48 ore di “gloria” umanitaria per la Merkel

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di Salvo Barbagallo

Tanta “gloria” umanitaria nelle ultime 48 ore per la Merkel: ha impressionato il mondo l’accoglienza in Germania dei primi diecimila profughi, braccia aperte dei tedeschi, applausi ai nuovi arrivati, musica di gioia. Una “macchina” propagandistica degna dei tempi andati e (purtroppo) dimenticati. Guardate le foto dei migranti contenti per avere raggiunto la meta tanto sognata che brandiscono il ritratto della Merkel come un passaporto da mostrare a tutti. miggGuardate questa foto (scattata alla stazione di Monaco) di un bambino (siriano?) avvolto nella bandiera europea di certo tocca le corde più sensibili di chi si reputa una persona “civile”. Immagini diverse di quelle terrificanti dei cadaveri dei fuggitivi affogati nel Mediterraneo e finiti sulle spiagge della Sicilia. Immagini diverse di quelle dei migranti che da oltre un anno sono rinchiusi nel “Cara” di Mineo, o le immagini delle contestazioni esplose qua e là in Italia tra le collettività locali e i profughi.

merk1E’ indubbio: la Merkel ci sa fare, ed ha al suo servizio uno staff di “specialisti” della comunicazione di grande capacità. Dicevamo nell’articolo pubblicato ieri: fumo negli occhi. Sì, tanto fumo perché la gente normale (oggi come oggi) ha bisogno di un “lieto fine”, ha bisogno di vedere e sapere che tutto si può risolvere. Sempre che si voglia.

merk2C’è un interessante commento sul quotidiano “Il Giornale” di ieri, a firma Magdi Cristiano Allam, che dovrebbe far riflettere: Mentre i terroristi dello Stato islamico dell’Isis sono a 8 chilometri dal centro di Damasco, pronti a dare la spallata finale al regime laico di Assad e prossimi a perpetrare il genocidio di cristiani, alauiti e curdi, l’Unione Europea, da un lato, fa finta di niente per non inimicarsi la Turchia, dall’altro sembra essersi rassegnata ad accogliere decine di migliaia di siriani in fuga dalla guerra. Da una guerra che è stata voluta nel 2012 da Unione Europea, Stati Uniti, Turchia, Qatar, Arabia Saudita e Kuwait, nel culmine del fervore per la menzogna mediatica della «Primavera araba», che ha disintegrato il territorio della Siria, posto fine ad uno Stato sovrano, provocato finora oltre 215.000 morti. Il comportamento dell’Unione Europea non è solo ipocrita, ma è criminale…”.

merk3Ma le opinioni sono contrastanti e, a volte, trasversalmente convergenti, come si può capire dalla presa di posizione della Gran Bretagna: secondo quanto ha riportato ieri il ”Sunday Times” online, il governo britannico ha intenzione di accogliere 15.000 rifugiati dalla Siria. Ma il punto non è questo. Il governo britannico vuole lanciare attacchi aerei contro l’Isis in Siria perché, come ha affermato  il cancelliere britannico George Osborne, “un piano per una Siria più stabile e in pace deve prevedere la lotta contro la radice del problema, il malvagio regime di Bashar al-Assad e i terroristi dell’Isis”.

Si parla al presente, si parla al futuro, nel contempo dalla Siria migliaia e migliaia di fuggitivi cerca disperatamente di raggiungere l’Europa. E i fuggitivi dalle altre guerre, quelli che passano principalmente dal Mediterraneo? Quella è tutt’altra storia. Storie infinite, dunque, che si intrecciano e dove i contorni diventano fin troppo nebulosi perché nebulosi sono gli interessi dell’Europa, degli Stati Uniti d’America, della Russia.

merk4Cosa ci riserva la Merkel, acclamata “salvatrice” dei siriani in fuga? No, non ci troviamo a guardare una telenovela a puntate, ma una realtà fluida che sfugge anche alle più approfondite analisi geopolitiche (e militari). Da una parte profughi, dall’altra parte Stati in guerre “provocate” e supportate da questa o quell’altra potenza in gioco. Denominatore comune, ampiamente collaudato, l’instabilità e la sofferenza di intere popolazioni. In queste condizioni l’Italia cosa fa? Ma…ovviamente si lascia trascinare dal vento che tira.

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