La confessione di un presidente

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di Guido Di Stefano

 

È ragionevole supporre che il democratico presidente Obama si sia lasciato trascinare dalla “repressa e nascosta” collera per una “batosta” politica e democratica, prevedibile per tutti gli umani dotati di libero pensiero.

Insomma the mister president  ha chiaramente manifestato di non possedere e dominare le arti diplomatiche che furono dei vari Metternich, Bismark, Cavour, Talleyrand.

Ha pure “chiarito”, facendo seguito all’intervento suo nel Palazzo (detto) di vetro, che gli Usa intendono proseguire nel loro ultrasecolare giochetto di lanciare la pietra e nascondere la mano, salvo poi attribuire  spudoratamente  agli altri le proprie colpe.

Già proprio non vogliono rinnegare il loro consolidato clichè delle guerre indiane: violare i trattati e gli accordi appena sottoscritti, devastare villaggi e centri abitati, incolpare  “a priori” gli “indiani” di turno.

Ma ancora più gravi si intravedono: la deriva antidemocratica; la mancanza di rispetto fella persona umana, l’adorazione del dio denaro (anche se virtuale); la negazione dei diritti degli altri popoli e le altre nazioni; e più sconvolgente ancora l’impressione che sia il gran capo delle armi tonanti a dirigere (o coordinare per conto terzi) i comportamenti del così detto mondo occidentale e democratico, votandolo così alla completa autodistruzione, all’annichilimento. Storia e scienza per esempio insegnano che qualsiasi “integrazione” non avviene meccanicamente  tramite “miscelazione” violenta e caotica.

Provate un poco a mettere assieme le dichiarazioni USA rinforzate di recente dalle bellicose dichiarazioni “targate” UK.

La Russia il nemico “invasore” da battere? Ma facciano una seduta spiritica e chiedano direttamente agli incauti conquistatori occidentali del 19° e 20° secolo, che hanno lastricato di morti il suolo russo! La Russia espansionista? Fino a prova contraria sono gli USA (o NATO) che hanno occupato Sicilia, Sardegna, Italia e altri lembi, mentre ora si proiettano  senza sosta verso oriente. Volete una controprova? Quando Gheddafi irrideva i nostri governi reclamando i danni bellici e gli USA piazzavano testate atomiche in Sicilia, quando Gheddafi bombardò la Sicilia forzando la gittata di  missili (URSS) a raggio corto oltrepassando di pochi metri l’isola di Linosa (così tramandano in loco) la Russia non si oppose alla “dilatazione yankee dotando la Libia di missili con gittata superiore; e d’altra parte gli alleati della NATO si “grattarono” le orecchie per eliminare quel ronzio alle orecchie; ma quando Gheddafi e la Libia divennero partners economicamente  importanti per l’Italia ecco che i fratelli della NATO lo uccisero devastando la Libia, “acquiescente”  anche qualche alta carica italica.

Ormai impera  la “filosofia” yankee e di tutti i sodali e complici (o forse “pari” grado di zio Sam)  di oltre Manica e di oltre Alpi e di oltre lo stretto e di oltre il “Voralberg”: è tutta colpa della Russia  che non si mette prona o supina a disposizione dei “potentati” occidentali. A questo punto si dovrebbe assegnare il Nobel per la pace alla memoria anche per Napoleone Bonaparte, cultore estremo di un “falso” libello russofobo: portò alla pace eterna circa mezzo milioni di suoi seguaci!

Così spinto dall’ossessione russofoba (sua, dei suoi maestri, dei suoi seguaci, dei suoi aedi) il presidente aveva già movimentato l’aria e gli animi dimostrando ampiamente che all’ONU i così detti potenti possono dire tutto e il contrario di tutto nell’approvazione pressochè  generale: d’altra parte lui, come tanti altri, parla in “casa”, quella grande casa (o meglio tempio) di Pluto, che tutti accoglie quelli che si mostrano “ragionevoli” come i fratelli di Giuseppe, come Giuda e …

Mai avrebbe immaginato che il “Congresso” USA avrebbe disatteso i suoi ordini e si sarebbe preoccupato di rappresentare “in toto” il popolo americano, il loro popolo e loro signore, accantonando i supremi ma meschini interessi dei sacerdoti del dio denaro e degli oscuri diaconi, chierichetti e servitori che li attorniano.

Il congresso si è rivoltato contro il “neo-dittatore”  e ha votato quasi all’unanimità (noi italici diremmo con voto bipartisan”  la “Justice Against Sponsors of Terrorism”, con la finalità di trascinare i “colpevoli” sauditi in tribunale per terrorismo, strage, eccetera..

Brutta cosa il vizio della vittoria “sicura” anche se per guerra delegata!

Il nostro “Nobel” per la pace ha verosimilmente reagito d’istinto attaccando il Congresso e accusandolo di avere creato un pericoloso precedente  a danno degli stessi USA, che potrebbero venire chiamati in futuro a “pagare” per tutto il lavoro finanziato e sviluppato nei Balcani, in Africa, in Oriente. Forse i suoi timori sono giustificati da una certa consapevolezza della riconducibilità al terrorismo insito o conseguente a ogni operare yankee negli ultimi cento anni (o forse più)?

Grande caduta di “stile” e fragoroso scivolone: ma i cortigiani verosimilmente non hanno inteso e/o forse non hanno capito, specie nella vecchia (e sorda) Europa.

Ormai ha parlato ed è come se avesse detto: “Sono nocivi e da eliminare gli organi elettivi; pertanto sostituiamoli con organi “tecnocratici” a nomina fiduciaria. La tecnocrazia asseconda i potenti e noi potenti lo siamo. Un esempio pratico di tecnocrazia è nella nostra creatura europea, la UE”.

Sembra proprio che le certezze siano spariscano per lasciare il posto agli inganni o, in alternativa, a pesanti interrogativi.

Riusciremo a evitare che la dilagante spirale di pluto-violenza ci precipiti in un oscuro buco nero che ci scaglierà in un universo “non umano”?

Quali sono le colpe dei popoli occidentali condannati a subire i “capricci” dell’imperio di tanti “non diplomatici non statisti”?

Chi ha messo al comando i rappresentanti della più rigida e non fortemente intellettiva tecnocrazia?

Sorgerà in occidente qualche capo illuminato che abbraccerà gli statisti-diplomatici visibili a oriente per salvare l’umanità?

 

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