Del presente e del futuro dei giovani non si parla più

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di Carlo Barbagallo

Avete notato? Dei giovani non si parla più da tempo, non si parla sul loro presente né sul loro futuro. Dalle pagine dei giornali sono state messe in esilio le (vere o false) statistiche sull’occupazione, della crescente disoccupazione non si hanno notizie certe. I mass media hanno un gran discutere della diminuizione delle tasse (i “tagli” giusti, né di destra, né di sinistra), della frattura nella maggioranza di governo sulle unioni civili, dello “scontro” (solo sceneggiata?) Boschi-Alfano, dell’opportunità di mantenere il contingente militare italiano in Afghanistan, di Grillo e Casaleggio che si sentono pronti a rappresentare il Paese, si parla insomma di tante e tante cose, ma della vita che stanno attraversando oggi i giovani non c’è traccia. E’ come se l’Italia non avesse più i “giovani” e che i loro mille e mille problemi di sopravvivenza siano stati tutti (?) risolti. Nell’Italia “dove tutto va bene” solo perché lo afferma il premier Matteo Renzi, nell’Italia della “ripresa” solo perché lo dice il ministro Padoan, la questione dell’occupazione e della disoccupazione dei giovani non costituisce “argomento” che fa audience.

gioCerto, non vengono più trattati anche altri punti importanti nella grande costellazione  dei “casi” inevasi, come la vicenda dei due marò italiani rimasti in mano della burocrazia legale, ma sul tappeto delle emergenze (a nostro avviso) quella dei giovani dovrebbe avere assoluta priorità. Putroppo non è così.

Certo, se dovessimo parlare della Sicilia aspettando che si realizzi la (ipocrita) utopia di Angelino Alfano sulla (fantascientificapolitica) costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, dovremmo dimenticare lo stato in cui si trovano i collegamenti stradali tra città vicine e lontane dell’Isola e le difficoltà che s’incontrano quotidianamente.

Certo, se dovessimo guardare alla dissoluzione dei gruppi parlamentari che governano l’Italia, dovremmo mettere da parte quanto accade alla Regione Siciliana il cui governo presieduto da Rosario Crocetta non si capisce di che colore sia e cosa (realmente) faccia per la collettività.

gio2Certo, se dovessimo analizzare – da un capo all’altro dello Stivale –  gli scandali che vedono protagonisti chi rappresenta la popolazione, dovremmo non pensare più ai migranti/profughi che continuano ad affogare nelle acque del Mediterraneo, e dovremmo ignorare che il “Cara” di Mineo è ancora lì e non sappiamo se gli intrallazzi continuano ancora, mentre chi ci guadagna rimane indisturbato a piede libero e non viene, invece, chiuso definitivamente in carcere.

Certo, se si pensasse concretamente al presente e al futuro dei giovani, dovremmo metterci la benda sugli occhi per non essere consapevoli del lavoro in nero e dello sfruttamento che viene perpretato ogni giorno e ogni ora. Le statistiche (vere o false) vengono presentate “ad orologeria”, cioè quando servono a questo o a quel ministro per raggiungere di sicuro un obbiettivo che ai giovani non porta nulla.

L’Italia è “fuori dalla crisi”, viene sbandierato ai quattro venti: quante volgari bugie vengono spese sulla pelle dei giovani?

gio1Nella nuova manovra economica del governo, come sottolinea il quotidiano “La Stampa”, per quanto attiene i giovani Viene confermato, anche se ridotto al 40% il bonus delle assunzioni, ma la vera novità prevista dalla legge di Stabilità sono lo sblocco delle assunzioni di giovani da avviare alla carriere diplomatica e prefettizia e le 1000 assunzioni di giovani ricercatori U (con fondi da 45 milioni nel 2016, 60 milioni nel 2017 e 80 milioni nel 2018). Sono previste seimila borse di studio ogni anno per gli specializzandi in medicina”. Ma ci si rende conto della ridicolaggine di ciò che viene spacciato  per un grande passo avanti? Tutto qui quello che è previsto per risolvere il problema della disoccupazione giovanile? Tutto qui, chiediamo, egregio Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e Finanze del governo Renzi, ex vice Segretario Generale dell’OCSE?

Certo, è “giusto” che il governo applichi la multa di 500 euro a chi non paga il canone RAI, in caso contrario dove potrebbe attingere moneta sonante con tanta facilità? Di certo per gli usurai un buon esempio che potrebbero seguire visto come agisce il governo.

Ma…i giovani? Il loro presente, il loro futuro? Ma chi se ne frega dei giovani, tanto le discoteche sono sempre stracolme, i soldi per la droga li trovano e si divertono… I Giovani? Che si arrangino come meglio credano. Lo Stato? Il governo? Ma quando mai hanno pensato veramente e concretamente a loro…

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