Già disponibile in versione fisica negli stores dei più importanti siti museali ed archeologici della Sicilia (distribuito da CoopCulture), “Music from Myths, l’opera musicale ideata da Salvo Ferrara, soundtrack composer e music producer siciliano “modern-classic”, da anni impegnato in collaborazioni artistiche con filmakers, documentaristi di fama e prestigiose istituzioni culturali, da oggi sarà disponibile in vendita in tutte le piattaforme digitali e sul sito dell’artista . Il 3 agosto, Salvo Ferrara si esibirà live al Tempio di Hera presso Parco Archeologico di Selinunte (ore 21.00 – biglietto unico 15 euro).
Il progetto, che unisce tradizione e innovazione e si ispira al patrimonio culturale della Sicilia, come le sculture e i rilievi dei templi greci di Selinunte, il più importante complesso architettonico dell’Occidente greco, nasce grazie ad una intensa collaborazione con il Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo con l’obiettivo di cogliere la relazione fra alcune delle più interessanti testimonianze dell’arte greca nel Mediterraneo, le Metope di Selinunte – l’Europa sul toro, che si osserva nella copertina del progetto, esposta al Museo Archeologico Salinas di Palermo e proveniente da Selinunte, diventa una metafora perfetta di fusione e trasformazione – ed il mondo dei suoni, territorio già in parte esplorato dal musicista polacco Karol Szymanowsky che ad esse, nel 1915, dedicò una composizione per pianoforte. Salvo Ferrara riprende idealmente quel filo, portando la stessa ispirazione nella modernità e arricchendola con tecnologie sonore avanzate.
L’opera musicale, che reinterpreta il passato attraverso il linguaggio della musica postmoderna influenzato dall’intensa suggestione derivante delle figure mitologiche, offre un’interpretazione spiccatamente contemporanea del rapporto suono/immagine: un’ambientazione sonora che vede alternarsi momenti evocativi ad episodi ritmicamente incalzanti e che si avvale di timbriche crossover grazie all’interazione fra apparecchiature elettroniche e strumenti acustici.
Ferrara, affiancato dal Modern Times Ensemble, quartetto d’archi del Teatro Massimo di Palermo (Fabio Ferrara, primo violino; Pippo Di Chiara, secondo violino; Gaspare d’Amato, viola; Mauro Greco, violoncello), insieme al polistrumentista Agostino Cirrito ai fiati, fonde, infatti, strumenti acustici e tradizionali con sintetizzatori, drum machines e strumenti elettronici a fiato: “Il suono che ne scaturisce rappresenta il segno peculiare della “laicizzazione” della mia ispirazione: se l’impronta, nella sua cellula compositiva, è chiaramente orchestrale, in effetti il suo sviluppo viene sostenuto da inconsuete soluzioni timbriche e ritmiche nelle quali arpeggiatori di stampo ambient si sovrappongono a fraseggi dettati dagli archi, pads dal sapore “cinematic” fanno da sfondo a larghe melodie cantate dall’ewi (electronic wind instrument), matrici pianistiche minimalistiche si animano grazie all’apporto di drum machines.”
La dimensione scientifica e culturale del progetto è arricchita dalla collaborazione con Flavia Frisone, storica del mondo antico dell’Università del Salento, che ha scritto la prefazione all’opera. Frisone sottolinea come “La potenza arcaica del mito ispira un’evocazione musicale che abbraccia sonorità antiche e moderne, creando composizioni che cercano un ponte tra divino e umano”. La sua voce in greco antico apre il primo brano “Preluvox”, conferendo al progetto un’autenticità filologica che si fonde perfettamente con le sonorità contemporanee.
Il lavoro, che si articola in 10 brani ed è incentrato sul tema del rapporto fra percezione uditiva e suggestione visiva che abbraccia il tempo e lo spazio, si apre con Preluvox, antefatto dove il sound design fa da cornice ad una suggestiva recitazione in greco antico, e con Ghost, una overture ciclica che si scioglie sulle note vocali di una mezzo-soprano. In Hera e Selinus, si ritrovano nuclei di limpida sobrietà che vengono progressivamente dilatati e ricodificati per essere condotti in un ambiente sonoro decisamente contemporaneo; Kore è l’intreccio incalzante di un pattern esposto ora dallo strumento elettronico, ora dal quartetto d’archi in un crescendo che conduce ad un finale inatteso; Leftovers è un brano minimal, dall’atmosfera ipnotica sostenuta delicatamente da cellule ritmiche ambient; Restart è un episodio lirico ma allo stesso tempo pervaso da tensione , la cui melodia viene esaltata dalla timbrica suggestiva dell’ewi; Solid Roots cattura con i suoi richiami etnici ed il tempo composto, sulla base di una armonia ardita ma allo stesso tempo spiccatamente arcaica; Calypso condensa in tre differenti momenti la complessità compositiva e esecutiva attraverso una intro, una parte centrale elegiaca ed un finale travolgente che conclude l’ascolto. Ultima traccia è Ombra della sera, dalle sfumature oniriche con una ambientazione sonora tipicamente ambient.
Il percorso di Music from Myths è stato caratterizzato da numerose performance live ospitate all’interno di importanti rassegne concertistiche: dal Museo Salinas alla GAM di Palermo, dal Segesta Teatro Festival al Teatro Pietra Rosa di Pollina, al Teatro Biondo di Palermo, ecc.