A Sambuca di Sicilia il 21° Concorso Enologico Internazionale Città del Vino

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Riflettori accesi su Sambuca di Sicilia, borgo tra i più belli d’Italia, che quest’anno è stata scelta come sede ospitante del 21° Concorso Enologico Internazionale Città del vino. Ad organizzare la manifestazione, tra le più importanti del settore  vitivinicolo è l’Associazione Città del vino”, una vetrina  che ha visto partecipare 1400 etichette  enologiche in rappresentanza di tutti le regioni di Italia e di paesi esteri  quali  Brasile, Moldavia, Corea e Portogallo.

“L’associazione nacque  – racconta il presidente Angelo Radica-  per reagire allo scandalo del metanolo che aveva coinvolto il mondo del vino italiano. In quell’occasione alcuni sindaci si  riunirono all’enoteca nazionale di Siena e diedero vita all’Associazione Città del vino”. Degustazioni abbinate alla visita di luoghi incantevoli, questo il filo conduttore del concorso  che vuole promuovere e valorizzare il legame tra vino e territorio a conferma di un binomio che oggi è alla base del successo delle enoturismo, un settore in crescita e che secondo le stime quest’anno interesserà ben oltre dieci  milioni di vacanzieri. Per monitorare l’andamento di questo specifico segmento, l’Associazione Città del Vino tra i numerosi progetti, che porta avanti da anni, ha anche attivato un osservatorio sul turismo del vino.  

Da quasi vent’anni noi monitoriamo l’enoturismo in Italia – afferma il presidente Radica-  attraverso  interviste agli imprenditori e ai  sindaci dei comuni cerchiamo di capire cosa manca al nostro sistema per sviluppare l’enoturismo e  come si approcciano i sindaci e gli imprenditori a questo settore in costante sviluppo. Oggi l’enoturismo è il settore che cresce di più perché è l’unico che consente di fare una vera e propria esperienza, il cosiddetto turismo esperienziale, visitando le cantine, ascoltando le storie dei produttori, scoprendo come viene prodotto un vino dalla raccolta alla vinificazione. A luglio presenteremo a Roma il 19° Rapporto dell’Osservatorio da cui emerge  che c’è bisogno di molta formazione perché le cantine per fare accoglienza hanno bisogno di avere una formazione specifica. Poi  è necessario un grande piano infrastrutturale della viabilità perché molte cantine sono difficilmente raggiungibili e altro elemento importante è la connettività, perché oggi il turista prenota, raggiunge la cantina e dà un feedback con lo smartphone. Adesso abbiamo altri nuovi progetti che stiamo valutando tra cui uno importante sulla realtà aumentata che consentirebbe di avere immediatamente e in maniera innovativa informazioni su un vino semplicemente inquadrando l’etichetta”.

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