Si è concluso il vertice in Turchia, anche se la delegazione ucraina si dice disponibile a un nuovo round di incontri oggi. Von der Leyen: “Russia non vuole pace, ora sanzioni”
Durante i colloqui di oggi, venerdì 16 maggio, di Istanbul, la Russia ha chiesto all’Ucraina di cedere nuovi territori. E’ quanto ha dichiarato all’Afp una fonte diplomatica ucraina, a fine vertice definendo queste richieste “inaccettabili” e mirate a far deragliare i negoziati.
“I rappresentati russi hanno presentato delle richieste inaccettabili che vanno oltre quanto discusso prima dell’incontro” ha detto che queste comprendono “il ritiro delle forze ucraine da gran parte del territorio ucraino sotto il loro controllo affinché possa essere stabilito un cessate il fuoco”.
I colloqui, i primi da tre anni, sono andati avanti per circa due ore. Una fonte della delegazione ucraina ha raccontato alla rete americana che hanno parlato ai rappresentanti russi tramite un interprete. Nonostante la notizia della conclusione dei colloqui guidati dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, riportata anche dall’agenzia turca Anadolu, voci raccolte dalla Bbc parlano di una “pausa” e affermano che i colloqui potrebbero proseguire.
L’Ucraina non esclude una ripresa dei colloqui con la Russia a Istanbul oggi, anticipa una fonte citata dall’agenzia Afp. Ma precisa che nulla è stato ancora fissato. “Se ricevono altre istruzioni da Mosca, è possibile che oggi accada qualcosa. Ma fino a ora non è in programma”, ha aggiunto.
La delegazione ucraina era guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, mentre a capo di quella russa c’era il consigliere del Cremlino Vladimir Medinsky. Non c’è stata alcuna stretta di mano tra le parti, evidenzia la Bbc. Presente il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan.
“Dobbiamo cogliere questa occasione per fare progressi sulla strada della pace”, ha detto Fidan intervenendo all’inizio dei colloqui. Il ministro ha sottolineato come sia sempre più cruciale “l’attuazione immediata di un cessate il fuoco”. L’auspicio è che i colloqui odierni costituiscano “la base” per un incontro tra i leader dei due Paesi.
Rubio incontra rappresentati Kiev-Mosca
L’incontro si è tenuto a Palazzo Dolmabahce ed è stato preceduto da una riunione tra rappresentanti di Turchia, Usa e Ucraina. Per gli Stati Uniti era presente il segretario di Stato Usa, Marco Rubio.
Si è svolto anche l’incontro tra funzionari russi e americani in vista dei negoziati, ha reso noto un funzionario americano. Michael Anton, direttore della pianificazione politica presso il Dipartimento di Stato Usa, ha concluso colloqui a porte chiuse con Vladimir Medinsky, inviato dal leader del Cremlino.
Il Segretario di Stato americano ha incontrato anche i consiglieri per la sicurezza nazionale di Francia, Germania e Regno Unito. Al centro dei colloqui la guerra in Ucraina e il programma nucleare iraniano, come ha spiegato un funzionario americano. Oltre che capo della diplomazia americana, Rubio è anche consigliere del presidente Usa Donald Trump per la sicurezza nazionale.
E’ stato ”un buon incontro” quello che il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha avuto, insieme a Umerov e il consigliere presidenziale Andriy Yermak, con il Segretario di Stato americano, l’inviato del presidente Donald Trump Keith Kellogg, e con il ministro degli Esteri turco, ha dichiarato lo stesso ministro degli Esteri ucraino su ‘X’ spiegando che Kiev, Washington e Ankara sono ”dalla stessa parte sulla necessità di far avanzare rapidamente il processo di pace. Abbiamo informato i nostri colleghi che il presidente Zelensky ha inviato una delegazione ucraina a Istanbul per promuovere concretamente la pace, con mandati e intenzioni adeguati”.
Sybiha ha poi scritto su ‘X’ che ”la Russia si trova ad affrontare un momento in cui deve dimostrare di fare sul serio. Abbiamo bisogno di decisioni concrete. Innanzitutto, sul cessate il fuoco incondizionato, completo e duraturo per almeno 30 giorni”. Al termine di un incontro con gli inviati americani e funzionari turchi a Istanbul, Sybiha ha aggiunto che ”l’Ucraina è pronta a lavorare per la pace. Anche la Russia deve dimostrare di esserlo”.
Zelensky da Tirana: “Priorità è cessate fuoco totale”
“La nostra priorità assoluta è un cessate il fuoco completo, incondizionato e onesto. Questo deve avvenire immediatamente, per fermare le uccisioni e creare una base solida per la diplomazia”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso del suo intervento al summit della Comunità Politica Europa a Tirana, in Albania. “L’Ucraina è pronta a compiere tutti i passi realistici per porre fine a questa guerra. Invito Putin a conferire vera autorità alla sua delegazione. Abbiamo bisogno di fermare completamente le ostilità per un tempo sufficiente a dare una reale possibilità alla diplomazia”.
