Coronavirus, Zaia: “Se perde forza vuol dire che è artificiale”

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”Dico una cosa che farà arrabbiare qualcuno: se il virus perde forza vuol dire che è artificiale. Un virus non perde forza con questa velocità, se perde forza allora probabilmente potrebbe essere di natura artificiale. Si è scritto tanto di questo virus, se se ne va tanto velocemente secondo me c’è qualcosa di mezzo di artificiale”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel consueto punto stampa in diretta Facebook.

RIAPERTURE – Attività? ”Spero che il governo in queste ore decida di dire qualcosa. Se avessero deciso di non presentare nuovi decreti, quindi in teoria di aprire tutto dal 18, è fondamentale che lo si dica ai cittadini, non possiamo dire il 17 a sera le attività commerciali aprono domani mattina. Non funziona così: apriamo ma in maniera programmata. Dobbiamo anche noi organizzare i nostri servizi di prevenzione. Spero poi che le linee guida siano ragionevoli e non complichino la vita ai cittadini. Un tavolo ogni 4 metri? Se lo metta a casa sua e non in un ristorante, significherebbe chiudere tutti i ristoranti. Una cosa è l’esercizio scientifico, un’altra è la vita reale. Spero che stasera il presidente del Consiglio compaia in tv e ci dica qualcosa. Mi risulta che ieri abbia già avuto una relazione del comitato tecnico scientifico sull’andamento del contagio nella settimana, immagino che il presidente del Consiglio dica al Paese cosa vuole fare. Se vuole un consiglio: faccia un Dpcm con un solo articolo, in cui dice si delegano le Regioni, a fronte della presentazione di un piano, alle riaperture”.

Funivie e impianti di risalita? ”Noi sosteniamo la riapertura di tutto. Noi non abbiamo più codici Ateco, secondo noi nel rispetto delle indicazioni sanitarie, siamo per provare a riaprire tutto. E così la pensano anche i miei colleghi governatori” ha sottolineato Zaia.

MASCHERINE – Quanto alle mascherine, ”stiamo ricevendo tante foto di persone che non utilizzano la mascherina. Deve essere chiaro che se non si usano il rischio di riapertura dei focolai e ricontagio è alto, il rischio è quello di tonare indietro con le quarantene e di dare ragione a quelli che dicono che non si deve aprire. E’ un impegno minimale che chiediamo, l’appello a tutti è di fare azione di squadra. Ci arrivano immagini di persone al supermercato con la mascherina al collo o senza. L’utilizzo della mascherina è fondamentale, ricaduta sarebbe una tragedia, anche dal punto di vista economico, vorrebbe dire richiudere tutte le attività” ha avvertito.

IL BILANCIO – Poi, facendo il punto sui casi in Veneto, il governatore ha spiegato: ”Siamo arrivati a 432mila tamponi, 10mila in più rispetto a ieri. Le persone in isolamento sono 5.163, 340 in meno rispetto a ieri, sta calando anche l’isolamento. I positivi in Veneto sono 18.671, sono 53 in più rispetto a ieri. Non sono numeri che ci preoccupano. I ricoverati sono 822, 88 in meno rispetto a ieri. Le persone in terapie intensiva sono 78, meno uno rispetto a ieri. I morti sono 1252, più nove rispetto a ieri”. (Adnkronos)

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