Questi ultimi Natali sono stati un po’ strani… direi tanto strani. Persone chiuse non dentro una casa, ma entro quattro sole mura. Un pranzo di Natale in totale solitudine… altro che un posto da aggiungere. Una stanza sola. Una sola stanza per una sola persona. Tante tante videochiamate però… davvero tanto amore nonostante la distanza. L’ho sentito sai… so che è questo il vero spirito del Natale e mi sono lasciata davvero abbracciare da questi… ma i giorni erano davvero grigi… altro che rosso, o bordeaux che mi piace tanto, altro che tartan e albero di Natale… per ventidue lunghissimi giorni non ho potuto abbracciare che un orsacchiotto… lo stringevo tanto. È stato di grandissima compagnia, sai? Grazie per avermelo donato qualche anno fa, sapevi già che mi sarebbe stato d’aiuto, eh?!
Scusa… non volevo mica rattristirti, è solo che… ho iniziato a scriverti e ho pensato che lo scorso anno sono mancata al nostro appuntamento. So che non avrei dovuto, e mi dispiace, ma reagire ed essere la solita positiva, mi è stato davvero difficile (ho vissuto un altro genere di positività…). Mi è dispiaciuto tanto per la mamma, mentre io mi abbuffavo, soprattutto i primi giorni, lei al stento riusciva a mandar giù qualche boccone, non sopportava l’idea di avermi lì. Di vedermi solo attraverso un vetro, ma sembrava così necessario…
Mi dicono che non dovrei usare così tanti puntini di sospensione, e lo so, lo so, lo so, però è davvero difficile riportare certe sensazioni nella scrittura senza usarli: la reticenza, l’immaginazione, la pausa. Esprimono così tanto, come fare a farne a meno? Mi perdonerai se ne farò un gran utilizzo? Sono certa che tu non badi a questo tipo di formalità, e allora eccoti … altri puntini, però nota bene, tre SOLO tre.
La verità è che lo scorso anno a me non è sembrato nemmeno Natale. Mi è capitato tanto di pensarci durante l’anno che è trascorso, e quando ho realizzato che stava ritornando… beh mi è sembrato così strano, per me è come se non il Natale 2021 non sia arrivato.
Per questo prometto di vivere davvero intensamente questo di Natale.
È questa la mia richiesta, mio caro Babbo, permettimi di non lasciarmi innervosire o intristire per chissà quale ragione, di non farmi venire le solite crisi del “oh mamma non c’è tempo”. È tempo di famiglia. È tempo di musica. È tempo della Tua magia, fammela vivere, fino in fondo.
Una tua ammiratrice
[A cura di Monica Romano]