di Salvo Zappulla
Questo romanzo di Francesca Belpane, scrittrice di Caltagirone, pubblicato da L’Inedito, è un caleidoscopio di vite che s’intersecano, interagiscono, si fanno coro di voci, trasportate dalla forza dei sentimenti. Una scrittura che ho trovato piacevole, a tratti intensa, spesso coinvolgente. Mi ha procurato una sensazione di benessere, come mi ritrovassi catapultato dentro le vicissitudini di Tony, Andrea, Alice, i protagonisti principali.
Tony è il cattivo della situazione, ha come punto di riferimento se stesso, ama collezionare donne e storie di sesso ma il suo è solo un vuoto da riempire, un trauma che si porta dentro dall’infanzia. Alice, al contrario, è una donna che crede nella nobiltà dei sentimenti, nei valori profondi dell’animo ed è destinata a soccombere, a fuggire da quel legame tossico per trovare rifugio in un altro amore.
L’autrice riesce a creare atmosfere estremamente realistiche che coinvolgono il lettore, lo risucchiano dentro un vortice di emozioni, in un gioco di specchi che rimanda e moltiplica luci e ombre all’infinito, da cui difficilmente ci si può liberare. I personaggi sono vibranti, perennemente in bilico tra il bene e il male, avvolti da un cono d’ombra, indifesi nelle loro debolezze umane, con i loro difetti, gli slanci di generosità, le fragilità esistenziali, lasciano un’impronta forte nel lettore.
La Belpane racconta una storia semplice: una donna contesa da due spasimanti, tanto egocentrico il primo, quanto nobile d’animo il secondo, ma non bisogna limitarsi a giudicare in superfice gli atteggiamenti degli esseri umani, ognuno ha un proprio vissuto, una zavorra dolorosa, che lo porta ad assumere certi atteggiamenti. È proprio questo l’insegnamento che si trae da questo libro: mai fermarsi alle apparenze, l’autrice ci porta a riflettere con una profondità di analisi e una scrittura che rifugge da forzature, efficace, minuziosa, leggera.
Non so in quale genere deve essere collocato questo romanzo, quello che importa sono le emozioni che riesce a suscitare, le capacità dell’autrice a non cadere mai nel banale e a tenere desta l’attenzione del lettore. Il finale a sorpresa è una vera ciliegina sulla torta.