“Corpus Imaginum”: le pitture nere di Simone Mannino, si inaugura a Palermo spazio di ricerca artistica

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dopo il pre-opening, la mostra personale di Simone Mannino, “Corpus Imaginum. Le pitture nere alla Quinta dell’Ombra”, restituisce alla città un luogo prezioso rimasto abbandonato per anni: un ex oratorio del Settecento nel cuore di Palermo, un tempo teatro di lotte clandestine e rifugio per il degrado urbano. Oggi, grazie alle pitture nere di Mannino, questo spazio ferito risorge. L’artista ha concepito il progetto come un impianto totale, dove pittura e spazio coincidono. Le opere, installate in grandi lightbox retroilluminati, evocano le vetrate di una cattedrale gotica, trasformando l’oratorio in un organismo vivente di luce e materia. In un omaggio alle Pitture Nere di Goya, Mannino esplora tensione spirituale e drammaticità, fondendo pittura, architettura e luce.

Nella terza settimana di ottobre, all’interno dell’ex oratorio sarà organizzato un visit studio riservato a critici, giornalisti e addetti al settore: un’occasione unica per conoscere lo spazio ed entrare nel processo creativo dell’artista.

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In occasione del finissage sarà svelata un’opera inedita realizzata a Venezia in collaborazione con Studio Berengo di Murano, una delle fonderie artistiche più prestigiose al mondo, nota per le sperimentazioni con Ai Weiwei, Jan Fabre, Kiki Smith e Tony Cragg. Questa collaborazione segna un ulteriore passo nella ricerca di Mannino sulla trasfigurazione della materia e della luce, dove pittura e vetro si fondono in una visione alchemica unica.

La mostra è aperta gratuitamente fino al 20 novembre, dal martedì alla domenica (10:00-13:00 / 16:00-19:00), con visite guidate che raccontano la genesi dello spazio e delle opere, offrendo un’esperienza immersiva e consapevole.

Resto a disposizione per materiale fotografico, comunicati e interviste con l’artista. Vi ringraziamo per la diffusione della notizia. Chi fosse interessato a partecipare al visit studio può contattarmi.

 

Palermo inaugura un nuovo centro di produzione e ricerca artistica internazionale con la mostra personale di Simone Mannino, “CORPUS IMAGINUM – Le Pitture Nere alla Quinta dell’Ombra”, pitture e disegni inediti di grande formato che danno vita a un viaggio potente e denso nella pittura come atto spirituale e mitologico.  L’antico ex oratorio della chiesa sconsacrata in Vicolo Sant’Orsola 13, dopo anni di abbandono e importanti interventi di recupero, viene restituita alla città come fucina di arte contemporanea. Dopo una prima apertura parziale a cantiere aperto nel 2019, lo spazio ritorna oggi definitivamente a vivere come luogo di produzione, incontro e trasformazione.

CORPUS IMAGINUM presenta un insieme di grandi tele e disegni inediti, creati in dialogo diretto con l’architettura dello spazio, dove sono state create. Le opere oscillano tra figurazione e astrazione, tra il buio teatrale e una luce sospesa, come presenze che abitano l’oratorio stesso. Ispirate alle Pitture nere di Goya, simbolo di introspezione, oscurità e metamorfosi interiore, le tele di Mannino esplorano temi universali: corpo, martirio, grembo, nascita e trasformazione. «Ogni quadro è una soglia: un grido, un rito, un eco che prende forma. Sono presenze che trattengono il respiro del tempo e chiedono di essere percorse come un paesaggio interiore: lentamente, con ascolto. Questa mostra è un viaggio nel corpo, nelle visioni che si dissolvono e ritornano, nel dialogo tra pittura, spazio e luce.» – racconta l’artista.

Il titolo “corpo di immagini” indica un insieme organico di opere concepite come presenze vive, capaci di dialogare tra loro e con lo spazio. Ogni tela non è solo rappresentazione, ma soglia: un punto di passaggio tra memoria, mito e esperienza sensibile, dove pittura e architettura si fondono in un unico organismo. Installate in grandi light-box retroilluminati, che evocano le vetrate di una cattedrale gotica, le immagini trasformano lo spazio in un ambiente immersivo. Il percorso del visitatore diventa un rito laico, che attraversa memoria e mito, pittura e architettura, luce e ombra. Ogni opera è una soglia, ogni installazione un respiro che unisce corpo, mito e spazio.

Dietro la mostra c’è l’esperienza e la visione di Simone Mannino (Palermo, 1981), artista visivo, pittore, scultore, scenografo e regista teatrale, attivo tra Italia, Francia e Tunisia. La sua ricerca nasce nel teatro, dove estetica, emozione e concetto si fondono in un linguaggio visionario e radicale, e trova oggi nuova forma nella pittura site-specific di “Corpus Imaginum”. Dal 2011 dirige Atelier Nostra Signora, ensemble multidisciplinare con sedi a Palermo e Istanbul, noto per produzioni che intrecciano arti visive, cinema e teatro. Mannino ha lavorato a progetti internazionali che uniscono mito e contemporaneità, e le sue opere e scenografie sono state esposte e rappresentate in istituzioni e festival in Europa e Nord Africa, ottenendo premi e nomination prestigiose.

Ex Oratorio_Veduta della Mostra Corpus Imaginum di Simone Mannino, photo_R.Puccio


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