Si scrive SICILIA e si legge migrazioni perenni

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di Guido Di Stefano

Non scriviamo del fattore umano; non dei giovani e meno giovani che fuggono oltre i “confini” in cerca di quell’opportunità negata dalle distratte e/o latitanti (non) politiche nazionali e regionali; né delle tras-migrazioni o conversioni politiche che confondono e “sfiduciano” il popolo.

   Non intendiamo occupare le cattedre che spettano a sociologi, psicologi, filosofi, analisti e (perché no?) ai politici, statisti e diplomatici insigni che spopolano nell’universo occidentale dal web alla carta stampata.

   Ci occupiamo velocemente di banche (sicule), Euro e decreti tutti regolati nel flusso migratorio.

    Sulla GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) – Parte I, n.51 del 11.12.2015 , grazie a un comunicato dell’Assessorato dell’economia, apprendiamo del nuovo domicilio di una banca sicula. Alla pagina 62 leggiamo testualmente:

“ASSESSORATO DELL’ECONOMIA

Cancellazione dall’albo regionale delle banche della Banca Popolare dell’Etna, con sede in Bronte.

Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale delle finanze e del credito n. 691 dell’11 novembre 2015, è stata disposta la cancellazione dall’albo regionale delle banche, di cui all’art. 2 del decreto legislativo n. 205 del 20 ottobre 2012, della Banca Popolare dell’Etna in amministrazione straordinaria, con sede in Bronte (CT), già iscritta al numero d’ordine 135, a seguito della fusione per incorporazione della Igea Finanziaria S.p.A., con sede in Roma, con conseguente modifica statutaria tendente alla trasformazione da banca popolare a banca società per azioni denominata Igea Banca S.p.A., con sede legale in Roma.

(2015.47.2733)013”

      Non è la prima che va e non sarà certamente l’ultima e non è neppure la più “grossa”. Già in passato avevamo assistito impotenti, frustrati e perplessi alla nordica “fagocitazione” del Banco di Sicilia; e continuiamo a chiederci: poteva una banca consacrata nello Statuto Speciale come “essenza portante” della Sicilia Autonoma” essere “eclissata” così semplicemente? Non si imponeva una modifica costituzionale (impossibile senza stravolgere la parte finanziaria-economica dello stesso) allo Statuto?

     Ma forse ci sbagliamo avendo lo Statuto un valore pattizio (trattato tra pari) e come tale soggetto a ogni “conveniente” interpretazione come tutti i trattati degli ultimi quindici lustri, specialmente per gli aspetti che interessano direttamente la Sicilia e il Mediterraneo  (esempio Parigi e Lisbona); forse, per i potenti di turno, l’uso delle lingue del vivile-democratico-buono occidente è una vera “manna”, poiché basta un “niente” (battuta, spazio, virgola, precisazione ulteriore …) per aprire successivamente il testo a ogni “bizantinismo”, con buona pace di “qualche” ignaro firmatario e di tutti i popoli.

    “Etsi frustra tamen cogitamus atque scribemus” cioè “anche se invano tuttavia pensiamo (ci interroghiamo) e scriviamo”.

      Torniamo ora ai nostri (?) Euro e decreti, come raccontati dal sito istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione” con le pubblicazioni  eseguite nei giorni 7-9-10-11 dicembre 2015.

      Provenienti dall’ormai dimenticato giorno 04 dicembre incontriamo poco più di un milione di Euro. Ma originato il giorno 03 dicembre troviamo un decreto che istituisce un nuovo capitolo. Precisamente si tratta del “D.R.G. 3106 del giorno 03/12/2015 Pubblicato il giorno 10/12/2015 alle ore 09.37 – Dipartimento Urbanistica istituzione capitolo 1825 – ISTRUTTORIA VAS”:esso recita tra l’altro “… VENDITA BENI E SERVIZI —— di cui al capitolo:

Nuova istituzione

1825 Somme dovute ai fini dell’istruttoria e dei pareri delle Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS) di competenza del Dipartimento Urbanistica  –  010501 capo 22°   —     L.r. 26/2012 art. 6 c.24; 59; D.lgs. 152/2006;  D.P.REG 23/2014 art.4;   L.r. 9/2015 art.91 …”.

   Di caratteristico (ma non sono novità nelle pubblicazioni) troviamo quattro decreti di annullamento e/o rettifica in due giorni:

il DDG. n. 10556 del 10/12/2015 Cap 504804 – per l’annullamento del  DD 10339 del 8.09.2015 che era stato emesso “per errore” (di importo) Euro 150.000,00;

il DRG 130230 del 10.12.2015 per la rettifica del decreto n.130192 del 27.10.2015 (“recupera” Euro 31.544,60);

 il DRG 130229 del 10.12.2015,per la rettifica rettifica decreto n. 130010 del 23.02.2015,  relativamente a Euro 67.470,66;

il DDG 3175 del 11/12/2015 cap. 108156 art.3 –  rettifica al DDG 3011. S.O. (somma interessata  Euro 14.476,26).

Possiamo trattare le somme come spiccioli al confronto di altre.

   Leggendo il D.D. n. 3162 del 10/12/2015 – cap 776055 – euro 900.000,00 Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale del Cinema APQ Palermo  restiamo dubbiosi  su tempi e opportunità.

     Comunque, prescindendo dalle somme su esposte, chiudiamo con una “dignitosa” somma che si attesta sui 160.000.000,00 di Euro.

     E, parafrasando Samuel Beckett,  chiudiamo  “aspettando il resto”.

 

 

 

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