Sicilia, zona franca dei “poteri”?

Di Salvo Barbagallo Sicilia, zona franca dei “poteri”? E’ sufficiente un articolato reportage su un giornale nazionale per riportare (qualora fosse mai mancata) l’attenzione sulla Sicilia. In ordine di tempo l’ultimo “caso” è quello di Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia: un caso che si monta e si smonta a seconda delle prese di posizione a favore oppure a sfavore del protagonista antimafia, oggi indagato dalle Procure di Caltanissetta e Catania a seguito delle dichiarazione di alcuni pentiti.

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Montante, inquietante reportage

In Sicilia la stampa difficilmente affronta argomenti scottanti. I motivi sono di varia natura: spesso mancano le “prove” di ciò che si vuole sostenere, altre volte perché non ci si azzarda a toccare i “poteri forti”, altre volte ancora per timore di andare incontro a qualche querela (e sostenere, poi, un giudizio con conclusione a punto interrogativo), altre volte per “autocensura” vigliacca. Spesso non ci sono alibi per i “silenzi” che, quindi, diventano “complici”. C’è chi sostiene che il “mestiere” di giornalista in Sicilia non si dovrebbe fare, ma hanno…

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Sicilia: noti personaggi nel mirino della magistratura

Di Salvo Barbagallo “La magistratura in Sicilia si dà un gran da fare, ma mette in galera solo la manovalanza della criminalità organizzata. I personaggi importanti però non li tocca…”: questa è la voce dell’uomo qualunque. Che non sempre ha ragione. E la dimostrazione che la “voce comune” può cadere in errore si ha con due notizie che provengono da poli diversi dall’Isola, da Caltanissetta e da Palermo. E sempre che, alla fine, i fatti che vengono attribuiti a personaggi più che noti corrispondano alla verità.

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Mafia “patrimonio” esclusivo della Sicilia?

Di Salvo Barbagallo   Ci sono notizie che spesso sfuggono all’attenzione, sia perché hanno scarsa divulgazione, sia perché non tutti (per partito preso, vista la fonte) le considerano interessanti. Eppure, fra le tantissime informazioni che sommergono quotidianamente i lettori di giornali o i teleutenti, alcune possono essere utili per comprendere il momento storico che il Paese attraversa. Soprattutto importanti – a nostro avviso – quelle  informazioni che riportano il pensiero di autorevoli personaggi, o opinioni che vengono espresse in prima persona. Riprendiamo due

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Il ministro Alfano sa cosa accade in Sicilia?

Di Salvo Barbagallo   Angelino Alfano, siciliano doc (Agrigento, 31 ottobre 1970), dal 22 febbraio 2014 ministro dell’Interno nell’attuale Governo Renzi, sa cosa accade in Sicilia? Sia per il ruolo che ricopre, sia per la sua profonda “sicilianità”, sia perché può contare all’estero (in Sicilia, cioè) su amicizie politiche a livello di “luogotenenti” fidati (Firrarello,Castiglione) che sono in grado di aggiornarlo in tempo reale, siamo convinti che al ministro

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Stato: le trattative “buone” e quelle “cattive”

Di Salvo Barbagallo A quanto sembra, c’è chi agisce per creare (o continuare) una condizione di confusione nel cosiddetto cittadino “qualunque”. Se è vero – e nonostante le smentite, sembrerebbe vero – che il Governo italiano (cioè, lo Stato italiano) ha pagato un riscatto per fare ritornare in patria le due ragazze partite per la Siria per aiutare i rivoluzionari anti Assad, questa operazione andrebbe definita (a tutti gli effetti) “trattativa”. Una trattativa “buona” perché riguardava la vita di due giovani e (come detto da più parti) una vita e soprattutto…

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Siamo confusi: vorremmo capire quali sono i segreti della Repubblica

Di Salvo Barbagallo   Di certo il tempo – se non i secoli almeno i decenni – inevitabilmente riesce a trasformare ogni cosa, fuorché l’uomo che è fatto come è fatto e difficilmente riesce a migliorarsi. Filosofia spicciola? Sicuramente, ma le cose “banali” spesso sono quelle più rispondenti alla realtà. Non vogliamo andare troppo lontano. Negli Anni Settanta i problemi del Paese erano diversi da quelli attuali: c’era la strategia del terrore, Piazza Fontana, il generale De Lorenzo, i servizi segreti con i loro moltissimi lati oscuri. C’era Aldo Moro,…

