Aeroporto Catania: normalità non schedulata

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di Luigi Asero

Ottenuta l’autorizzazione dall’ENAC e annunciata la riapertura del terminal A chiuso a causa del recente incendio la “normalità” sembra essere ancora distante. Parecchi i voli ancora dirottati su altri aeroporti isolani con evidenti disagi per i passeggeri. Secondo SAC infatti “il numero e la frequenza dei voli operati saranno legati alla ripianificazione delle compagnie aeree e al riposizionamento aeromobili” frase sibillina che lascia ancora più incerti i passeggeri.

Tra ritardi, cancellazioni e rimodulazioni dei voli districarsi appare sempre più complicato. Nella migliore delle ipotesi manca una qualsiasi forma di sinergia tra la SAC e le compagnie con il “forse” che è diventata ormai parola d’ordine. “Forse” parte da qui o forse da Trapani o Comiso o Palermo oppure “forse” non parte e “forse” sì.

Pullman con i passeggeri all’arrembaggio senza nessun controllo su chi debba realmente prendere quel mezzo e chi no.

Insomma “forse” riparte la normalità a Catania. Ma non ci sembra più una normalità degna di un Paese civile.

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