“Instituto Cervantes” a Palermo: torna la rassegna cinematografica “Scoprir”

Condividi questo articolo?

L’edizione 2024 della mostra cinematografica Scoprir, ideata dallInstituto Cervantes, giunge a Palermo ospitata al cinema Rouge et Noir (piazza Verdi, 8) dal 25 al 29 novembre.

Pubblicità

In programma più proiezioni al giorno per un totale di 11 titoli che spaziano tra generi diversi.

Scoprir è una vetrina cinematografica che offre al pubblico un panorama multiculturale del mondo ispanico ed è organizzata in collaborazione con le ambasciate in Italia di Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Messico, Panama, Perú, Repubblica Dominicana, Venezuela, Uruguay. In rappresentanza degli stessi vengono proposte opere in lingua originale con sottotitoli in italiano.

L’edizione palermitana si avvale della collaborazione con la Cattedra di Letterature ispano-americane dell’Università degli Studi di Palermo.

 

Si comincia lunedì 25 novembre (ore 15.30) con La herencia de Flora, del regista peruviano Augusto Tamayo.

Flora Tristán, figlia di un ricco peruviano e di una povera donna francese, per sfuggire ai maltrattamenti del marito violento, si reca dalla Francia in Perù per reclamare quella che considera la sua eredità familiare. Arrivata nella città di Arequipa, lo zio, Pío Tristán, le nega ciò che lei ritiene giusto e le assegna una pensione minima che la lascia in povertà, causandole grande frustrazione. Sia ad Arequipa che a Lima, Flora percepisce la schiacciante emarginazione tra razze, classi sociali e la persistenza della schiavitù in Perù. Nonostante le avversità, al suo ritorno in Francia diventa scrittrice, promuove l’istruzione e lotta instancabilmente per i diritti dei lavoratori e delle donne. Flora termina i suoi giorni concentrandosi sul suo lavoro di scrittrice e di combattente sociale per lasciare un’eredità a beneficio dell’umanità.

A seguire (18.00) Los Wanabis del regista ecuadoriano Santiago Paladines.

Tre amici di una vita, ossessionati dalla scalata sociale ad ogni costo, si giocano quello che hanno e quello che non hanno il giorno in cui ricevono una bizzarra proposta commerciale che promette di renderli milionari in una notte.

Martedì 26 ci sono in programma 3 proiezioni: il film cubano (15.30) Cartas de Calvino della regista Esther Barroso Sosa.

La cantante e compositrice italo-cubana Monica Marziota vuole rendere omaggio al suo scrittore preferito, Italo Calvino, con la sua musica. Improvvisamente, riceve nella sua casa di Roma alcune misteriose lettere il cui mittente sembra essere lo stesso Calvino, nonostante sia nata lo stesso anno della morte dello scrittore. Potrebbe trattarsi di un suo delirio? Sogno o immaginazione, il fatto è che questi testi la stimolano a indagare sul legame di Calvino con la sua città natale, Santiago de las Vegas, Cuba. Solo seguendo questo percorso potrà concepire l’opera che ha cercato a lungo. Monica Marziota sarà presente in sala e dialogherà brevemente con il pubblico alla fine della proiezione.

A seguire (16.30) il film uruguaiano Carmen Vidal: Mujer Detective del regista Evan Dans.

Carmen Vidal è una detective privata, dipendente da pizza, birra e marijuana, che combatte contro un senatore criminale per vendicare la morte del suo migliore amico. Eva Dans dirige, scrive e interpreta questa commedia noir su come superarsi, migliorando.

Alle 17.45 l’ultima proiezione della giornata è Itu Ninu, del regista messicano Itandehui Jansen.

Nell’anno 2084, due migranti solitari che hanno lasciato il loro luogo d’origine a causa dei cambiamenti climatici si ritrovano sotto costante sorveglianza in una città intelligente e cercano di connettersi tramite lettere.

Mercoledì 27 novembre si alternano il film cileno (15.30) Proyecto fantasma del regista Roberto Doveris.

