilità di cambiare offerta, scegliendone una che preveda l’utilizzo gratuito dell’apparecchio oppure, in alternativa, la rescissione gratuita del contratto, senza penali per il modem, che dovrà essere restituito.

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