Patti, direttore dei lavori arrestato per pretesa tangente

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Un direttore dei lavori è stato arrestato dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina con l’accusa di avere preteso una tangente da 100 mila euro per una gara d’appalto. I militari delle Fiamme gialle hanno dato esecuzione all’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Patti, nei confronti del direttore dei lavori di un cantiere sito nel comune di San Marco d’Alunzio, indagato per concussione. Il provvedimento cautelare è stato adottato sulla scorta delle risultanze delle investigazioni condotte dai Finanzieri della Tenenza di Sant’Agata di Militello, unitamente agli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Patti, guidata da Angelo Cavallo.

Il Gip ha riqualificato il reato, inizialmente ipotizzato come concussione, in quello di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. In particolare, secondo le ipotesi dell’accusa, che dovranno trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, sono stati accertati alcuni episodi commessi da un ingegnere, con la qualifica di direttore dei lavori il quale, nell’ambito dei “lavori di consolidamento di un costone roccioso – sito a valle di via Cappuccini presso un cantiere del comune di San Marco D’Alunzio – oggetto di precedenti frane”, abusando dei propri poteri (derivanti dal ruolo ricoperto), a più riprese, tentava di convincere un imprenditore (incaricato dell’esecuzione di opere pubbliche destinate alla collettività) a commettere frodi contrattuali nei confronti dell’ente appaltante, pretendendo, dal medesimo imprenditore rilevanti somme di denaro, beni ed altre utilità, per fini strettamente personali (in particolare, la corresponsione di oltre 100.000 euro a titolo di tangente).

I lavori, in particolare, riguardavano la realizzazione di paratie in calcestruzzo, sostenuti con barre d’acciaio infisse nella roccia ed opere connesse (scavi, tubazioni e opere di drenaggi), dirette a consolidare un costone roccioso sito nel comune di San Marco D’Alunzio, già oggetto di precedenti frane. L’indagine lampo, che ha trovato un primo vaglio positivo nel Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Patti, avviata poco meno di 4 mesi fa, è scaturita dalla denuncia presentata presso la Guardia di Finanza di Sant’Agata di Militello dal medesimo imprenditore, il quale non ha inteso sottostare all’accordo fraudolento proposto dall’indagato ed alla corresponsione della relativa somma nei confronti di quest’ultimo.

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