La Provincia intervenga urgentemente sui danni all’agrumicoltura etnea

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Premesso che il comparto agrumicolo siciliano rappresenta un settore portante della economia dell’isola e dell’agroalimentare, in particolare nella provincia di Catania, forte è il peso in tanti comuni che vivono quasi totalmente di questa risorsa; in Sicilia oltre il 17%  della produzione agricola è rappresentata dagli agrumi e dai dati del 6° e ultimo censimento, nel 2010 si registrano nell’isola 36.886 imprese agrumicole, per una superficie investita pari a70.749 ettari.

Si registrano attualmente in tutta la provincia, per la corrente annata agraria, delle produzioni con eccessiva incidenza di piccole pezzature, fioriture ritardate e danni da caldo su frutti, fenomeni correlabili ad anomalie climatiche, sbalzi termici, siccità ed alte temperature, a questo devono aggiungersi le devastanti grandinate di novembre, come quella che ha colpito l’agro di Paternò.

Il Gruppo Consiliare alla Provincia de “La Destra” (specificamente i consiglieri Enzo D’Agata, Giuseppe Mistretta e Gaetano Distefano) propone l’approvazione di un Ordine del Giorno col quale s’invita il Presidente della Provincia Regionale di Catania, On. Giuseppe Castiglione, a sottoporre con urgenza all’attenzione del Governo Nazionale , Regionale e alla U.E., ognuno per le proprie competenze, quanto segue:

1)     Declatoria di calamità per la eccezionalità degli eventi metereologici di cui sopra;

2)     Attivazione della potatura straordinaria per danni alle strutture negli agrumeti danneggiati dalle recenti grandinate;

3)     Necessità di urgenti e massicce campagne promozionali nazionali ed estere necessarie per stimolare e sostenere i consumi dei nostri agrumi, ed in particolare delle arance rosse;

4)     Utilità di un ritiro straordinario del prodotto di piccolo calibro, così come previsto dalla normativa europea per il tramite delle organizzazioni di produttori, destinandoli al consumo per fini umanitari e/o sociali, distribuendoli gratuitamente a scuole, ospedali, carceri etc.

Inoltre propone per la programmazione a medio e lungo termine le seguenti iniziative:

1)     Considerato che in materia di sicurezza alimentare sono già in vigore normative europee relative alla etichettatura, tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti agroalimentari, quadro normativo ulteriormente rafforzato ed arricchito con la emanazione del cosiddetto “Pacchetto Igiene” che con i Regolamenti 852, 853, 854 e 882/2004 prevede un controllo lungo tutta la filiera produttiva e distributiva degli alimenti, allo scopo di garantirne la salubrità e le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, a tutela del consumatore e del mercato, ragion per cui, si richiedono controlli ufficiali sistematici e non più sporadici, al fine di individuare le eventuali frodi e le contraffazioni che di fatto viziano il mercato nazionale e non;

2)     Etichettatura chiara, aranciata è una bevanda composta al 100% di succo di arance e non solo il 12%;

3)     Pretendere dai paesi terzi a cui è consentito esportare prodotti agrumicoli il pieno rispetto delle nostre normative in materia di ambiente, tutela dei lavoratori e sicurezza alimentare, cioè non è corretto importare prodotti ottenuti mediante lo sfruttamento di minori, le cui tecniche di coltivazione e/o trasformazione abbiano determinato inquinamento ambientale o, peggio, che non garantiscano pienamente la salute dei consumatori;

4)     Controlli fitosanitari a maglia stretta sulle produzioni agricole e materiale vivaistico importato, al fine di difendere le nostre coltivazioni dall’ingresso di nuovi patogeni e/o parassiti;

5)     Una seria politica di controllo dei prezzi al consumo e alla produzione che individui speculazioni e vizi del mercato, prezzi al consumo troppo bassi o esosi non tutelano ne gli interessi dei produttori che quelli del consumatore;

6)     Rilancio e finanziamento della ricerca in agrumicoltura al fine di  migliorare le cultivar, le tecniche di coltivazione e ridurre i costi di produzione;

7)     Indurre gradualmente le Organizzazioni di Produttori a commercializzare direttamente i prodotti degli associati, cioè vincolare e proporzionare l’accesso ai fondi europei in relazione a quanto commercializzato con proprio marchio, accorciando realmente la filiera.

Al fine di rendere operative le proposte invita l’amministrazione ad utilizzare rapidamente i fondi messi a disposizione dal consiglio provinciale, in coincidenza lo scorso equilibrio di bilancio, pari a € 100.000,00, per iniziative a tutela e sostegno della arancia rossa e a trasmettere l’OdG proposto alla Task Force Lavoro, Tavolo Tecnico Agricoltura, alle Organizzazioni Sindacali provinciali, CIA, Coldiretti e Confagricoltura e ai media.

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