È vero che saltano i cantieri dell’alta velocità in Sicilia?

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di Luigi Asero

 

Da ieri, dopo un articolo di Repubblica Palermo (riservato agli abbonati e quindi, titolo a parte, letto da pochi) circola la notizia che “sarebbero saltati i fondi pnrr per i cantieri dell’alta velocità tra Catania e Palermo” e che si infrangerebbe un sogno per i siciliani.

Incuriositi e forse anche un po’ arrabbiati abbiamo provato a verificare la notizia per capire quanto ci sia di vero e quanto sia un’esagerazione volta -come sempre- a denigrare la nostra isola e ciò che di buono si cerca di realizzare.

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Partiamo da un concetto, nella notizia che si è diffusa ci sono due evidenti “inesattezze”. Infatti Repubblica Palermo correttamente titolava: “Alta velocità a rilento: tratta Palermo-Catania cancellata dal Pnrr“, ma c’è anche un sottotitolo, non meno importante che testualmente recita: “I ritardi non consentono di rispettare la scadenza del 2026. Due lotti riprogrammati su altri fondi. E i tempi si allungano”.

Prima inesattezza, cui purtroppo contribuisce anche il titolo del noto quotidiano, la linea in costruzione non è una linea Alta Velocità, bensì una linea Alta Capacità/Velocità, cioè adatta anche ai treni TAV ma con una velocità media massima di 200 Km/h, quindi appunto non Alta Velocità. Fin qui pazienza, inesattezza di poco conto dettata probabilmente dalla necessità di condensare il titolo in pochi caratteri (esigenza del web).

La seconda, più grave inesattezza, e qui Repubblica proprio non c’entra nulla non ha alcuna responsabilità insomma, è che “è saltato il sogno dei siciliani perché non si fa più la linea ferroviaria”. Sarebbe bastato leggere almeno il sottotitolo che appositamente lo scrivente ha riportato. Nulla di più falso insomma e sarebbe opportuno capire chi e perché diffonde “ad arte” simili interpretazioni fuori contesto e fuori logica, probabilmente solo a fini di becera propaganda politica.

Dunque, facciamo un passo indietro. Mentre il cantiere tra le stazioni di Bicocca e Catenanuova è stato consegnato addirittura con ben un anno di anticipo (vedi articolo di Ferrovie.it), i due lotti in costruzione tra Catenanuova e Dittaino e tra Dittaino e Nuova Enna hanno subito forti rallentamenti. Per quale motivo? A causa delle difficoltà di approvvigionamento idrico. Infatti le Tunnel Boring Machine, o TBM, per poter scavare al ritmo previsto devono essere raffreddate ad acqua, un flusso costante pari a un valore che oscilla tra 80 e 100 metri cubi ogni  ora. Le carenze idriche che dall’estate scorsa (complice una politica dissennata negli ultimi trent’anni almeno) non consentono di alimentare al momento questa immensa “voracità delle Tbm” e questo porta al rallentamento dei cantieri. Un rallentamento che non può riuscire a far mantenere l’impegno di consegna entro il 30 giugno 2026. Data ultima e perentoria per non perdere i fondi assegnati dal pnrr.

A questo punto cosa si fa? O almeno, quale linea ha scelto il Governo? Quella più logica, ossia destinare quei fondi già assegnati ad altre opere per le quali si ha la ragionevole certezza di completamento entro la data stabilita dalle normative europee (il pnrr sono  infatti fondi europei) e reperire prossimamente nuovi capitoli di bilancio utili a completare le tratte ferroviarie interessate senza che nulla di quanto già fatto vada perduto.

Alla luce di ciò, la “inesattezza” in merito al fatto che “non si fa più l’Alta Velocità in Sicilia” altro non è se non l’ennesima bugia volta a meschini fini politico-propagandistici, o meglio “interessi di bottega” che fanno solo male a questa terra.

L’Alta Velocità, o meglio appunto come prima detto, l’Alta Capacità ferroviaria, sarà realizzata. Comunque, a prescindere dalle prefiche che non attendevano altro per sputar veleno.

Foto Webuild tratta Bicocca-Catenanuova
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