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Con il marchio infamante “mafia” la Sicilia poteva arricchirsi

Di Salvo Barbagallo   E se la Sicilia avesse preso il copyright sulla parola “mafia” quanti miliardi avrebbe incassato negli ultimi 100 anni per l’uso di questo termine che viene fatto in tutte le parti del mondo ad ogni azione criminale che si consuma? Sicuramente tanti miliardi (e senza limiti di tempo) da non avere bisogno di “assistenza” economica da parte dello Stato italiano o dall’Unione Europea. Altrettanto sicuramente la Sicilia sarebbe stata nelle condizioni di abolire ogni tipo di tassa  che grava sulla collettività isolana e farla vivere più…

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Trattativa Stato-Mafia? Una storia che viene da lontano

Di Salvo Barbagallo   Innanzitutto: cosa significa “trattativa”? Secondo il vocabolario Treccani, la “trattativa” è “la fase preliminare e preparatoria di un contratto, di un accordo, di un patto o di un trattato, nella quale con una serie di incontri e di colloqui, di discussioni, di proposte e controproposte, se ne concorda la forma definitiva”. Secondo il vocabolario Hoepli, la “trattativa” è la “Discussione preliminare fatta allo scopo di concludere un affare, stipulare un accordo e similari”. Secondo il dizionario Garzanti, “trattativa” è la “discussione in cui le parti interessate…

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Iblis: Raffaele Lombardo condannato

Di Alfio Musarra L’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, è stato condannato a 6 anni e 8 mesi, a un anno di libertà vigilata, oltre che alla interdizione perpetua dai pubblici uffici, dal gup di Catania Marina Rizza, nell’ambito del processo, svolto col rito abbreviato, e che lo vedeva imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e voto si scambio aggravato.

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Mafia: 6 anni e 8 mesi a Raffaele Lombardo

Questa la condanna per l’ex governatore della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. A breve aggiornamenti sulla notizia. L’ultima udienza del processo in rito abbreviato condizionato a carico di Raffaele Lombardo è iniziata puntualmente questa mattina, ex presidente della Regione Sicilia del processo per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. Questa mattina la replica finale del prof. Guido Ziccone davanti al Gup Marina Rizza. Subito dopo il giudice si è ritirato in camera di consiglio per emettere in serata la sentenza. In aula come sempre, Raffaele Lombardo accompagnato dalla moglie.

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Catania: 9 arresti per mafia

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, in tutta la provincia di Catania, oltre cento Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Capoluogo etneo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia guidata da Giovanni Salvi nei confronti di 9 soggetti, ritenuti appartenenti al clan dei Laudani, per i reati di estorsione e rapina. Le indagini hanno permesso di ricostruire alcune estorsioni commesse nella provincia di Catania e, per la prima volta, è stata disposta la carcerazione per piccoli imprenditori i quali hanno fatto ricorso a…

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Morto il boss palermitano Gaetano Fidanzati

Da qualche mese gli erano stati concessi gli arresti domiciliari a Milano. Gaetano Fidanzati, 78 anni, storico boss mafioso palermitano della zona dell’Arenella,  è morto in questa casa pochi giorni fa. Lo ha comunicato il suo legale, avv. Giuseppe Scozzola. Fidanzati aveva alle spalle una lunga carriera criminale che lo vedeva come grande trafficante di cocaina sull’asse Palermo-Milano. Qui portò “fiumi” di droga e qui, a Milano, venne arrestato casualmente da alcuni agenti fuori servizio che lo riconobbero mentre passeggiava indisturbato. Seppur già latitante.  

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Nove arresti bloccano una faida fra clan a Catania

Di Alfio Musarra Associazione mafiosa, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, questi sono i reati ipotizzati che hanno portato dietro le sbarre nove persone nelle province di Siracusa, Agrigento e Cremona. I carabinieri del comando provinciale di Catania guidati dal neo comandate provinciale col. Alessandro Casarsa, con questa operazione avrebbero interrotto una faida all’ interno di cosa nostra nei territori di Vizzini e Francofonte (Siracusa) dopo l’arresto del boss, Michele D’Avola. Secondo quanto ricostruito, un gruppo di fuoco fedeli al boss,  l’8 agosto scorso avrebbe tentato di uccidere Salvatore Navanteri, che cercava la…

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