Trentuno tele, trentuno ritratti di uomini noti e meno noti che hanno portato lustro e merito all’identità siciliana, un’artista donna, una sedia rossa, una mostra che avrebbe dovuto avere un concept e che invece dopo due anni di pandemia ne ha completamente un altro. “La Chaise Rouge” è la personale dell’artista Pupi Fuschi a cura del critico d’arte Giuseppe Carli che sarà inaugurata venerdì 1 ottobre alle ore 19 presso la Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia in via Maqueda 81 a Palermo. La mostra sarebbe dovuta essere esposta due anni fa, poi a causa della crisi sanitaria si è bloccato tutto, e così si è trasformata, come un adolescente si trasforma in adulto, anche la mostra di Pupi Fuschi si è evoluta, tante cose sono cambiate, alcuni personaggi cardine per la realizzazione della mostra non ci sono più.
«Oggi questa mostra è completamente diversa da quello che doveva essere due anni fa – racconta l’artista – avrebbe dovuto seguire il feel rouge della mostra che feci nel 2017 “Ritratto di Signora”, che metteva insieme tanti ritratti di donne siciliane. Dopo due anni di pandemia però tante cose sono cambiate, gli uomini ritratti hanno altri ruoli nella società, questa mostra ha attraversato tante vicissitudini, ma adesso finalmente vede la luce, una cosa per niente scontata. I personaggi dipinti hanno fatto la storia ma è anche vero il contrario, che la storia ha fatto i personaggi. Alcuni di loro hanno cambiato ruolo nella società, oggi rivestono ruoli istituzionali di spicco, altri sono diventati direttori artistici, oppure hanno avuto incarichi nuovi nell’ambito del cinema. I miei ritratti sono espressivi, non sono iperrealistici, mi piace che si veda la mia mano. In questi due anni siamo tutti cresciuti. Io ho attraversato insieme a loro una trasformazione che voglio che sia di stimolo e di augurio per tutti».
«Il progetto, il form della mostra, era nato insieme a due grandi professionisti, la regista Linda Ferrante e il fotografo Peppino Romano. – spiega Pupi Fuschi – I ritratti sono stati tutti fatti nel mio studio che si trova in pieno centro storico, un luogo difficile da raggiungere, loro mi hanno affiancato con grande pazienza. Hanno registrato video e fatto foto, sono stati dei compagni di avventura, abbiamo riso e ci siamo emozionati insieme, ci sono state tante gag, con Salvo Piparo, Gianni Nanfa, ma anche quando è venuto il sindaco ricordo che era la mattina del 24 dicembre e il quartiere si è fermato. Poi purtroppo non c’è stata più la possibilità di continuare la collaborazione con loro, ma devo ringraziarli per il loro lavoro, sono degli amici e dei grandi professionisti».
Protagonista assoluta della mostra è “La Chaise Rouge – La Sedia Rossa” che ha accolto giorno dopo giorno tutti i “Signori” che hanno preso parte al progetto, primo fra tutti Aurelio Pes, recentemente scomparso, aveva intrapreso con l’artista discorsi relativi alla condizione umana e all’attività socio-culturale della città. Pupi Fuschi dedica al noto drammaturgo, scrittore multiforme, artista e letterato, questa mostra, esponendo il suo ritratto assieme agli altri protagonisti.
Gli ospiti della sedia rossa sono: Pippo Anastasio, Manfredi Barbera, Marco Betta, Reda Berradj, Roberto Calabrese, Massimo Cannatella, Giuseppe Carli, Maurizio Carta, Giuseppe Costa, Vincenzo Crivello, Massimo De Trovato, Angelo Di Gesaro, Francesco Galvagno, Claudio Italiano, Giovanni Iudice, Vittorio Magazzù, Dario Mirri, Gianni Nanfa, Leoluca Orlando, Geri Palazzotto, Aurelio Pes, Antonio Presti, Salvo Piparo, Fabio Raimondi, Daniele Rocca, Peppino Romano, Alberto Samonà, Alessandro Savona, Giuseppe Tasca D’ Almerita, Luca Trapassi, Duilio Virzì.
«Perché scegliere proprio una sedia? – commenta il curatore e critico d’arte Giuseppe Carli – La Chaise Rouge è stata l’unico elemento comune a tutti gli ospiti capace di trasformarsi tutte le volte adattandosi al suo ospite. La sua iconografia strettamente legata agli attributi di potere e di autorità, sin dall’antichità, la sedia, oltre alla sua funzione pratica, è simbolo di gerarchizzazione sociale, fatta per essere utilizzata da una sola persona, da chi deteneva il potere. Per tali ragioni è stata pensata un’istallazione, che la vede posta al centro della sala con un faro puntato su di essa, così, semplicemente nuda e cruda. Alcuni la vedranno come oggetto irraggiungibile, altri come obbiettivo ambizioso da raggiungere, altri ancora come mezzo di comunicazione grazie al quale potranno intavolare un dibattito immaginario con i ritratti esposti e infine ma non meno importante altri la vedranno semplicemente come una sedia. Come dimenticare la celebre pellicola “Dove vai in vacanza?”, ep. “Le vacanze intelligenti” di Alberto Sordi dove la moglie del celebre attore, seduta su una sedia alla Biennale viene scambiata per un’opera d’arte?».
«L’esposizione è un seguito delle visionarie riflessioni – conclude Carli – attorno agli aspetti più provocatori, l’abdicazione, il legarsi alla sedia, senso di responsabilità, il cambiamento, per mettere in discussione il sistema di valori attuale tra riferimenti simbolici e immagini che appartengono all’immaginario collettivo».
La mostra, sarà fruibile dall’1 ottobre sino al 15 ottobre 2021, con i seguenti orari: da martedì alla domenica, dalle 09.00 alle 20.00, ultimo ingresso ore 19.00. Lunedì chiusi. L’inaugurazione prevederà l’ingresso a tutti coloro muniti di GREEN PASS nel rispetto delle normative di sicurezza sanitarie vigenti. Inoltre grazie all’ausilio della dimensione digitale, sarà possibile visitare la mostra sulla nuova piattaforma nella sezione dedicata alla mostra in corso. raffaellogalleria.com.