La Pùia (Puya, da una voce araucana) è una pianta che nella classificazione scientifica appartiene alla divisione delle piante vascolari,classe Monocotiledoni, ordine Poales, famiglia Bromeliacee ,genere Puya della specie Alpestris .
Della famiglia delle Bromeliacee fanno parte circa 120 specie che crescono nelle regioni andine, a sud dell’America Meridionale, tra i 2000 e i 4000 m: sono piante perenni, xerofile, con fusto semplice o poco ramificato, alto parecchi metri, una rosetta di foglie simili a quelle delle agavi, aculeate all’apice e al margine, infiorescenza a racemo, talora composto, compatto, con fiori gialli verdognoli, azzurri o violetti; nello specifico l’Alpestris forma rosette di foglie grigio-verdastre con margini spinosi, ha un’infiorescenza a spillo che può raggiungere i due metri di altezza, con fiori blu-verdi, da non confondere con la Puya Berteroniana, una specie simile alla Puya Alpestris, ma molto più grande , con grappoli più lunghi e maestosi.
Dal tronco di alcune specie si estrae una gomma formata essenzialmente da bassorina.
I gambi sono morbidi, le infiorescenze, che nel nostro caso sono due, appaiono intorno a maggio-giugno e i fiori sono lisci come la seta.
Impollinatori per eccellenza sono gli uccelli, che amano sedersi sulle punte rivolte verso l’esterno e bere il nettare all’interno.
La nostra Puya Alpestris ha un esposizione solare completa da Est ad Ovest dalle 08:00 alle 17:00, tempo che si riduce notevolmente durante la stagione invernale, non ama eccessive irrigazioni e non necessita di particolari cure.
In Italia ad oggi si era a conoscenza solo di pochissimi esemplari di Puya di cui uno in Sicilia, ma contrariamente a quanto affermato fin adesso esiste un altro raro esemplare di Puya Alpestris e si trova in un’abitazione privata in Contrada Mulinazzo del Comune di Sinagra .
La pianta originale venne messa a dimora intorno alla metà del 1900 dalla Baronessa Agata Giovanna Piccolo di Calanovella nel giardino del Castello di Solicchiata ,oggi dimora degli ultimi discendenti diretti della famiglia Piccolo di Calanovella, a pochissimi km dall’attuale posizione in cui si trova la nostra Puya ( rinvenuta parecchi anni fa in evidente stato di abbandono e parzialmente bruciata) .
Poter godere della sua doppia infiorescenza è al contempo stesso un’esperienza unica ed emozionante.
Mariella Piccolo di Calanovella