8 marzo, migliaia di studenti in corteo: a Milano cori, blitz e fumogeni

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Migliaia di persone, tra cui tantissime studentesse e studenti, in corteo oggi, 8 marzo, in occasione della festa della donna.

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Milano hanno sfilato in duemila alla manifestazione organizzata da Non una di meno e Ccs, il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia. Partito da largo Cairoli, il corteo, composto da migliaia di giovani ma anche docenti e sindacati, si è mosso in direzione Porta Venezia attraversando la città dietro a due striscioni: ‘Lotto tutto l’anno’ e ‘Contro la guerra e il patriarcato’. Diversi i cartelli esposti, tra cui molti contro i femminicidi, come quello sventolato da una studentessa con la poesia dell’architetta peruviana Cristina Torres-Cáceres: “Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”. Parole diventate virali dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin.

Non sono mancate azioni contro alcune realtà territoriali, brand di moda, catene di supermercati e persino il giornalista Indro Montanelli, durante il corteo. Alcuni manifestanti del collettivo studentesco Ccs Riot Maker, collegati al centro sociale Cantiere, con indosso delle tute bianche si sono staccati per imbrattare con della vernice rosa il maxi cartellone pubblicitario di Emporio Armani sul muro di via Broletto. “Non siete Armani siete armati” hanno urlato. Un altro blitz è stato compiuto contro le vetrine del negozio di Zara, all’angolo con via Torino, imbrattate con della vernice rossa e dei cartelli bianchi con le scritte: “Zara 100% greenwashing”, “Zara, complici del genocidio”. Anche davanti al alla sede di Starbucks Reserve Roastery di via Cordusio è stato acceso un fumogeno rosa “Boycott Starbucks, finanzia Israele – hanno urlato gli studenti – hanno le mani sporche di sangue”.

Più tardi, a pochi metri dalla sede di Assolombarda, all’inizio di via Pantano, gli studenti hanno realizzato a terra una scritta in spagnolo con la vernice rosa ‘Vivas y libres’. Non possiamo essere vivi e liberi se ci attaccano” hanno quindi scandito dal megafono. Poi, passando davanti alla sede dell’’assessorato alle Attività produttive del Comune di Milano e gli uffici dell’Anagrafe è stato srotolato un telo con scritta ‘Molto più delle carriere Alias’. Qui gli studenti hanno puntato il dito contro il governo e la destra: “Finché la scuola non cambierà – hanno annunciato a gran voce – bloccheremo la città”.

Un’azione è stata realizzata anche contro un consultorio. “Ci dicono che l’aborto sia contro la vita, vogliamo essere liberi di scegliere i nostri pronomi e come chiamarci – hanno detto gli studenti -. Vogliamo i preti fuori da scuole e dalle nostre mutande”. Imbrattato con della vernice rosa anche il supermercato Carrefour Express via Visconti di Modrone. Gli studenti non hanno risparmiato poi cori contro il giornalista Indro Montanelli, passando davanti ai cancelli del giardino a lui intitolato in corso Venezia: “Era un fascista, un pedofilo e uno stupratore – hanno spiegato – uno degli uomini simbolo della violenza coloniale italiana. Era favorevole alle campagne coloniali in Etiopia e la sua statua ricorda quella bambina 14enne che si è sposato”. Questo, hanno osservato gli studenti “è un paletto nel cuore” visto che “il colonialismo italiano è stato estremamente sanguinoso e crudele”. Un’azione è stata compiuta infine contro il Mc Donald’s di Porta Venezia, a fine manifestazione: “Supportano il genocidio e quindi noi lo boicottiamo”.

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