U.O.C. di Ortopedia di Taormina ha organizzato un convegno sulle tecniche di trattamento delle fratture metaepifisarie

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di Nello Cristaudo

 

“Attuali orientamenti chirurgici nelle fratture metaepifisarie dell’arto inferiore: tecniche a confronto” è questo l’interessante argomento trattato in un convegno, organizzato dall’Unita Organizzativa Complessa di Ortopedia dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, magistralmente diretta dal primario Dott. Roberto Ventimiglia, svoltosi nei giorni scorsi in un  noto hotel di Giardini Naxos.

A dare maggior lustro all’assise medica è stata la presenza del prof. Dominique Saragaglia, direttore della clinica universitaria di ortopedia di Grenoble (Francia), co-inventore  del sistema Orthopilot per la chirurgia computerizzata del ginocchio e insegnante nella scuola di specializzazione francese dove si è perfezionato il dott. Ventimiglia.

I lavori sono stati aperti dal direttore sanitario del nosocomio taorminese Dott. Gaetano Sirna ed hanno portato i loro saluti ai convegnisti il sindaco di Taormina Prof. Mario Bolognari e quello di Giardini Naxos Prof. Nello Lo Turco.

Frattura femore distale

Le fratture metaepifisarie del femore distale e della tibia prossimale e distale –ha spiegato durante  i lavori il primario dell’ortopedia di Taormina  dott. Roberto Ventimiglia –  sono delle fratture complesse che, negli ultimi anni, sono in notevole crescita. Ad incrementarle intervengono diversi fattori: innanzitutto l’aumento della vita media,   con la conseguenza  che  i soggetti più anziani ne risentono  in quanto più colpiti da osteoporosi e da ossa deboli, invece nei soggetti giovani,  si verificano a causa di incidenti stradali o sportivi. Per cui sono fratture che per le loro caratteristiche colpiscono un po’ tutta la popolazione, anziani e giovani, essendo che  sono le più frequenti e rappresentano il 20% di tutte le rotture.  In entrambi i tipi di pazienti, anziani e giovani, le fratture possono estendersi nell’articolazione del ginocchio (fratture articolari) e possono rompere l’osso in tanti pezzi.

Alcune volte le fratture compaiono in seguito ad un traumatismo minimo: è quanto si verifica in presenza di osteoporosi,  mentre, in altre occasioni, possono insorgere anche spontanee, senza essere precedute da un trauma apparente, come accade nelle ossa interessate da tumori o da metastasi  e vengono dette, in questo caso, fratture patologiche. Inoltre, il trattamento chirurgico è diverso a seconda del sito di frattura, dell’età e delle condizioni generali del paziente.

Diversi gli interventi di professionisti ortopedici, provenienti da tutta l’isola e anche da cliniche universitarie della penisola, molto apprezzati che evidenziano come il reparto di ortopedia  del “San Vincenzo” di Taormina è considerato una vera perla nel campo. A dimostrazione di ciò, numerose sono le e-mail di ringraziamento ai medici ed al personale infermieristico e parasanitario di pazienti stranieri e non, che mettono in rilievo le capacità professionali riscontrate nella divisione di ortopedia. Una unità operativa complessa, quella del nosocomio taorminese, che è ormai diventata una vera e propria eccellenza nel panorama dell’ortopedia isolana a cui ci auguriamo non vengano negati, dagli organismi preposti, le giuste attenzioni per potenziarla sempre più,  dando risposte celeri alle numerose richieste di ricovero e di visite ambulatoriali di una utenza sempre più crescente.

 

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