“La pupara”, spettacoli che fanno parte de “I Racconti di Sepillo da Ypsigro”, progetto teatrale originale, che trae spunto dal passato e in particolare dalle giullarate del XII-XIII secolo, ideato da dall’autore e attore palermitano Giuseppe Vignieri, accompagnato dal musicista Giuseppe Aiosi e da strumenti musicali medievali prodotti da maestri liutai italiani che rendono unico e inedito l’intero spettacolo.
Oggi, martedì 15 aprile, in scena con “Riccardo III – Il potere a pezzi” presso l’Istituto Istruzione Superiore Secondaria G. Salerno di Gangi (Pa) e mercoledì 16 aprile con “La pupara” presso il Teatro Grifeo di Petralia (Pa).
Tradizionalmente associate a rappresentazioni acrobatiche e/o di giocoleria, le giullarate vengono rilette nella loro essenza più autentica: il racconto, il canto e la pura arte del cunto. Questi racconti, storie classiche e riletture di leggende popolari, sono: “Il prestigio di un popolo – L’arrubatina di Sant’Anna”, un’analisi in chiave satirica del rapporto tra potere e fede; “La Pupara”, in cui viene trattato il tema della lotta alla mafia; e “Riccardo III – I racconti a pezzi”.
All’aperto o in teatri, le scene degli spettacoli sono minimaliste: una sola cassa di legno dalla quale prendono vita tutti i personaggi e le ambientazioni dei racconti. I costumi sono ispirati all’epoca medievale, realizzati, anch’essi artigianalmente. Sepillo da Ypsigro (Giuseppe Vignieri), giullare brillante e pungente, e Netroio da Creta (Giuseppe Aiosi), menestrello musicista dal talento straordinario, capace di creare atmosfere uniche con i suoi strumenti, accompagnando e arricchendo i racconti di Sepillo, trasportano il pubblico in un viaggio affascinante e innovativo, intrecciando tradizione e contemporaneità creando uno spazio in cui le storie narrate prendono vita con toni ironici e satirici. Ogni spettacolo diventa un momento di riflessione collettiva e di riscoperta culturale, regalando al pubblico, parte integrante dello spettacolo, un’esperienza indimenticabile, ricca di emozioni e spunti di pensiero.
I racconti di Sepillo sono: “Il prestigio di un popolo – L’arrubatina di Sant’Anna” è una storia che risale alla fine del XVI secolo, il periodo d’oro del culto delle reliquie. Attraverso una leggenda popolare che vede il trafugamento di una reliquia ai danni di un principe, il giullare Sepillo da Ypsigro racconta l’impresa straordinaria di un popolo che con coraggio e determinazione riesce a veicolare le scelte politiche di un governante, che, per quanto sensibile e colto, furono dettate dall’avidità. I due artisti catapulteranno lo spettatore in un altro tempo, ma toccheranno con ironia, leggerezza e comicità tematiche civili e sociali dei nostri giorni di fondamentale importanza, sottolineando quanto la cultura sia uno strumento indispensabile e determinate per chi governa e per chi è governato.
In “La Pupara”, un giullare e un menestrello irrompono sulla scena trattando in chiave satirica e giullaresca il tema della lotta alla mafia. Il sindaco del paese di Ypsigro, dopo aver ricevuto una lettera da parte dei Pupi che minacciano di impossessarsi di un bene pubblico, decide di non abbassare la testa e ribellarsi contro chi vuole compromettere la serenità e la tranquillità del paese. Il sindaco decide di affrontare i Pupi e la Pupara, accompagnato dal suo fidato assessore; ne verranno fuori dialoghi comici e allo stesso tempo profondi.
In “Riccardo III – Il potere a pezzi”, riduzione del Riccardo III di W. Shakespeare, Riccardo di Gloucester sogna di conquistare il trono d’Inghilterra, eliminando a uno a uno i suoi rivali e parenti. Accanto a lui c’è il suo fedele e complice cugino, il Duca di Buckingham, pronto a spalleggiarlo in una discesa inarrestabile verso il potere. A rendere questo dramma ancora più vivace e tagliente sono le frequenti incursioni di Sepillo da Ypsigro, un giullare scalmanato, con versi caustici e battute mordaci, svela la farsa dietro l’avidità di Riccardo. Sepillo funge da specchio deformante per gli eventi, smascherando con ironia la follia di un uomo disposto a sacrificare tutto per il potere. Le sue apparizioni interrompono il fluire della tragedia, trasformandola in un gioco di parodie, canzoni e scherzi che denunciano, con toni comici e satirici, la corruzione e la crudeltà.