Musei dell’Università di Catania accreditati al Sistema Museale Nazionale: un riconoscimento che valorizza

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È ufficiale: il Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane e la Città della Scienza dell’Università di Catania sono stati accreditati nel Sistema Museale Nazionale (SMN) del Ministero della Cultura, come confermato da una lettera firmata da Massimo Osanna, direttore generale della Direzione Musei del MiC. Il riconoscimento arriva nell’ambito della convenzione quadro tra la Direzione generale Musei e la Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), e certifica il rispetto, da parte dei due musei catanesi, degli standard minimi di qualità previsti dal D.M. 113/2018 in materia di gestione, conservazione, valorizzazione e accessibilità del patrimonio culturale.

Un traguardo importante che inserisce i due musei dell’Ateneo catanese in una ristretta rete d’eccellenza museale, insieme ad altri prestigiosi musei universitari italiani come il Museo della Natura e dell’Uomo di Padova e l’Orto Botanico di Pisa. «I nuovi musei aderenti potranno adesso essere inseriti nell’App e nel portale web di Musei Italiani – ha dichiarato Osanna – strumenti fondamentali di promozione e valorizzazione culturale».

Grande soddisfazione è stata espressa dal rettore Francesco Priolo, che ha sottolineato il valore strategico dell’accreditamento. «Questo riconoscimento – ha dichiarato – colloca i due musei universitari catanesi tra le eccellenze italiane, a fianco di istituzioni come gli Uffizi o il Parco Archeologico di Pompei. È una certificazione della qualità della nostra offerta museale e dell’impegno dell’Ateneo nella promozione di una cultura scientifica e umanistica accessibile, dinamica e inclusiva. Un risultato frutto di un lavoro corale, che ha coinvolto musei, dipartimenti, personale tecnico e governance, con il sostegno costante del direttore generale Corrado Spinella».

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Il Museo dei Saperi, ospitato nel Palazzo centrale dell’Ateneo, è diretto dalla prof.ssa Germana Barone, delegata al Sistema Museale di Ateneo. «Fin dalla sua nascita nel 2019 – spiega – il museo è stato pensato come un luogo da vivere, capace di raccontare la ricchezza culturale e scientifica della Sicilia con strumenti inclusivi come materiali in Braille, percorsi multisensoriali e supporti alla mobilità».

La Città della Scienza, diretta dalla prof.ssa Alessia Tricomi, è invece il principale polo di divulgazione scientifica dell’Università, con laboratori, mostre interattive, spazi dedicati alle scienze e un planetario. Recentemente si è arricchita anche con l’aula immersiva “Miri”, pensata per stimolare l’interesse di studenti e famiglie verso temi come ambiente, biologia, fisica e sostenibilità. «Il percorso di accreditamento – aggiunge Tricomi – è stato condotto seguendo gli standard ministeriali alla luce della nuova definizione internazionale del museo come luogo inclusivo, sostenibile e partecipato».

La prof.ssa Barone sottolinea i requisiti richiesti per entrare nel SMN: un’organizzazione efficiente, regolamenti e organigrammi chiari, la gestione corretta delle collezioni, la conservazione e tutela dei beni, l’accessibilità fisica e cognitiva, la presenza di personale qualificato e una visione strategica orientata alla sostenibilità. «I nostri musei – aggiunge – si distinguono per l’approccio integrato tra cultura scientifica e umanistica, l’uso di tecnologie innovative, l’apertura al pubblico e alle scuole, la partecipazione a progetti nazionali e internazionali».

Entrambi i musei hanno, a tal fine, usufruito di fondi Pnrr, nell’ambito del Progetto di rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei musei e luoghi della cultura pubblici non appartenenti al Ministero della Cultura (Finanziamento Unione Europea Next Generation – MiC-PNRR M1C3-3 Intervento 1.2).

L’ingresso nel Sistema Museale Nazionale permetterà ora ai due musei universitari di partecipare a bandi dedicati, ottenere finanziamenti specifici e aderire a programmi europei nei settori dei beni culturali, della formazione e della cittadinanza scientifica. Un passo avanti decisivo nella terza missione dell’Ateneo, che guarda alla cultura come strumento di crescita, impatto e inclusione.

Si tratta, dunque, di un riconoscimento che rafforza il ruolo dell’Università di Catania nella valorizzazione del patrimonio culturale e scientifico della Sicilia, ponendola al centro di una rete nazionale che promuove la conoscenza come bene pubblico.

Il percorso non si ferma qui. Hanno già avviato le procedure di collegamento al SMN altri musei universitari dell’Ateneo: il Museo di Zoologia e l’Orto Botanico del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, il Museo della Rappresentazione del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, e il Museo della Fabbrica del Dipartimento di Scienze Umanistiche. La rete museale universitaria è destinata quindi ad ampliarsi ulteriormente, rafforzando la sinergia tra conoscenza, comunità e territorio.

 

 

 

 

 

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