Alla scoperta della Patafisica

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di Salvo Zappulla

 

Nella mia sconfinata ignoranza, scrivendo da anni di letteratura, mi ero convinto di aver raggiunto un buon livello di preparazione. Insomma, mi ritenevo un uomo colto. Conosco la  filosofia, la fisica, la metafisica, l’astrofisica. Apriti cielo quando mi si è parata di fronte la Patafisica! Che roba è? La fisica delle patate? Un dramma! Il mio orgoglio va a brandelli, la stima che avevo della mia professionalità scende sotto i tacchi.  Ci voleva questo spassosissimo romanzo di Laura Bonelli: “Ricettario Patafisico” (Soluzioni immaginarie per nutrire corpo e mente), per farmi scoprire la Patafisica. Un romanzo esilarante, con personaggi stravaganti che sembrano scappati dai libri di Achille Campanile; soluzioni astruse per risolvere problemi immaginari, scenari surreali. Insomma un caleidoscopio di trovate brillanti, battute fulminanti. Laura Bonelli ha molta fantasia e molto estro, una genialoide anarchica ed esuberante. Una vera discepola di Alfred Jarry. La patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità. Contrariamente alle altre scienze, non si occupa del generale ma piuttosto del particolare, non si occupa delle regole ma piuttosto delle eccezioni. Amantiglio è il personaggio principale di questa storia, è una ragazza di città in cerca di lavoro e va a finire a Pissedoux, un paesino sperduto tra le montagne, in una casa di scalmanati con i quali imbastisce improbabili dialoghi; viene assunta in una pasticceria, riceve onorificenze e promozioni fittizie. Sembra il trionfo della follia ma sappiamo bene che follia e genialità camminano a braccetto, ce lo insegna Aristotele. Amantiglio dopo aver raggiunto le cariche più alte alla fine verrà licenziata e ripagata con un carico di leccornie da portare a casa. Pazienza. Però l’esperienza ricavata è stata straordinaria. Mi sono divertito molto a leggere questo romanzo. Per me, che sono un cultore della scrittura fantastica, senza regole e senza briglie, è stato un invito a nozze. Anzi, dirò di più: mi iscrivo al club dei patafisici, divento patafisico anch’io e guai a chi mi sposta.  A conclusione l’autrice infarcisce il libro con preziose ricette di fantasia, patafisiche anch’esse.  Non so se fidarmi a metterle in pratica, anche se mi sembrano piuttosto invitanti. Boh, ne provo qualcuna e che Dio me la mandi buona!

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