Quando non si capisce…

Di Guido Di Stefano    Quando non si capisce quello che si è letto e non si capisce (o non si sa leggere) quello che si è scritto si può definire il fatto con l’espressione “analfabetismo strutturale” (definizione U.S.A.). E’ un fenomeno in crescente diffusione nel civilizzatissimo Occidente e su esso sono stati  condotti dettagliati studi  negli “States”, che ne hanno dato comunicazione al mondo.

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Del giornalismo in tempo di guerra (santa, laica o finta che sia)

di Marco Di Salvo “embedded : agg. trad. incorporato, incassato, inserito, incastrato. Nel linguaggio giornalistico, di inviato di guerra, che opera incorporato in una delle unità combattenti” Di giornalismo “embedded” si cominciò a parlare esplicitamente, nei media americani, ai tempi della prima guerra nel Golfo, nell’ormai lontano 1991, anche se si realizzò ufficialmente solo nel 2003, quando 775 reporter furono di fatto aggregati formalmente alle truppe americane durante l’invasione dell’Iraq, firmando un contratto che limitava (e di molto) la loro funzione di reporter indipendenti.

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Caos migranti: salvarli, controllarli, assisterli

Di Salvo Barbagallo Mediterraneo mare di morte e di speranza Le cose che si sanno, le cose che non si fanno. Ora non ci sono più alibi per la questione dei disperati, dei migranti che (volenti o nolenti) devono salpare dalla Libia in cerca di un approdo sicuro, se non di un futuro certo: in centinaia di migliaia affronteranno le acque infide del Mediterraneo, e molti non giungeranno mai sulle sponde più vicine, quelle della Sicilia. Ma la massa enorme che riuscirà a

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