Ci sono diversi modi di leggere l’annosa questione del destino della Camera di Commercio Sud Est (Catania, Siracusa e Ragusa accorpate), passando fra i miti Kafkiani e i miti “Isolani” di Pirandello, ma anche con battute alla Feydeau o, per rimanere in casa nostra, di Goldoni. Già ieri (31 luglio) Pietro Agen, presidente dimissionario di Confcommercio Sicilia, aveva dichiarato in merito all’autoconvocazione dei consiglieri camerali facenti capo a Confcommercio, dopo l’ulteriore blocco (giustificato/ingiustificato?) da parte dell’assessore regionale Lo bello della seduta per eleggere gli organismi da parte Solo uno sciocco poteva pensare che oggi noi facessimo un insediamento ufficiale. Oggi noi vogliamo solo dimostrare che c’è una maggioranza di consiglieri regolarmente eletti che vuole cominciare a lavorare per il bene dei territori. Ci sono i rappresentanti di Siracusa, di Ragusa e di Catania che vogliono portare avanti un discorso insieme per le categorie che rappresentano. Poi ci sono altri che scherzano (…) Per la prima volta, proprio in questi giorni, le Camere di Commercio in questione non potranno erogare il contributo in favore dei Cofidi. Questi sono i risultati a cui stiamo arrivando nel perdurare di questa situazione di stallo assurda. Alcune Camere di Commercio hanno pure chiesto aiuto perché in difficoltà col pagamento degli stipendi e delle pensioni. E intanto si continua a giocare. Col vergognoso supporto della Regione Sicilia e la vergognosa attività di Unioncamere nazionale, che cerca con trucchetti vari di far saltare una fusione che ha fortemente voluto e che ora osteggia solo perché ha perso le elezioni (…).
A 48 ore dell’autoconvocazione con presenti 16 consiglieri nominati nel Consiglio della Super Camera e 4 esponenti di altrettante categorie rappresentate nel Consiglio camerale, abbiamo incontrato Pietro Agen, con il “solito” e “schietto” dialogo che già portiamo avanti da mesi.
A seguire l’intervista di Salvo Barbagallo a Pietro Agen.
Riprese audio e video di Domenico Anastasi.