Trump: “Voglio incontrare Putin”. Per Cremlino “necessario”, poi la frenata
Intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che vorrebbe incontrare il presidente russo Putin “non appena possibile”. “Non appena riusciremo a organizzarci, me ne andrò da qui e andrò”, ha detto Trump in risposta a una domanda sull’incontro con il leader russo, durante una tavola rotonda economica ad Abu Dhabi. Trump “potrebbe” chiamare il leader del Cremlino per discutere con lui su come mettere fine alla guerra in Ucraina, ha poi aggiunto, ai giornalisti a bordo dell’Air Force One: “Dobbiamo incontrarci. Ci incontreremo io e lui”, ha rimarcato.
Trump ha quindi affermato di pensare “che risolveremo il problema, o forse no, ma almeno lo sapremo. E se non lo risolveremo, sarà molto interessante”.
Alle parole del leader Usa sulla volontà di un faccia a faccia, ha risposto intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, parlando di incontro ”indubbiamente necessario”. Durante il briefing quotidiano, Peskov ha detto che ”è certamente necessario un incontro del genere” tra i due presidenti. ”I contatti tra i presidenti Putin e Trump sono estremamente importanti nel contesto della gestione della crisi ucraina”, ha aggiunto.
Poco dopo però arriva la frenata. Un tale incontro è indubbiamente necessario, ha spiegato nuovamente Peskov, ma “un vertice deve essere preparato e produttivo“. Tali incontri di alto livello sono sempre preceduti da negoziati fra esperti, consultazioni e “lunghi snervanti preparativi”. Peskov ha anche garantito che la delegazione inviata da Mosca a Istanbul è sufficientemente preparata e ha l’autorità necessaria per negoziare in modo efficace. Il flusso di comunicazioni fra Mosca e Istanbul consente al Cremlino di impartire le istruzioni necessarie se fosse necessario.
Kiev non demorde: “Negoziati con Putin”
L’Ucraina intanto non demorde e ritenta di ottenere un incontro tra il presidente ucraino e il leader del Cremlino, ha dichiarato all’Afp una fonte diplomatica ucraina a condizione di anonimato, sottolineando che l’insistenza è data dal fatto che Putin è ”l’unico che decide” in Russia e quindi l’unico che può decidere le condizioni per la fine della guerra. “Dato che a quanto ci risulta è lui (Putin, ndr) l’unico a prendere le decisioni, nell’agenda della delegazione ucraina sarà incluso anche un possibile incontro tra il presidente Zelensky e Putin”, ha spiegato la fonte.
“Putin ha inviato a Istanbul funzionari che non hanno alcun potere decisionale”, ha commentato intanto una fonte autorevole ucraina all’Afp. “Se al contrario hanno una qualche autorità, l’unico modo che hanno per dimostrarlo è accettando di compiere passi reali, in particolare un cessate il fuoco”, ha aggiunto. La priorità di Kiev ai negoziati è un “cessate il fuoco senza condizioni”, ha ribadito il consigliere di Zelensky, Andriy Yermak in un post su Telegram. “L’Ucraina è pronta per la pace e per un cessate il fuoco senza condizioni e duraturo. E’ questa la nostra priorità”.
Von der Leyen: “Ora nuove sanzioni a Russia”
Il presidente russo Vladimir Putin “non vuole la pace”, quindi “dobbiamo aumentare la pressione. Per questo stiamo lavorando a un nuovo pacchetto di sanzioni, che includerà, per esempio”, misure “sul Nord Stream 1 e Nord Stream 2”, i due gasdotti transbaltici che collegano direttamente la Russia alla Germania. Così a Tirana, a margine del summit della Cpe, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Il prossimo pacchetto “includerà anche – continua – altre navi della flotta ombra, un abbassamento del tetto al prezzo del petrolio e nuove sanzioni sul settore finanziario in Russia. Vogliamo la pace, quindi dobbiamo aumentare la pressione su Putin finché non sarà pronto per la pace”, conclude la presidente.
Il Consiglio Affari Esteri dell’Ue approverà formalmente, martedì prossimo, il diciassettesimo pacchetto di sanzioni in risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina. Si tratta, ha spiegato un alto funzionario Ue, di 75 persone, tra fisiche e giuridiche, incluse negli elenchi, e di “quasi 200 navi” appartenenti alla cosiddetta ‘flotta ombra’ di petroliere, che la Russia utilizza per aggirare il price-cap sul greggio che l’Occidente tenta di imporre da anni.
Con il nuovo pacchetto, l’elenco dei soggetti sanzionati dall’Ue per la guerra in Ucraina dovrebbe salire a “quasi 2.500”, più “300 navi” dall’inizio della guerra. Accanto al 17esimo pacchetto stricto sensu, verranno adottare altre misure nell’ambito del regime delle sanzioni per la guerra ibrida, per un totale di 27 elenchi e misure settoriali. C’è poi un pacchetto sulle violazioni dei diritti umani, nell’ambito del regime di sanzioni ad hoc, con altri “28” inserimenti.
Infine, il quarto e ultimo componente è un pacchetto sull’uso da parte della Russia di agenti antisommossa come mezzo di guerra in Ucraina, nell’ambito del regime di sanzioni sulle armi chimiche. Si prevede in tutto l’adozione di oltre 130 sanzioni individuali, tra le quali sono compresi i facilitatori della flotta ombra, l’industria militare e i suoi fornitori da Paesi terzi, le attività di disinformazione, nonché circa 200 designazioni di navi, il “più grande pacchetto” finora approvato dall’Ue.