Alla ricerca della città perduta Aitna-Inessa

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di Vito Padula

Lo studioso e ricercatore Santi Maria Randazzo nel suo libro “Inessa-Città di Sicilia Sacra e Nobilissima” individua il sito dell’antico insediamento nell’attuale Motta Santa Anastasia alla periferia collinare di Catania

C’è una città che nel lontanissimo passato ha ricoperto un ruolo importante in Sicilia, delle quali si sono perse le tracce nel corso dei millenni: è la città di Aitna-Inessa. Ne parlano storici sempre del lontanissimo passato, poca attenzione, se non ignorata, la sua storia da parte degli accademici, forse perché andare indietro nel tempo per scoprire le “origini” di ciò che è stata la Sicilia poco interessa anche agli stessi Siciliani. Ci sono, però, le eccezioni “fuori dal coro” rituale, c’è sempre qualche studioso che ama immergersi in ricerche quasi impossibili per riportare alla luce “spezzoni” di realtà (apparentemente) perdute per offrirle a quanti ancora hanno voglia di “conoscenza”. E’ il caso di Santi Maria Randazzo, un ricercatore “fuori dagli schemi” che alle fantasie bibliografiche attuali preferisce dedicarsi alla difficile ricomposizione di un passato che presenta “vuoti” di memoria soltanto perché poco esplorato o volutamente ignorato.

Ed ecco che Santi Maria Randazzo presenta la sua ultima fatica: “Inessa – Città di Sicilia Sacra e Nobilissima” appena edito dalla Mare Nostrum Edizioni, già reperibile online nel sito della Casa editrice.

E’ un primo cenno quello che intendiamo dare in questa sede su questa importante opera di Santi Maria Randazzo, perché avremo modo di analizzarne il contenuto per scoprire – insieme al lettore – il ruolo fondamentale che questo insediamento ha avuto nella storia dell’Isola. Un cenno che riguarda il “sito” della città di Inessa, così come lo descrive l’Autore:

Nei racconti degli storici antichi abbiamo più volte incontrato cronache che parlano dell’antichissima città di Inessa; dai contenuti di tali racconti ci siamo formati l’onesta convinzione che tale città venne fondata da quelle popolazioni provenienti dalle isole del Mediterraneo del Sud, in prevalenza originarie dell’isola di Creta, con presenze rilevanti di elementi provenienti dall’isola di Rodi, probabilmente verso il XII-XI secolo a.C.

Inessa è nostra ferma convinzione, documentata dalle notizie che abbiamo reperito, venne fondata da quelle popolazioni Micenee già facenti parte della Lega Achea e divenute padrone del Mediterraneo dopo la loro vittoria nella guerra contro la città di Troia e il crollo dell’Impero Ittita, crollo avvenuto anche a seguito della guerra tra tale Impero e il Regno Egizio.

La città di Inessa, a nostro motivato avviso, venne fondata nel sito oggi occupato dall’odierna Motta Santa Anastasia, cittadina distante 12 chilometri da Catania, il cui nucleo storico è posto sulla sommità di un Neck (vulcano sottomarino spento); le popolazioni micenee acheo-rodiote che si sono insediate su tale sito verso il XII-XI secolo a.C. diedero al nucleo urbano che vi insediarono il nome di Inessa. Non possiamo escludere del tutto, in mancanza di notizie specifiche provenienti dall’evidence archeologica ufficiale, che nel sito dell’odierna Motta prima del XII-XI secolo a.C., esistesse già un sito urbanizzato che abbia preceduto Inessa e fondato forse dai Sicani o , prima di essi, da popolazioni appartenenti alla cosiddetta cultura di Tapsos, di Tarxien o ai cosiddetti Popoli del Mare che ancora più anticamente hanno colonizzato la Sicilia ad iniziare dal V millennio a.C..

 

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