Pablo è un giovane che sogna di recitare al cinema, ma per sopravvivere lavora come finto paziente, in strane sedute di terapia alternativa. La sua vita va a rotoli, ha appena chiuso una relazione e il suo coinquilino scompare, lasciandolo con debiti e problemi infiniti… tra cui un fantasma. Questo sarà l’inizio del suo viaggio attraverso il quartiere di Ñuñoa, incontrando i vicini, facendo nuove amicizie e scoprendo che la strada per realizzare il suo sogno sarà più complicata e complessa di quanto sembri.

A seguire (17.30) il film del regista venezuelano Miguel Angel Ferrer La sombra del sol.

Leo è un operaio fallito che vive nella città di Acarigua, nello stato di Portuguesa in Venezuela. Afflitto da debiti finanziari e problemi domestici, fa di tutto per tenere a galla la sua vita umile e il rapporto con la moglie. Un giorno, il fratello minore Alex, sordo dalla nascita, gli fa una proposta: partecipare a un concorso musicale a Caracas e interpretare una canzone che lui stesso ha scritto, perché il primo premio potrebbe risolvere tutti i loro problemi finanziari. Un incidente sul lavoro fa licenziare a Leo. Da tutte le situazioni che lo circondano, deve fare un salto di fede, tirare fuori le proprie capacità musicali lasciate da parte e fare l’impossibile per cambiare il suo futuro e quello del fratello.

Giovedì 28 novembre in programma alle 15.30 il film delle registe Mercedes Arias e Delfina Vidal Frago Tito, Margot y Yo, una produzione Panamá/Colombia.

La miglior ballerina del mondo nel XX secolo ha vissuto un matrimonio molto discutibile con un politico panamense. Una nipote della coppia segue le tracce degli ultimi e più vicini testimoni di quella relazione tra Roberto ‘Tito’ Arias e Margot Fonteyn, per scoprire un amore vissuto davanti al pubblico come membri dello show business internazionale, un amore pieno di grigiore, cospirazioni, accettazione e tragedia.

A seguire (17.30) il lungometraggio della Repubblica Dominicana Carajita dei registi Ulises Porra e Silvina Schnicer.

Sara (17 anni) e la sua tata Yarisa (36 anni) hanno un rapporto che sembra andare aldilá della loro classe sociale: sono la cosa più vicina a una figlia e a una madre, ma un incidente interrompe le loro vite e mette alla prova l’innocente illusione che nulla le separerà.

Per l’ultimo giorno di rassegna, venerdì 29 novembre, in programma alle 15.30 il lungometraggio Una madre del regista Diógenes Cuevas, una produzione Colombia/Argentina.

Dopo la morte del padre, Alejandro decide di salvare la madre. La donna si trova in un manicomio rurale e lui crede che sia stata imprigionata ingiustamente. Ora, insieme a questa bellissima donna, Alejandro intraprende un lungo ed estenuante viaggio; i due, soli insieme, saranno messi alla prova emotivamente e fisicamente mentre attraversano le inospitali montagne di Antioquia in un viaggio di amore e follia.

Chiude l’edizione 2024 della rassegna (17.30) il film spagnolo A las mujeres de España. María Lejárraga della regista Laura Hojman.

Questo documentario è un delicato lavoro di recupero della memoria storica. Non è solo un omaggio alla scrittrice e pioniera del femminismo in Spagna, ma anche la storia della vita e del lavoro di una donna brillante, nascosta dietro il nome del marito.

Le opere di María Lejárraga, scrittrice e pioniera del femminismo in Spagna negli anni Venti, furono pubblicate sotto il nome del marito, l’impresario teatrale Gregorio Martínez Sierra. La più prolifica drammaturga spagnola di tutti i tempi, autrice di opere come Canción de cuna, trasformata in film per ben cinque volte, o del libretto di El amor brujo di Falla, fu anche deputata della Seconda Repubblica e fondatrice di progetti pionieristici per i diritti e le libertà delle donne. A las mujeres de España. María Lejárraga è anche la cronaca di un momento storico guidato da un gruppo di donne brillanti e coraggiose che volevano costruire un futuro migliore e i cui sogni di progresso furono infranti dallo scoppio della Guerra Civile.

 

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.