In occasione della Giornata internazionale sulla disabilità, martedì 3 dicembre, la cooperativa Fenice di Catania in collaborazione con il Conservatorio Musicale Vincenzo Bellini e la CTA Villa Chiara di Mascalucia organizza nel pomeriggio, a partire dalle 15,30, l’evento “L’Arte oltre…” ospitato nell’Auditorium del Conservatorio, via Etnea 517.
Dopo i saluti istituzionali e gli interventi dei relatori, seguirà un momento musicale a cura dei musicisti del Conservatorio catanese e una performance di Teatro della Spontaneità “Et Voilà”, diretta da Roberta Auditore, con testi di Alda Merini, Sergio Mangiameli, Gruppo di Psicodramma Compagnia NudaMenteVeri della CTA Villa Chiara.
Saranno presenti: Carmelo Galati, presidente del Conservatorio Vincenzo Bellini, Roberto Ortoleva, direttore dell’U.O.C. D.S.M. dell’ASP di Catania, Carmelo Florio, direttore del Dipartimento di Salute Mentale Asp di Catania; Bruno Brucchieri, assessore ai Servizi Sociali, Inclusione Sociale e Famiglia del comune di Catania, Silvana Strano, presidente della cooperativa Fenice. Interverranno Lucia Leonardi, direttore dei Servizi Sociali del Comune di Catania, Antonio Ristuccia, docente di Storia dell’Arte, che si soffermerà sul tema del linguaggio universale dell’Arte Pittorica, e Lina Maria Ugolini, scrittrice e docente di poesia per musica e drammaturgia al Conservatorio V. Bellini, la cui relazione è incentrata sul tema “L’imperfetto Armonico Esistere”.
“L’aspetto centrale di questo incontro sarà quello dell’inclusione sociale– anticipa Silvana Strano, presidente della cooperativa Fenice, da anni impegnata nella gestione di servizi e progetti socio-sanitari ed educativi– creando l’opportunità di riflettere e lavorare insieme per promuovere una maggiore comprensione e apertura verso le esperienze delle persone disabili, incoraggiando la loro espressione e partecipazione attiva nella società. L’arte diventa un linguaggio alternativo e può contribuire a spostare la narrazione da una visione limitata della disabilità come ‘malattia’ a una visione più ampia che riconosce “valore”. “I pregiudizi e gli stereotipi spesso ostacolano le relazioni e la comunicazione – aggiunge – costringendo la persona disabile a rimanere intrappolata nella propria condizione. Attraverso la pittura, la musica, la danza o il teatro, ciascuno, senza alcun limite, può raccontare la propria storia e connettersi con gli altri ad un livello più profondo”.
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