O “bello” ciao, ciao, ciao…

di Salvo Barbagallo Forse Matteo Renzi non se ne è reso ancora conto, oppure è il contrario, cioè che ha compreso bene che il suo tempo è scaduto, o, forse ancora (come abbiamo detto in precedenti articoli in momenti non sospetti) quel che doveva fare l’ha fatto e il rimanente gli interessa poco. Ma, cosa ha fatto di tanto importante che, probabilmente, è sfuggito ai più, o ai “non addetti ai lavori”? Quale era la vera “mission” di Matteo Renzi? Noi possiamo fare soltanto ipotesi di fantapolitica, sicuramente campate in…

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Le mille facce dell’Italia di oggi

Di Salvo Barbagallo Chissà chi ha scritto il commento Rai sulla parata del 2 giugno ai Fori Imperiali: un Oscar per la retorica, di certo, l’autore di questa sorta di pamphlet lo meriterebbe. E un Oscar anche alla regia che si è soffermata costantemente sull’impeccabile duo Mattarella-Boldrini – Presidente della Repubblica e Presidente della Camera -, cercando di evitare la vicina figura di Matteo Renzi  – Presidente del Consiglio -.

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Prime elezioni, calano i votanti

Di Carlo Barbagallo Prime elezioni, primo flop di votanti: in Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta l’affluenza alle urne in netto calo rispetto alla precedente consultazione. Alla chiusura dei seggi, alle 21 di ieri sera, in Alto Adige aveva votato il 66,9 per cento degli aventi diritto al voto, mentre cinque anni fa il dato era stato del 74,6 per cento. Il calo è stato dunque del 7,7 per cento. A Bolzano, l’affluenza ha fatto segnare il 57,7 per cento, ovvero l’8 per cento in meno di cinque anni fa.…

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Dal politichese all’era dei due Mattei, unica costante il vuoto

Sembra ieri. E invece sono passati più di una ventina d’anni da quando il panorama politico italiano era pieno di uomini un po’ grigi, vestiti tutti più o meno nello stesso modo un po’ raffazzonato (come se fossero stati calati dentro i loro abiti senza far troppo cura a che questi cadessero bene sulla figura di chi li indossava) e che avevano la caratteristica peculiare di infarcire le proprie frasi di terminologie astruse e di un linguaggio quasi iniziatico che qualche accorto cronista (i primi furono negli anni cinquanta) finì…

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La Voce degli altri: il nemico di comodo

Una interessante analisi del fenomeno Salvini (e sui suoi “padri”) , pubblicata su il manifesto di oggi a firma di Michele Prospero “Se si vuole capire come i media costrui­scano in labo­ra­to­rio una lea­der­ship, biso­gna seguire la sca­lata di Mat­teo Sal­vini. In un sistema sem­pre più disar­ti­co­lato, il gra­di­mento dei media basta da solo per inven­tare un lea­der dal nulla. Chi pensa alla Lega come a un sog­getto quasi nove­cen­te­sco, dal denso radi­ca­mento ter­ri­to­riale e dai riti para-ideologici di massa, si inganna.

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Salvini e il Vento del Nord: non sono una novità…

Di Salvo Barbagallo “Il Vento del Nord (1945-1950)” venne scritto da Pier Giuseppe Murgia ai primi Anni Settanta e pubblicato  dalla SugarCo Edizioni nel 1975.  Un volume oggi introvabile che vantava una bella prefazione di Giorgio Galli che si concludeva con parole che sembrano scritte oggi: “… abbiamo una occasione di migliorare la nostra democrazia rappresentativa; abbiamo occasione di farlo da noi, tenendo conto della situazione internazionale, ma senza doverci muovere per ispirazione o per iniziativa altrui. Se non riusciremo a farlo, il compianto retrospettivo sulle occasioni democratiche mancate non…

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Vengono dal nord per “salvare” il Sud

Di Salvo Barbagallo   L’ultima visita-lampo del premier Matteo Renzi è finita con la in contestazione di gruppi di giovani davanti al Municipio. In molti si sono chiesti il reale motivo di questa “incursione” rapidissima nel capoluogo etneo, essendo Renzi fortemente impegnato in questioni di natura nazionale e internazionale. Una visita, quanto dicono le cronache di chi ha potuto seguirla di non più di

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Pd, quasi ottocentomila voti in meno ma per Renzi è tutto “ok”

Di Salvo Barbagallo     Elezioni in Emilia Romagna e Calabria, dopo il voto: in realtà hanno perso tutti e anche se qualche compagine – la Lega – ha fatto notevoli passi avanti alla fine rischia di restare isolata, senza possibili alleanze. Il PD ha perduto quasi ottocentomila voti, l’astensionismo è salito alle stelle? Tutto è irrilevante per Matteo Renzi,

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