Entra nel vivo la festa della Santa Patrona di Catania, Samt’Agata, “a Santuzza” o “a Picciridda”. Dopo le celebrazioni già iniziate da alcuni giorni e l’uscita ieri della Carrozza del Senato, dopo i “fuochi del tre” che ieri sera hanno fatto brillare gli occhi di devoti e curiosi stamane si entra nel clou di questi tre giorni (dal 3 al 5) con la Messa dell’Aurora celebrata in un’affollatissima cattedrale e che ha visto poi alle 7.30 il busto reliquiario affacciarsi finalmente su piazza Duomo alle 7.30 per iniziare il giro esterno della città alle 7.55.
Importanti alcuni passaggi dell’omelia di Mons. Luigi Renna: “Vorrei, da questo luogo santo, accanto a Sant’Agata, invitare a organizzare la loro speranza i nostri fratelli e sorelle carcerati. Cari detenuti, voi vivete temporaneamente la privazione della libertà, ma potete cambiare strada. È pur vero che avete messo a repentaglio i beni e la vita degli altri, spesso a servizio della criminalità organizzata, soprattutto avete rovinato voi stessi, ma non per sempre! Cari detenuti e detenute, vi invito a guardare nel vostro cuore e liberarvi da quelle catene che vi hanno tenuti prigionieri prima ancora di andare in carcere: la convinzione che ad esempio, possedere soldi, avere un Rolex d’oro o una tuta di marca facesse la libertà della persona, a prezzo dello spaccio, della ricerca del pizzo, delle rapine e delle truffe. […] E che dire di quanti di voi per avere i soldi per la droga hanno perso il controllo di sé, arrivando a usare violenza ai propri anziani genitori o hanno spacciato stupefacenti con il proprio bambino in braccio?”. […] “in tutta Italia e in tutti i luoghi di detenzione ci siano condizioni che superino precarietà e sovraffollamento, e ci siano mani pronte a farvi uscire dal tunnel in cui tante esistenze sono entrate” e invita i detenuti “a liberarsi da ogni diffidenza e a coltivare la speranza di uscire non solo dal carcere, ma da ciò che vi ha portati a esso”. […] C’è un’altra condizione per cui è urgente organizzare la speranza, con un cambio di mentalità nelle famiglie quella di tante mamme che iniziano una gravidanza troppo giovani, a quattordici o quindici anni. I loro compagni non sempre sono nelle condizioni di sposarle: dopo qualche anno ognuno prende la sua strada, con altre relazioni. A causa di queste precoci gravidanze per voi la scuola finisce molto presto, e vi precludete l’accesso a titoli di studio che vi renderebbero più indipendenti. Un genitore che lascia che la propria figlia vada incontro a questo futuro o la spinge a questo per togliersi una bocca da sfamare, la condanna a una povertà educativa che si perpetua di generazione in generazione. Cari genitori, abbiate cura dell’educazione morale dei vostri figli, non lasciateli in balia della leggerezza della loro età: dei sani “no”, ripagano; un’attenzione maggiore ai loro percorsi di studio fin da piccoli, al modo come vivono, deve essere l’investimento da fare sul loro futuro”.
Il giro del 4 prosegue in maniera veloce e già alle 17.16 fra lo stupore dei devoti è iniziata la salita dei Cappuccini, che negli ultimi anni si era svolta in serata con ritardo tale che lo scorso anno fece decidere le autorità di non far fermare il fercolo a Sant’Agata la Vetere. Quest’anno invece tutto prosegue bene e celermente con una marea ordinata di fedeli che a ogni angolo delle strade segue la Santuzza e prega, o semplicemente come tantissimi turisti osserva e ammira. Un solo inconveniente di pochissimo conto, la salita dei Cappuccini si è svolta in due parti infatti, pochi metri dopo la partenza il fercolo è stato fermato per ragioni di sicurezza a causa delle troppe persone assiepate ai margini e troppo vicine ai due cordoni. Poco dopo la salita, creato un po’ di spazio, è ripresa per concludersi regolarmente con l’arrivo a piazza San Domenico.