L’amerikanizzazione in Sicilia ora passa dalle scuole

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di Salvo Barbagallo

 

Da giorni e giorni il tema principale sui mass media è stato (e lo è ancora) quello delle elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale: prima la campagna elettorale, poi i risultati del voto, ora le incognite sulla formazione del Governo. Non poteva essere presa n considerazione neanche dai giornali locali una notizia “marginale” nel complesso articolato delle informazioni attuali, e così come sono passati (e passano) inosservati i la ripresa dei “nuovi” viaggi mortali del migranti e gli “sbarchi fantasma”, nessuna considerazione poteva essere data alla “presenza” si una squadra di Marines di Sigonella in una scuola di Catania. Noi, anche se con ritardo, la “notizia” la riportiamo perché (presuntuosamente) cerchiamo di comprendere “anche” qualche significato che possa andare oltre lo spicciolo episodio. Una “notizia”, comunque, non appresa dalla carta stampata o dai siti online, ma direttamente da un comunicato della scuola che ha visto protagonisti, appunto, un gruppetto di giovani Marines, ovviamente in borghese, senza armi o tute mimetiche.

Ecco il testo integrale del comunicato che ci è pervenuto:


Alla scuola Cavour di Catania la visita dei Marines di Sigonella per parlare con gli studenti di sport e sana alimentazione.

 

Si è svolto, presso la Sala Turi Ferro dell’IC Cavour di Catania, l’incontro tra Marines della base Usa di Sigonella e gli studenti della scuola nell’ambito del progetto “Sport e alimentazione, in lingua inglese”. Un forte legame di amicizia inserito del programma di prossimità denominato “Community Relations” (COMREL). L’incontro è stato coordinato dal personale scolastico della “Cavour” e dal dottor Alberto Lunetta, responsabile delle relazioni esterne della Nassig americana. Nel corso della giornata i Marines hanno illustrato agli studenti, con l’aiuto di immagini, come nutrirsi in modo sano ed equilibrato senza commettere quegli errori comuni che possono danneggiare la loro salute. Una consapevolezza che dai banchi di scuola si sposta alla tavola facendo sempre una buona colazione ed evitando il “cibo spazzatura” o “junk food”. Durante la lezione gli studenti hanno rivolto ai marines, in inglese, delle domande sul cibo americano e sulle loro preferenze riguardo al cibo italiano. Finita la conferenza, il personale americano e gli studenti si sono spostati in palestra per delle dimostrazioni pratiche su come bisogna essere sempre in forma. Nel campo di calcio dell’istituto ha dato una grande prova di sè la giocatrice americana, della squadra di calcio femminile del Catania, Madeline Keane, accompagnata dal direttore sportivo, Davide Santonocito. «Per i nostri alunni è stato un momento di grande emozione e partecipazione- afferma la dirigente Maria Leonardi– ringraziamo i Marines e soprattutto il dottor Lunetta per la grande amicizia e disponibilità che ci hanno sempre dimostrato. Lo sport e l’alimentazione sono temi quanto mai attuali ed i nostri ragazzi sapranno mettere in pratica gli insegnamenti dei nostri amici a stelle e strisce».


Non è la prima volta che i Marines “sbarcano” alla Cavour. Già in un altro comunicato stampa risalente al 2014, si apprendeva:


Un’altra ‘missione speciale’ nel territorio siciliano per i soldati statunitensi che già in passato hanno ripulito e sistemato alcune zone della provincia etnea. Martedì 9 dicembre, un gruppo di 30 militari americani,  in sosta temporanea a Sigonella, provenienti da una nave approdata in questi giorni in Sicilia per uno scalo tecnico “sbarcherà” a Catania  per effettuare un progetto di volontariato presso la scuola Cavour.

I militari a stelle e strisce, attrezzati di pennelli e mascherine si cimenteranno in lavori di verniciatura per rendere la scuola più bella e gradevole ai piccoli utenti. I marinai americani verniceranno infatti alcune aule dell’istituto.

Pur essendo inquadrato nell’ambito dei progetti di volontariato”Community Relations” che coinvolgono costantemente  tutti i reparti della Stazione Aeronavale americana di Sigonella, l’evento del 9 dicembre vedrà protagonisti un gruppo di marinai americani che non si trovano di stanza in Sicilia ma che  desiderano offrire comunque alla  comunità siciliana un po’ del loro breve tempo di permanenza a dimostrazione dell’universalità dei progetti di solidarietà che le Forze Armate USA conducono in tutto il mondo.

Il progetto di prossimità “Community Relations” della US Navy di Sigonella consiste nello svolgere con una certa regolarità progetti di volontariato di varia natura a beneficio di parrocchie, enti caritatevoli, case famiglia, comuni ed istituti scolastici presenti in Sicilia.


È risaputo che l’Intelligence statunitense sia fra le migliori in campo a livello mondiale, ed è altrettanto risaputo che la “propaganda” costituisce uno dei settori maggiormente sviluppati negli apparati USA sia in tempo di guerra, sia in tempo di pace. Forse gli insegnanti della Cavour, o chi ha promosso l’iniziativa, non si sono resi conto che questa “partecipazione” straordinaria dei Marines, che hanno parlato di “sport e alimentazione” può rientrare nel più ampio spettro dei programmi di “educazione” della popolazione più giovane di un territorio “occupato” militarmente: il processo di “americanizzazione” contempla molteplici aspetti che, senza un’accurata preparazione “culturale”, può passare non solo inosservato, ma può essere vissuto come “esperienza positiva” là dove di “positivo” c’è ben poco.

Catania per gli USA è un “caposaldo” importante, essendo la presenza militare statunitense diventata “stabile” da anni e anni a Sigonella: creare condizioni di presunto “feeling” con gli abitanti del territorio è fondamentale. Lo abbiamo visto e lo dimostrano (e segnalato ogni volta ne siamo venuti a conoscenza) gli episodi precedenti che hanno visto i “marines impegnati nella “pulizia” dei giardinetti del capoluogo, un “programma” di “avvicinamento” ai cittadini etnei piuttosto mal congegnato e “superficiale”, tenuto conto che gli “yankee” residenti a Sigonella mai hanno “familiarizzato” con la popolazione locale, dal momento che si sono tenuti da anni alla larga, forse per ordini ricevuti di non mettersi molto in mostra.

Questo “segnale” che viene dalla scuola Cavour dovrebbe far riflettere: è probabile che si stia mettendo in essere un altro livello di “propaganda” che, comunque lo si voglia definire, dovrebbe essere collocato, come detto, in un ipotetico processo di “americanizzazione” rivolto alle giovani generazioni.

Si potrebbe andare molto oltre nell’analisi ma, per il momento, riteniamo sufficiente la “segnalazione” di questo episodio.

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