Nuovo Dpcm: le proposte per smart working, bar e sport

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Bar, pub e ristoranti fino alle 23, stop a feste private, congressi e sport di contatto, ampliamento dello smart working fino al 75%. Sono alcune delle proposte sul tavolo per il nuovo Dpcm, a cui sta lavorando il governo e che sarà oggetto della cabina di regia nel pomeriggio con gli enti locali. “Siamo impegnati per il Dpcm, cercheremo di licenziarlo già per questa sera” ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a Taranto.

BAR, PUB E RISTORANTI FINO ALLE 23 – Tra le proposte, per quanto riguarda “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite sino alle ore 23.00 e a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”, si legge nel testo visionato dall’Adnkronos.

Tali “protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”. Inoltre “continuano a essere consentite sino alle ore 23.00 le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

“Resta anche consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, sino alle ore 23, fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

STOP FESTE PRIVATE E CONGRESSI – Tra le proposte, anche norme per gli spettacoli, le feste private e da ballo. Per quanto riguarda il primo punto, fonti del ministero dei Beni culturali precisano che non vi sarà una riduzione del limite degli spettatori sia all’aperto che al chiuso – come si legge invece tra le proposte elaborate in vista del nuovo Dpcm – ma che resteranno le attuali disposizioni.

Per quanto riguarda le modalità si specifica che “le attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.

“Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni” di cui sopra. “Sono vietate le feste private e i congressi. Sono sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Resta consentito organizzare cerimonie con la partecipazione di persone, nel limite massimo di 30. Sono consentite le manifestazioni fieristiche, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico, del Capo del Dipartimento della protezione civile, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi”.

STOP SPORT DI CONTATTO E STRETTA SU SPETTATORI – Un’altra delle proposte è una stretta sul numero degli spettatori per gli eventi sportivi. Nel testo, visionato dall’Adnkronos, si legge che “per gli eventi e le competizioni sportive ‒ riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali ‒ è consentita la presenza di pubblico, con il numero massimo di 500 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 100 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria”.

Il tutto, si legge ancora, “a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, enti organizzatori”.

“Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali”. Nel testo delle proposte per il nuovo Dpcm è anche specificato il divieto di “svolgimento degli sport di contatto”.

SMART WORKING – Ampliamento dello smart working al 70% – 75%. E’ questa un’altra delle proposte elaborate in vista del nuovo Dpcm a cui sta lavorando il governo. “La modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti; gli obblighi di informativa di cui all’art. 22 della legge 22 maggio 2017, n. 81, sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro”, si legge nel testo visionato dall’Adnkronos.

Inoltre, nello stesso testo, si specifica che è previsto un “rafforzamento del controllo sul territorio per assicurare il rispetto delle misure previste”.

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