Internazionalizzazione d’impresa, “Bulgaria chiama Sicilia”: Confesercenti area metropolitana Catania

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Un Paese che ha voglia di riscatto, di crescere in Europa, dopo l’annessione in UE avvenuta nel 2007, che da anni investe nel digitale, nei trasporti, nella green economy. Per questo Bulgaria chiama Sicilia, l’isola per eccellenza, cuore del Mediterraneo, ricca di materie prime, con immensi areali dedicati agli agrumi, ai cereali, alle viti, bagnata dal mare e riscaldata dal sole, intrisa di storia e di cultura, anch’essa in attesa di un riscatto, prima di tutto, economico ed imprenditoriale.

E’ grazie ad un’intuizione della Confesercenti area metropolitana di Catania, con la nuova governance guidata dagli imprenditori Claudio Miceli, presidente, Felice Nania, vice presidente Vicario, e dal giovane direttore Francesco Costantino, che i rapporti  con la Camera di Commercio bulgara, l’ambasciata bulgara in Italia sono diventati realtà in Sicilia con l’avvio di percorsi di crescita comuni.

Di questo e di altro si è parlato nel corso del workshop che si è tenuto ieri, ospitato nella sede di Federfarma Catania, socia di Confesercenti. Presenti, oltre ai vertici di Confesercenti, anche Salvatore Buda, segretario dell’associazione dei farmacisti della provincia etnea, Andriyana Koleva, addetta commerciale Ambasciata Bulgara in Italia, Vladimir Tomov, presidente Consiglio Investimenti Camera di Commercio  Bulgaria, Mariela Marcova, componente Dipartimento Relazioni Internazionali Camera di Commercio Bulgara, Roberto  Mellina, esperto in fiscalità internazionale e internazionalizzazione d’impresa, e tre imprenditori bulgari, che hanno portato la propria testimonianza.

“Costruiremo un percorso per lanciare una collaborazione progettuale – ha detto il presidente Miceli – , Quello bulgaro, rispetto ad altri mercati esteri, è ancora poco sperimentato e il tessuto imprenditoriale bulgaro ha tutto l’interesse ad aprire dei corridori con le aziende siciliane e creare delle stabili partnership”.

“La Bulgaria è un Paese in grande via di sviluppo da un punto di vista economico, soprattutto nei settori delle energie rinnovabili, dell’agroalimentare, della chimica, del digitale, inserita nella classifica TOP20 delle nazioni per velocità di internet; che sta investendo molto anche nelle infrastrutture e nella logistica”, ha sottolineato il commercialista Roberto Mellina che con il vice presidente vicario Felice Nania è stato promotore dell’incontro. “Grazie ad una rete internet potente e capillare, a strumenti legislativi e fiscali agevolati, al basso costo dell’elettricità e alla presenza di molti programmatori talentuosi, la Bulgaria può diventare molto appetibile anche  per startup e aziende catanesi consolidate che intendono  sfruttare i propri risparmi e diversificare il portafoglio”, ha evidenziato  Francesco Costantino.

“Tra Bulgaria e Italia c’è una storia di 145 anni di diplomazia e rapporti  commerciali –  ha relazionato Andriyana Koleva – nel 2023 gli interscambi commerciali sono stati di 7 miliardi di euro. L’Italia è la terza partner commerciale, dopo Germania e Romania, la seconda per importazioni. La Bulgaria applica l’aliquota fiscale in Europa del 10% sulle società, 10% sul reddito  personale e il 5% sui dividendi. Essa inoltre, si distingue per i costi  operativi più bassi in Europa”.

Per il settore Trasporti, Andriyana Koleva ha ricordato il progetto Corridoio 8 Transcontinental, inserito nella rete strategica europea dei trasporti che può rappresentare un’opportunità per tutto il Meridione d’Italia per diventare un hub economico, logistico ed energetico del Mediterraneo: un corridoio di 1350  chilometri che attraversa i mari Adriatico  e Ionio, percorre Albania e Macedonia  e arriva in Bulgaria fino a toccare le sponde del Mar Nero.

 

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