La Consulta dei Distretti del Cibo, costituita lo scorso novembre, convoca la prima Assemblea nazionale domani venerdì 1 Luglio, nella prestigiosa sede dell’Accademia dei Georgofili, Logge Uffizi Corti, alle 9.30. Un’occasione di dibattito, riflessioni e proposte attorno al tema “Il ruolo dei distretti del cibo nella programmazione e progettazione dello sviluppo territoriale paesaggistico, integrato, sostenibile e inclusivo previsti dal PSN – PAC e nel PNRR”.
L’evento è organizzato con il patrocinio la Regione Toscana, la collaborazione della Consulta regionale dei distretti toscani e la Cattedra Unesco “Agricoltural Heritage Landscapes” del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’università di Firenze, con cui la Consulta ha di recente firmato un protocollo d’intesa.
Parteciperanno Alessandro Pacciani, presidente Centro Studi GAIA dell’Accademia dei Georgofili, Stefania Saccardi, vice Presidente Regione Toscana, Simone Orlandini, direttore DAGRI Università di Firenze. Il presidente Consulta dei Distretti del cibo, Angelo Barone, aprirà i lavori con la relazione introduttiva. Concluderà il sottosegretario MIPAAF Gian Marco Centinaio.
Interverranno: Fabio Fabbri, vice Presidente Consulta Distretti del Cibo; Daniela Toccaceli, direttore Centro studi GAIA; Raffaella Di Napoli, Rete Rurale Nazionale – CREA; Angelo Frascarelli, presidente Ismea; Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati; Federica Romano, Comitato promotore Associazione Paesaggi Storici Rurali; Piermichele La Sala, coordinatore Comitato Scientifico della Consulta, Luca Fabbri, Coordinamento Tecnico Consulta; Mauro Agnoletti, Cattedra Unesco Agricoltural Heritage Landscapes (DAGRI); Carlo Francini, Comitato Mondiale Patrimonio Unesco; i rappresentanti delle OOPP Agricole e dell’Alleanza Cooperative.
“I distretti del cibo– anticipa il presidente nazionale della Consulta dei Distretti del Cibo Angelo Barone – risultano il migliore strumento aggregativo delle Comunità Locali per organizzare e valorizzare i “territori”, intesi non come mera area geografica, ma come spazio di interazioni, così come li ha individuati in Italia il legislatore. Ma è necessaria una strategia di sviluppo condivisa, una comunità rimane in vita se un territorio rurale cresce in modo organico e genera opportunità per tutti gli attori che lo compongono”.
Il cibo e l’agricoltura sono il riferimento da cui partire per un percorso di sviluppo sostenibile, poiché il cibo è coinvolgente e, nelle sue molteplici implicazioni, lega in modo stretto le persone, l’organizzazione delle comunità, la salute e la qualità della vita con le risorse naturali, la terra, la biodiversità, la loro gestione e salvaguardia. Sono i territori che inventano e sperimentano con successo soluzioni che rispondono in chiave ecologica ai tanti bisogni della comunità, dai rifiuti ai trasporti, dagli acquisti del cibo ai servizi, sono i territori che arricchiscono i prodotti di un valore aggiunto unico e irripetibile, adeguato a rappresentare il Made in Italy nel mondo.