Palermo. Convegno “La cultura figurativa popolare. In memoria di Antonino Buttitta”

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A 65 anni dalla pubblicazione di La cultura figurativa popolare in Sicilia, volume dove insieme alla perimetrazione e definizione della cultura e dell’arte popolare emergono i precoci interessi per la semiotica di Buttitta e vengono anticipate alcune delle principali linee di ricerca che saranno proprie dei successivi studi di visual culture, la Fondazione Ignazio Buttitta, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, organizza il Convegno internazionale di studi La cultura figurativa popolare. Storie, ambiti, percorsi di ricerca. In memoria di Antonino Buttitta per tornare a riflettere sul contributo di Buttitta agli studi di arte popolare e di antropologia visuale e per fare il punto sullo stato degli studi sulle espressioni artistiche di ambito folklorico e etnologico in Italia e in Europa.

Particolare attenzione è dedicata alle espressioni figurative di carattere religioso e cultuale, partendo dalla considerazione che queste, tanto in ambito etnologico quanto in ambito folklorico, sono in larga parte di natura religiosa: fanno cioè riferimento indiretto o esprimono direttamente concetti e soggetti pertinenti la dimensione delle credenze e illustrano aspetti della vita dell’umanità di qualsiasi società “tradizionale” di per sé permeate di sacro; senza nulla sottrarre al valore estetico loro attribuito da artefici e fruitori, né alle funzioni descrittive assunte nei diversi contesti d’uso, tali produzioni figurative sono essenzialmente oggetti simbolici che, attraverso la rappresentazione, evocano e reificano una realtà, un’idea, una potenza, un mito, una visione del mondo.

D’altronde larga parte dei prodotti artistici, ab origine, è chiamata a descrivere o ad essere parte funzionale di attività mitico-rituali. È cioè realizzata per essere parte attiva di un discorso accompagnato dal canto, dal suono, dalla danza, dalla parola sacra ovvero estrapolata da una classe di oggetti simili è trasformata in “materia sacra” dalla parola o da altra azione rituale.

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Guardando pertanto ai prodotti “artistici”, di ogni tipo e di ogni tempo, quali esiti di procedure intellettuali prima che manuali, appare chiaro come essi possano costituire indicatori particolarmente rappresentativi della dimensione ideologica, sovrastrutturale, di una società e possano aiutarci a ricostruire, in assenza di altri documenti o in concorso con essi, la dimensione immateriale della cultura, ossia la storia umana nella sua complessità.

Comitato scientifico: Ignazio E. Buttitta, Emanuele Buttitta, Michele Cometa, Piercarlo Grimaldi, Maria Concetta Di Natale.

Il Convegno si svolgerà a Palermo nella Sala delle Capriate del Complesso Monumentale dello Steri (27 maggio mattina) e nella sede del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino (27 maggio pomeriggio e 28 maggio) ed è patrocinato da: Dipartimento Culture e Società e Dipartimento Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, SIAC – Società Italiana di Antropologia Culturale, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, Folkstudio di Palermo, Fondazione Sicilia, Circolo Semiologico Siciliano, Centro Internazionale di Etnostoria – Fondazione Prof. Aurelio Rigoli, Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli e Fondazione Liborio Mario Rubino.

 

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