Sono sul piede di guerra i forestali siciliani che, con le federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil, annunciano di muoversi verso lo sciopero generale. L’esiguità dei fondi previsti per il settore nel bilancio della Regione conseguente alla decisione di utilizzare le risorse Puc (destinate ai programmi della politica unitaria di coesione) per coprire il 50 per cento del fabbisogno finanziario per il settore, secondo Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali “rischia di fare partire con enormi ritardi le attività di prevenzione degli incendi, a stagione calda inoltrata, o di non farle partire per niente”.
“Senza le manutenzioni – scrivono in una nota Tonino Russo, Pierluigi Manca e Nino Marino, segretari generali dei tre sindacati – sarebbe attualmente difficile pure raggiungere il luogo di un incendio”. I sindacati temono per le possibili devastazioni ambientali, ma anche le ripercussioni sull’occupazione. “Se aggiungiamo – sottolineano i tre esponenti sindacali – che non si hanno più notizie della promessa abolizione del prelievo forzoso degli arretrati contrattuali sulle buste paga, per la quale era stato predisposto un apposito disegno di legge, e che l’auspicata riforma del settore non si vede ancora all’orizzonte, si capisce il disagio della categoria, che in assenza di novità andrà verso la mobilitazione”.
Russo, Manca e Marino rilevano che “i fondi del bilancio serviranno solo a coprire i costi degli operai a tempi indeterminato e del servizio per lo spegnimento degli incendi che è notoriamente carente di personale e di mezzi. Aggiungerci la mancanza degli interventi di prevenzione renderà ancora più difficile la situazione”. I sindacati spiegano che con l’utilizzo dei fondi Puc i tempi sono destinati ad allungarsi, giacché le risorse vanno riprogrammate su progetti. “Ma la manutenzione dei boschi e le opere di prevenzione degli incendi non possono attendere”, concludono.