Nelle umane vicende la strada verso la perfezione è costellata di piccoli e grandi aggiustamenti, mirati e non casuali: il capolavoro (qualunque esso sia) è in continuo divenire finchè l’artista non ha trasfuso in esso la vita, la sua vita.
Fosse così anche per i bilanci della Regione Siciliana! L’anno 2014 sarebbe ricordato come quello in cui vide la luce la “opera summa” tra tutti i bilanci del mondo! Ma così non è e dubitiamo che mai sarà.
Ed il 2015? Speriamo che la situazione si normalizzi. Intanto continuiamo a percorrere i sentieri già noti. L’ultima settimana di gennaio, presente nel sito istituzionale del Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione dal 26 al 29 gennaio, non si discosta qualitativamente dalle precedenti. O meglio abbiamo avuto il piacere di leggere l’espressione corretta “somme perenti”.
Comunque ai decreti di ordinaria amministrazione (pagamenti, impegni, accertamenti, ecc.) si accompagnano i decreti di variazione al nascituro ( reiscrizioni in bilancio, annullamenti D.V.B., modifiche B.V.B., ecc.).
Degni di attenzione ci sembrano i cinque decreti che vi sottoponiamo.
- Il DRG n. 56 del 26.01.2015, per l’esercizio finanziario 2015, istituisce i capitoli di entrata 2648 e 2649.
- Il D.D. n. 89 del 27.01.2015 con la dicitura adeguamento stanziamento L.I. assegna € 1.200.000,00
- Il D.D.G. n. 110002 del 27.01.2015 tratta la reiscrizione al capitolo 812414 di € 497.522,54.
- Il D.D.G. n. 104 del 29.01.2015 si occupa della riproduzione di economie del capitolo 742858 e così introduce la destinazione di € 12.206.705,61: “… omissis … Nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione Siciliana per l’esercizio finanziario 2015 e nella relativa ripartizione in capitoli di cui al citato decreto dell’Assessore all’Economia n. 16/2015 sono introdotte le seguenti variazioni … omissis… “
- Il D.R.G. n. 105 del 29.01.2015 istituisce il capitolo di entrata per vigilanza seggi elettorali (casualmente si deve votare parzialmente a Rosolini) con l’accompagnamento della dicitura (!) “ … omissis … Nello stato di previsione dell’entrata del bilancio della Regione Siciliana per l’esercizio finanziario 2015 e nella relativa ripartizione in capitoli di cui al citato decreto dell’Assessore per l’Economia n. 16/2015 sono introdotte le seguenti variazioni, in termini di competenza … omissis …”
In definitiva possiamo ribadire parafrasando i Sumeri e (se preferite) Salomone:
“Quello che è stato è quello che sarà;
quello che è stato fatto è quello che sarà fatto:
non c’è niente di nuovo sotto il sole del bilancio siciliano”.
Come risolvere i problemi? Impossibile finché ad occuparsene ci sarà anche uno di quelli che li hanno generati, in ogni caso e specialmente se pagato dai contribuenti siciliani ed agli ordini di altra “capitale”.